La Corte dei conti bacchetta il Piemonte per un disavanzo accumulato che supera i 5 miliardi di euro

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PIEMONTE La Corte dei conti bacchetta la sanità piemontese e chiama in causa anche i ritardi dello Stato. Il presidente della sezione di controllo, Antonio Attanasio, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha elencato una serie di criticità contabili, fra cui il ritardo nell’approvazione dei bilanci di previsione e consuntivi da parte delle aziende territoriali.

Il riferimento è a un 2023 fortemente negativo che porta ad aver accumulato un disavanzo di 5,1 miliardi di euro a causa delle spese che superano gli incassi. La prima imputata è la Sanità, settore che divora oltre il 70% delle spese della Regione.

Ha poi annunciato che nel primo semestre del 2025 si concluderà un’indagine sulle spese per prestazioni di servizi con «particolare riferimento ai fenomeni del lavoro dell’intramoenia e dei medici gettonisti». Nonostante la Regione abbia assegnato maggiori risorse rispetto alle previsioni di bilancio i risultati di esercizio hanno registrato perdite significative, anche in peggioramento rispetto all’anno precedente; specie per  quanto riguarda le prestazioni mediche a “gettone” che nel 2024 hanno raggiunto i 110 milioni di euro, oltre il doppio rispetto ai 51 dell’anno prima.

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Asl Cn2 e Azienda zero le sole in utile

Delle 13 Asl piemontesi solo l’azienda sanitaria Alba-Bra e la neonata Azienda zero hanno chiuso i conti con un piccolo utile

Per i cinque ospedali regionali interessati dalla verifica è stato riscontrato «un generale miglioramento», anche se nel complesso «le perdite da ripianare ammontano a circa 61,8 milioni».

La Corte dei conti ha aggiunto che «è indispensabile che la Regione metta a disposizione delle proprie aziende le risorse necessarie a garantire i livelli essenziali di assistenza raggiungendo al contempo l’equilibrio finanziario», ma che «ciò non avviene perché le risorse provvisoriamente assegnate non permettono una previsione in pareggio». Attanasio ha però osservato che «anche la Regione ha lamentato forti ritardi nell’approvazione, da parte dello Stato, dei finanziamenti da ricevere, che non hanno permesso di approvare nei termini e in equilibrio né i bilanci di previsione né il consolidato
regionale».

I controlli sulla fondazione delle Olimpiadi 2006 e su Finpiemonte

Approfondimenti della sezione di controllo della Corte dei conti del Piemonte sono in corso sulla fondazione XX marzo 2006, che fu costituita per la gestione di alcune delle opere realizzate in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino.

La Fondazione «da alcuni anni registra perdite significative», ha detto il presidente della sezione di controllo, Antonio Attanasio.

Un approfondimento analogo è stato avviato dalla sezione su Finpiemonte, la finanziaria della Regione. Nel corso del 2024 Finpiemonte si è rivolta alla procura della Corte dei conti denunciando mancate restituzioni di finanziamenti per un totale di 31,6 milioni. Lo ha detto la procuratrice, Fernanda Fraioli. La società ha trasmesso all’ufficio «un prospetto dettagliato su 606 posizioni debitorie riguardanti 568 soggetti».

La Procura contabile finora ha notificato 40 inviti a dedurre (per 1,3 milioni) e 44 atti di citazione (per 16 milioni). «È stata anche contestata – ha sottolineato Fraioli – la responsabilità per danno erariale derivante da condotte omissive o commissive da parte di operatori economici, con il conseguente pregiudizio al bilancio regionale o dell’Unione europea, per indebita percezione di contributi pubblici».

In molti operatori «non hanno mai provveduto a restituire la provvista pubblica e nemmeno alla doverosa rendicontazione della spesa sostenuta». In alcuni casi, inoltre, «hanno cessato l’attività prima della conclusione del programma, precludendo a Finpiemonte la possibilità di effettuare i controlli sull’impiego delle risorse».

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Una nota di Finpiemonte Spa precisa che «i dati citati si riferiscono alle doverose attività di segnalazione di danno erariale che la società stessa comunica alla Corte  relativamente a procedimenti di revoche nei confronti di beneficiari inadempienti, che non hanno alcun impatto sui conti economici dell’Azienda.  Finpiemonte  ha peraltro registrato nel 2023 un significativo miglioramento del proprio positivo risultato di esercizio e dei volumi di fatturato, previsti in ulteriore  significativo miglioramento nel bilancio 2024 in corso di approvazione».

Cirio, Piemonte quarta Regione italiana per prestazioni sanitarie

In materia di sanità «i dati vanno messi insieme al fatto che il Piemonte è la quarta regione in Italia per prestazioni sanitarie sia sotto l’aspetto ospedaliero che sull’aspetto territoriale, come pure per la prevenzione». È quanto ha detto Alberto Cirio, presidente della Regione, al termine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei conti, a fronte dei rilievi mossi dal presidente della sezione di controllo, Antonio Attanasio.

Quanto ai gettonisti, il Governatore ha affermato che si tratta di una «soluzione non corretta ma obbligata» dalla congiuntura attuale, «tanto è vero che riguarda tutte le Regioni». «Sicuramente – ha annunciato – l’anno prossimo ne avremo molti di meno, perché abbiamo 1.544 persone in più che
lavorano nella sanità pubblica».

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