“Il governo ha stanziato 3 miliardi di euro. Parliamo di circa 1,6 miliardi di euro per le famiglie e 1,4 miliardi per le imprese”, ha detto Meloni. “Con questo intervento le famiglie con reddito fino a 25mila euro di Isee, quindi la stragrande maggioranza potranno contare nel prossimo trimestre su un sostegno di circa 200 euro se ne faranno richiesta. Significa che dovrete presentare il vostro Isee”, ha precisato. Peraltro chi non ha ancora presentato la Dichiarazione sostitutiva unica necessaria per ottenerlo dovrà aspettare, per vedere il bonus, fino al trimestre successivo. I 200 euro saliranno “fino a 500 euro per chi ha già i requisiti per il bonus sociale quindi i nuclei (con dichiarazione) fino a 9.530 euro”, ha aggiunto la premier. Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha precisato che il beneficio andrà a “8 milioni di famiglie”.
Per le imprese, Meloni ha parlato di una riduzione del 20% delle prossime bollette. Per le pmi “c’è l’azzeramento componente asos degli oneri sistema” che varrà per “tutti i clienti non domestici con potenza superiore a 16,5 kW” e “c’è la disposizione che anticipa per gli energivori i 600 derivanti dalle aste Ets”, cioè la tassazione Ue delle emissioni di carbonio, ha chiarito Giorgetti. “Le imprese che hanno l’onere dell’Ets ricevono un aiuto di oltre il 60% di quello che è il loro onere”, nelle parole di Pichetto. Inoltre “si crea un fondo di 800 milioni che, con criteri che verranno definiti con Arera, prevede un sollievo rispetto ai loro versamenti”. Il comunicato finale spiega che viene autorizzata la spesa di 600 milioni di euro per il finanziamento del Fondo per la transizione energetica nel settore industriale con copertura a valere sulla quota parte dei proventi derivanti dalle aste delle quote di emissione del 2024. Ulteriori 600 milioni sono destinati all’azzeramento per un semestre della spesa per oneri di sistema relativi al sostegno alle energie ricavate da fonti rinnovabili e cogenerazione per i clienti finali non domestici in bassa tensione con potenza disponibile superiore a 16,5 kw.
Le critiche delle associazioni consumatori – Critiche associazioni dei consumatori e opposizioni, mentre dalle imprese arriva la richiesta di interventi ulteriori per le imprese con potenza disponibile fino a 16,5 kW. “Decreto insoddisfacente“, commenta Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Bene l’intervento sui bonus sociali, con l’estensione fino a 25mila euro di Isee, ma è una beffa il limite di 3 mesi, per non dire una presa in giro. La misura per essere efficace andava adottata in modo strutturale, non certo per un trimestre. Le famiglie povere devono avere garanzie sul loro futuro, sapere a quali spese dovranno far fronte, visto che non riescono a far quadrare i loro conti. Il paradosso, poi, è che tra un mese e mezzo i caloriferi saranno spenti in tutta Italia e ora che il provvedimento diventerà operativo le bollette scenderanno al punto che le famiglie beneficiarie potrebbero andare addirittura a credito, visto che il bonus di 200 non pare commisurato all’importo della bolletta”.
Anche Federconsumatori ricorda di aver sollecitato una serie di interventi strutturali e si dice convinta che “sia necessario fare molto di più, reperendo le risorse necessarie attraverso una adeguata tassazione degli extraprofitti delle aziende operanti nel settore (e non solo), che in questi anni hanno visto crescere esponenzialmente i propri utili”. “L’ampliamento della platea del bonus sociale fino a 25mila euro Isee e l’introduzione di un meccanismo a scaglioni sono segnali positivi, che potranno alleviare il peso delle bollette su chi è più in difficoltà. Abbiamo però alcune perplessità sul fatto che il sostegno sia limitato a tre mesi e legato alla previsione di un calo del prezzo del gas”, aggiunge Fabrizio Ciliberto, vicepresidente nazionale Udicon (Unione per la Difesa dei Consumatori). “Il decreto per alleggerire le bollette esclude la platea delle micro imprese”, rileva invece la Cna.
Le opposizioni: “Presa in giro” – L’M5s con il vicepresidente Mario Turco parla di “una presa in giro che rasenta il ridicolo, che dovrebbe indignare imprese, cittadini e osservatori. Si tratta di una mancetta trimestrale che non andrà a mitigare affatto lo ‘tsunami’ dei rincari in corso”. Per il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia il decreto “è un provvedimento emergenziale, tampone, che non dà risposte strutturali al tema dell’aumento dei costi dell’energia. Da due anni come Pd sosteniamo che il mercato tutelato doveva essere garantito ancora a lungo a chi ne aveva bisogno. Ma il governo ha detto di no. Come ha detto no alle nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia dal prezzo del gas e sull’Acquirente unico pubblico per ottenere prezzi dell’energia più bassi”. Tra i dem sembrano però esserci visioni diverse, visto che Antonio Misiani scrive invece di apprezzare il fatto che “vengono in parte riprese, e ne siamo soddisfatti, le proposte del Pd sul potenziamento del ruolo di Acquirente unico e del rinvio delle aste dei clienti vulnerabili” anche se depreca l’assenza di interventi su disaccoppiamento e interventi per evitare rendite di posizione sulle concessioni (“il governo ha deciso di rinnovare per 20 anni senza gara quelle sulla distribuzione elettrica, permettendo ai gestori di caricare sulle bollette anche i canoni straordinari”).
Secondo Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde “è una truffa. Prevede un bonus di soli tre mesi, mentre da tre anni famiglie e imprese subiscono rincari inaccettabili, che hanno generato extraprofitti per 70 miliardi alle società energetiche“.
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