incentivi per le elettriche ma nulla sulle multe. Si teme il flop

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difficile da pignorare

 


Il 5 marzo la Commissione Europea presenterĂ  il nuovo Piano d’Azione per il mondo dell’automotive frutto del Dialogo Strategico avviato con l’industria del settore. Sul piatto ci sono molte richieste e visto il momento di difficoltĂ  che sta attraversando questo settore, la nuova strategia sarĂ  molto importante per sostenerlo. Cosa sarĂ  deciso? Bozze del piano stanno giĂ  circolando e anche La Repubblica e non solo, è riuscita a metterci le mani. Ci sono novitĂ  interessanti ma pare che per il momento non ci sia alcun riferimento ad uno dei temi piĂ¹ spinosi e cioè quello sulle multe in caso si sforamento dei nuovi limiti sulle emissioni entrati in vigore nel 2025. Per questo, si teme giĂ  il flop tanto che Anfia lancia l’allarme evidenziando l’assenza delle misure ritenute essenziali per il settore e degli interventi necessari di cui si discute da tempo.

Le bozze circolate sono ancora “preliminari”, va detto, ma pare che stiano giĂ  suscitando diversi dubbi.

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Secondo quanto trapelato, la Commissione riconosce i rischi affrontati dall’industria europea nella mobilitĂ  elettrica e gli elevati costi della componentistica, batterie in primis.

L’UE deve riconquistare una posizione di leadership nella transizione verso i veicoli connessi e autonomi basati su software e intelligenza artificiale e per questo motivo andrĂ  a creare una “European Connected and Autonomous Vehicle Alliance” che andrĂ  a riunire stakeholder europei del settore automobilistico per dare il via allo sviluppo di elementi di architettura comuni, elementi costitutivi hardware e software europei condivisi e la loro standardizzazione.

C’è poi il tema molto discusso dei nuovi incentivi. Per il momento emerge solamente che la Commissione collaborerĂ  con i Paesi dell’UE per valutare il modo migliore per incentivare l’acquisto di veicoli elettrici e le relative opzioni per trovare i finanziamenti (dei bonus). Pare una strada differente dagli incentivi europei di cui si era parlato in passato. Vedremo…


Sul tema molto dibattuto delle infrastrutture di ricarica, emerge che la Commissione intenda accelerare la loro implementazione. Si parla di riduzione dei tempi di attesa per le connessioni alla rete dei punti di ricarica e sul loro trattamento prioritario. Inoltre, ci sarebbe l’idea di lanciare l’iniziativa chiamata “European Clean Transport Corridor” con cui andare ad accelerare l’implementazione di hub di ricarica per veicoli pesanti lungo i principali corridoi logistici nella TEN-T.

Per quanto riguarda le batterie per le auto elettriche, sarĂ  lanciato il pacchetto “Battery Booster“. Cosa dovrebbe prevedere? Si punta a costruire una forte industria europea nelle celle e nei componenti delle batterie. Per farlo, si starebbe valutando il supporto alle aziende che producono accumulatori in Unione Europea, con dei precisi requisiti di contenuto europeo.

Tra le altre cose, ci sarebbe la volontĂ  di istituire un Osservatorio Europeo per una transizione equa per sviluppare e raccogliere dati pertinenti, tra cui la proiezione delle tendenze occupazionali a livello settoriale e regionale. Obiettivo quello di identificare eventuali criticitĂ  su cui intervenire. Questi, sinteticamente, sono alcuni dei principali punti toccati dalla bozza del Piano d’Azione UE per l’auto.

E LE MULTE SULLE EMISSIONI?

Per il momento ancora non c’è alcun riferimento a questo problema. Una decisone forse non è ancora stata presa ed è possibile che si attenda fino all’ultimo per trovare una posizione che possa andare bene a tutti. Quello che, perĂ², ad oggi è certo, è che questa bozza sta facendo molto discutere e non in senso positivo.

LE REAZIONI

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Anfia è intervenuta in maniera molto critica sui contenuti della bozza, ribadendo che bisogna avere il coraggio di adottare un piano strategico forte, che ridisegni il percorso della transizione da qui al 2035 e oltre.

Con grande rammarico e stupore riscontriamo l’assenza, nel documento preliminare circolato della Commissione, delle misure ritenute essenziali per il nostro settore e degli interventi urgenti e necessari di cui da mesi discutiamo con la Commissione europea.

In particolare, non sarebbero presenti:

  • ll ridisegno complessivo del percorso della transizione alla decarbonizzazione della mobilitĂ ;
  • questo deve necessariamente contemplare l’adozione del principio di neutralitĂ  tecnologica invocato anche dal Rapporto Draghi;
  • deve quindi essere consentito l’utilizzo dei carburanti non di origine fossile a basso o nullo contenuto carbonico secondo il principio LCA;
  • questi vettori energetici, unitamente all’idrogeno, serviranno ad alimentare i veicoli progressivamente elettrificati quali plug-in hybrid o dotati di range extender;
  • è necessario focalizzare il piano di ricerca europeo sul tema dell’energia, anche per la mobilitĂ , contemplando quindi nuove chimiche e sistemi costruttivi per le batterie da realizzare in Europa;
  • occorre ridurre in maniera consistente il divario del costo dell’energia della nostra filiera rispetto ai concorrenti internazionali;
  • occorre avere il coraggio di mettere mano ad un piano decennale di rinnovo del parco circolante UE secondo i criteri di basse o nulle emissioni e contenuto locale europeo attraverso uno schema concreto e coordinato che consenta, entro il 2035, di ridurre in maniera sostanziale le emissioni di CO2, vero obiettivo della decarbonizzazione della mobilitĂ ;
  • è necessario coordinare e semplificare l’attuale bulimia regolatoria europea, che non trova riscontro negli altri continenti che competono con noi;
  • se necessario, occorre adottare misure di politica commerciale che evitino distorsioni o ritorsioni da parte di altri Paesi.



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