AI, Nvidia sotto tiro dopo i conti? Per i gestori è un’occasione per comprare

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Il colosso di Santa Clara ha presentato conti oltre le attese. Ma gli investitori sono preoccupati per una serie di fattori. Per gli analisti le prospettive del settore restano rosee

Conti oltre le attese e guidance positiva, ma ai mercati non è bastato. Il gigante americano Nvidia è finito nell’occhio del ciclone dopo aver pubblicato i risultati finanziari relativi al quarto trimestre, che hanno confermato la sua posizione di leader nel settore dell’intelligenza artificiale e dei semiconduttori. A pesare è stata una serie di fattori, a cominciare dalle prospettive di margine lordo a breve termine leggermente inferiori alle aspettative, per arrivare fino al difficile contesto internazionale che sembra avviato verso una guerra commerciale. Secondo i gestori, però, la solidità e le buone prospettive del settore restano una certezza, tanto che eventuali momenti di volatilità possono trasformarsi in occasioni per comprare.

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I numeri ‘stellari’ di Nvidia

Il colosso tech guidato da Jensen Huang ha riportato ricavi pari a 39,3 miliardi di dollari, in aumento del 78% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima, superando le stime degli analisti che si attendevano circa 38 miliardi. Un allungo ben superiore rispetto alla media delle altre big tech, come Google, Amazon, Meta, Microsoft e Apple, pari al 72% circa. L’utile per azione rettificato è stato di 0,89 dollari, anch’esso sopra il consensus (0,84 dollari) e in decisa in crescita (+71%). E in netto aumento (+80%) si è rivelato l’utile netto, che si è attestato a 22,1 miliardi di dollari. Solo il margine lordo ha registrato una diminuzione, ma restando comunque ben al di sopra del 70% e superiore rispetto al valore medio delle società del settore dei chip (52%).

Verso nuovi record
Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia
Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia

“Il motore principale di questa performance stellare è stato il segmento dei data center, che ha registrato una crescita del 93%, contribuendo in modo significativo ai ricavi totali: 35,6 miliardi su 39,3”, spiega Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia. Che sottolinea come un ruolo chiave sia stato giocato dalla nuovissima architettura Blackwell, che ha generato 11 miliardi di dollari di entrate in questo trimestre, polverizzando le aspettative di mercato fissate a 3 miliardi. “Questo dimostra quanto la domanda di soluzioni per l’intelligenza artificiale, in particolare per l’addestramento e l’esecuzione di modelli avanzati, continui a spingere Nvidia verso nuovi record”, osserva. Non solo. La società di Santa Clara ha anche fornito una guidance positiva per il prossimo trimestre, prevedendo ricavi di circa 43 miliardi di dollari, un segnale che la crescita non sembra destinata a rallentare. E il ceo Huang ha sottolineato come stiano beneficiando di un’adozione sempre più ampia delle loro tecnologie anche in ambiti come l’automotive, la robotica e la visualizzazione professionale.

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Le preoccupazioni del mercato
Mark Haefele, chief investment officer di Ubs Global Wealth Management
Mark Haefele, responsabile globale degli Investimenti di UBS Global Wealth Management

A caldo, però, gli investitori hanno venduto il titolo Nvidia. Secondo Diodovich, hanno probabilmente contribuito i vincoli di fornitura che continuano a limitare la capacità della società di soddisfare pienamente la domanda, nonché la crescente competizione nel settore. Oltre alle nuove tensioni scatenate dai dazi del presidente USA, Donald Trump, che potrebbero riaccendere una guerra commerciale con la Cina. Per Mark Haefele, chief investment officer di UBS Global Wealth Management, hanno pesato anche le prospettive di margine lordo a breve termine leggermente inferiori alle attese, ma la trimestrale di Nvidia dovrebbe comunque offrire una tregua ai mercati. Gli investitori erano infatti preoccupati per le implicazioni di modelli a basso costo come DeepSeek, mentre i consumatori sono diventati scettici sulla forza dell’economia statunitense. “I recenti cali delle azioni tecnologiche hanno cancellato tutti i guadagni dell’anno in corso, con il Nasdaq Composite che mercoledì scorso era in calo dell’1,2% da inizio gennaio”, fa notare.

Le prospettive per l’AI restano rosee: buy the dip

Haefele resta comunque dell’opinione che il mercato più ampio dell’AI sia abbastanza grande da consentire la crescita di ogni segmento, e resta quindi positivo sul settore. “Sebbene nel breve termine permangano volatilità e incertezze legate al contesto macroeconomico, alle tensioni tra Stati Uniti e Cina, ai dazi e agli sviluppi geopolitici, il trend generale dell’intelligenza artificiale si conferma solido”, assicura. Sulla stessa linea Diodovich, secondo cui la trimestrale conferma che Nvidia resta al centro della rivoluzione dell’intelligenza artificiale, “un settore che non mostra segni di rallentamento”. 

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Ad un punto di svolta

Tuttavia, a suo parere il titolo della società, che negli ultimi anni ha visto una crescita stratosferica, potrebbe trovarsi a un punto di svolta. “Il mercato chiede ora prove di sostenibilità a lungo termine. Crediamo che sarà fondamentale la conferenza GTC (GPU Technology Conference) che si terrà il mese prossimo organizzata da Nvidia che illustrerà le ultime innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale, del calcolo accelerato tramite GPU, del machine learning, della grafica avanzata e di altre tecnologie emergenti”, chiarisce. Per l’esperto, servono infatti nuovi prodotti innovativi per mantenere l’hype sul titolo sui massimi livelli, altrimenti si rischia di essere travolti dalle vendite. “I cosiddetti ‘bears’ stanno aspettando i primi passi falsi di Nvidia per colpirla”, avverte.

Un settore ricco di opportunità

In ogni caso il settore resta ricco di opportunità. “Con dati che suggeriscono un continuo miglioramento nell’adozione dell’intelligenza artificiale, condividiamo l’opinione del ceo di Alphabet Sundar Pichai secondo cui l’opportunità dell’IA è ‘as big as it comes’”, afferma Haefele. La cui attenzione è in particolare per i semiconduttori AI e le principali piattaforme cloud. “Gli investitori possono prendere in considerazione l’idea di trarre vantaggio dalla volatilità nel breve acquistando nomi di qualità a prezzi più bassi”, conclude. 

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