Israele punta alla Cisgiordania: tensioni con Trump e gli arabi!


La Fragile Tregua a Gaza e la Situazione in Cisgiordania

La situazione di tregua a Gaza rimane precaria e sembra vacillare sempre più, soprattutto dopo l’azione di Hamas che ha consegnato i corpi di quattro ostaggi, evento che ha riacceso la volontà di Israele di continuare i combattimenti. Tuttavia, come sottolinea Ugo Tramballi, giornalista di Sole 24 Ore e consigliere scientifico dell’ISPI, il conflitto non si è mai realmente placato, specialmente in Cisgiordania, dove persiste la distruzione sistematica di città palestinesi e gli attacchi dei coloni israeliani.

La Cisgiordania è infatti l’area che il blocco di destra religioso, sostenitore di Netanyahu, ambisce a controllare stabilmente, poiché è qui che si è sviluppata la storia del popolo ebraico, nelle aree di Giudea e Samaria. Sarà compito di Trump determinare la fattibilità dell’annessione di questi territori, una decisione che potrebbe alienare i Paesi arabi e compromettere future relazioni commerciali con essi.

Conflitti e Tensioni in Cisgiordania

Sebbene la tregua a Gaza catturi l’attenzione internazionale, in Cisgiordania la situazione è altrettanto grave, se non più. L’IDF (Israel Defense Forces) continua a demolire strade, case, negozi e infrastrutture cruciali nelle città di Jenin e Tulkarem, come riportato dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, che segnala anche la presenza di 500 posti di blocco che limitano drasticamente la mobilità della popolazione locale. Gli attacchi dei coloni aggiungono un ulteriore strato di violenza e paura.

La politica di lenta espropriazione dei terreni arabi da parte di Israele non è una novità, ma una pratica che ha radici storiche profonde, intensificatesi con l’attuale governo di estrema destra. I partner di Netanyahu sono spesso paragonati, in termini di estremismo, all’equivalente ebraico dell’ISIS.

Le tensioni in Cisgiordania non sono un fenomeno nuovo, ma si sono acuite recentemente, con un aumento significativo del numero di morti e arresti tra i palestinesi, un livello di violenza che ricorda quello della seconda intifada. La pressione esercitata su questa regione è una delle cause scatenanti delle aggressioni di Hamas, inclusa quella brutale del 7 ottobre 2023.

La Vita Quotidiana sotto Occupazione

La vita quotidiana per i palestinesi nei territori occupati è resa insostenibile da continui blocchi e restrizioni. Gli attacchi arbitrari, gli arresti, anche di minori, e le accuse infondate sono all’ordine del giorno. Recentemente, l’incidente delle bombe trovate su autobus vuoti e poi disinnescate dagli israeliani, è stato usato per alimentare la narrativa del pericolo costante, anche se vi sono dubbi sulla veridicità di tali affermazioni.

La Ricostruzione di Gaza e la Distruzione in Cisgiordania

Sebbene si parli molto della ricostruzione di Gaza, in Cisgiordania la situazione è opposta: le forze israeliane non solo catturano miliziani, ma demoliscono sistematicamente infrastrutture e abitazioni, con l’uso di bulldozer blindati. Questa distruzione sembra avere l’obiettivo di cementare la presenza israeliana a lungo termine.

Il Futuro della Tregua di Gaza

Nonostante l’ostentazione di forza da parte di Hamas nella consegna dei corpi degli ostaggi, che mira più a un pubblico arabo che a quello occidentale, la tregua a Gaza sembra destinata a reggere, almeno fino alla fine della sua prima fase. Tuttavia, la pressione interna in Israele potrebbe spingere verso una ripresa dei combattimenti. La posizione americana, in particolare quella di Trump, sarà cruciale nei prossimi giorni, soprattutto considerando le implicazioni commerciali di un’eventuale annessione della Cisgiordania.

(Paolo Rossetti)

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