Sugli ospedali lombardi è scontro Regione-Ministero. Fontana: ‘Classifiche inaccettabili’. Schillaci: ‘Inopportuno’ – Sanità

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La Lombardia attacca il ministero della Salute dopo la pubblicazione del monitoraggio sui livelli essenziali di assistenza, con la Regione che scivola al settimo posto. Il governatore Attilio Fontana punta il dito sugli indicatori utilizzati e si lancia in uno sfogo clamoroso: “Sono cose assolutamente inaccettabili. I cervellotici parametri indicati non hanno niente a che vedere con il funzionamento della sanità e hanno l’obiettivo di penalizzarci. Sono tutte, se posso usare un termine giuridico, puttanate”.

Una presa di posizione “inopportuna” per il Ministero della Salute, che replica secco: “L’obiettivo del monitoraggio non è penalizzare le Regioni, ma assicurare ai cittadini l’erogazione delle prestazioni a cui hanno diritto”. Il governatore Fontana è convinto che il metro di giudizio sul funzionamento delle sanità regionali sia sbagliato e che gli indicatori vadano rivisti, perché basati su codici di diagnosi che ognuno interpreta in modo differente, come nel caso delle schede di dimissioni ospedaliere per ricoveri pediatrici per asma e gastroenterite. La Regione evidenzia che sono state esaminate 1.400 schede su un milione e 350 mila ricoveri fatti all’anno.

Un dato “mal codificato, non rappresentativo della reale capacità di gestione territoriale delle patologie pediatriche” che ha determinato una penalizzazione di 18 punti, con un effetto “distorsivo” sulla valutazione complessiva. Qualora le osservazioni della Lombardia fossero state accolte, viene fatto notare, la Regione avrebbe mantenuto la quarta posizione o, potenzialmente, sarebbe salita al terzo posto. La replica del ministero della Salute guidato da Orazio Schillaci arriva tramite una nota. Intanto, l’obiettivo “non è penalizzare le Regioni” con la reazione di Fontana “che appare mal indirizzata”. E comunque “il ministero non formula classifiche” ma si limita a pubblicare periodicamente i dati. E nel report, viene sottolineato, la Lombardia “registra un punteggio superiore a 60, la soglia di sufficienza, in tutte le macro-aree”, confermando quindi la corretta garanzia di erogazione dei Lea. Il caso diventa subito politico e la polemica non si spegne.

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Fontana ricorda che, parallelamente al monitoraggio del ministero, è uscita anche la classifica della rivista Newsweek che posiziona, tra i primi dieci, cinque ospedali lombardi e premia come migliore il Niguarda di Milano: “Uno dei due dice una puttanata”. Fontana mette nel mirino i “burocrati” che hanno predisposto i parametri e fa sapere che la Regione sta dialogando con il ministero per avere degli indicatori “che rappresentino effettivamente” la realtà. “Non ho mai usato parole inopportune – replica in serata Fontana – forse perché” questa volta “la misura è stata superata”. Secondo il Pd “di inaccettabile c’è solo l’immobilismo della giunta che ha fatto lievitare le liste d’attesa”, mentre per il M5s ironizza: “Qualcuno ha detto a Fontana che l’attuale ministro è della sua stessa maggioranza?”.

La Lega fa sponda con il suo governatore, ma Fratelli d’Italia e Forza Italia rimangono più prudenti: “Per certificare l’eccellenza della sanità della Lombardia credo bastino le decine di migliaia di pazienti di altre Regioni che ogni anno scelgono i nostri ospedali per curarsi” sottolinea il segretario regionale del Carroccio, Massimiliano Romeo. Il capodipartimento Salute della Lega, il lombardo Emanuele Monti, si rivolge direttamente al ministero chiedendo “un impegno più forte”: “Questo governo ha messo risorse e dato una svolta contro i tagli passati del centrosinistra. Ma c’è lo spazio per fare di più”.

 

 

 

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