Fondi europei per la Valle d’Aosta: risorse per la ricostruzione post-alluvione e nuove iniziative

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Arriveranno anche da fondi europei una parte delle risorse che l’Amministrazione regionale investirà nei prossimi mesi per far fronte ai danni causati dall’alluvione del giugno scorso. La Valle d’Aosta intende infatti sfruttare il regolamento Restore, che consente l’utilizzo dei fondi della politica di coesione Ue per  assistere gli Stati membri colpiti nella ripresa post-catastrofe.  Se ne è parlato ieri, venerdì 28 febbraio 2025, nella sala Maria Ida Viglino di Palazzo regionale, durante la riunione del Tavolo permanente per il confronto partenariale sulla Politica regionale di sviluppo, organismo composto dai rappresentanti del partenariato istituzionale, economico, sociale e ambientale, cui compete il compito di accompagnare le fasi di programmazione e attuazione dei Programmi a cofinanziamento europeo e statale che interessano la Valle d’Aosta.

Tavolo permanente per il confronto partenariale

5 milioni di euro per opere idrauliche e contro il dissesto franoso

Barbara Fontana, Autorità di gestione FESR, ha illustrato lo stato di avanzamento del programma, evidenziando che il 52% delle risorse disponibili è già stato utilizzato. Ha poi presentato una proposta di riprogrammazione da presentare alla Commissione europea entro il 31 marzo 2025, che include il ricorso a Restore per il finanziamento di alcune opere idrauliche e interventi contro il dissesto franoso, per un totale di 5 milioni di euro. Grazie a questo meccanismo, la Regione potrà beneficiare di un cofinanziamento europeo del 95%, rispetto al 40% normalmente previsto.

Nuove misure per il Fondo sociale europeo

Riprogrammazione in vista anche per il Fondo sociale europeo, come illustrato da Fulvio Centoz, a seguito di nuovi fabbisogni emersi e della necessità di rivedere alcuni interventi previsti inizialmente, non più pienamente in linea con le esigenze del territorio. Tra i nuovi interventi, a titolo esemplificativo Centoz ha citato il riconoscimento delle certificazioni linguistiche per gli studenti delle classi quinte delle Istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado; il supporto alla creazione della prima comunità genitore-bambino; l’introduzione di borse di ricerca e voucher e il Progetto ‘Benessere scuola’ finalizzato a contrastare l’abbandono scolastico.

Contabilità

Buste paga

 

Lo stato di attuazione del PNRR in Valle d’Aosta

Durante l’appuntamento è stata offerta una fotografica dello stato di attuazione di tutti i programmi europei.  Gianpaolo Lalicata, dirigente della Struttura semplificazione, supporto procedimentale e progettuale per l’attuazione del PNRR in ambito regionale, ha spiegato come in Valle d’Aosta stato concluso ad oggi il 38,59% degli interventi previsto da Pnrr, Pnc e cofinanziamenti nazionali e regionali, il 55,91% è ancora in corso e l’1,5% ancora da attivare.

Agricoltura e sviluppo rurale: risorse per la montagna

Irina Ungureanu, dell’Autorità di gestione del Complemento regionale per lo sviluppo rurale del Piano strategico della PAC 2023-2027, ha evidenziato il carattere fortemente ambientale del programma, con quasi il 60% delle risorse destinate alla valorizzazione dell’ambiente.

L’Assessore Marco Carrel ha sottolineato l’importanza dell’agricoltura e del mondo rurale per il futuro della Valle d’Aosta:
“Durante questi due anni ho percepito l’urgenza di contrastare lo spopolamento delle montagne e ho voluto confrontarmi direttamente con gli attori del settore. Il Complemento di Sviluppo Rurale (CSR) è uno strumento essenziale per rafforzare il tessuto produttivo, migliorare le infrastrutture e garantire uno sviluppo equilibrato del territorio.”

“Era utile e necessario questo punto della situazione sull’insieme dei fondi europei e del PNRR.  – ha spiegato a conclusione della riunione l’Assessore Luciano Caveri –  Una fotografia efficace per capire e per migliorare. Bisogna farlo guardando al periodo di programmazione in corso. Ma anche al futuro e a certi rischi sulle prospettive finanziarie per la Politica di coesione dopo il 2027. Ci sono tanti dossier in parallelo che dobbiamo seguire e, fra tutti, c’è la politica in favore della montagna. L’europeismo è e resta un valore senza eguali ed è bene dirlo in un periodo terribilmente difficile per la democrazia”.

 





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