la bussola per un futuro sostenibile

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“La fabbrica non può guardare solo all’indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l’uomo, non l’uomo per la fabbrica”. In questa frase di Adriano Olivetti risiede il vero significato di leadership. Di quella leadership che guarda oltre il perimetro aziendale, in grado di aprirsi al mondo con la missione di produrre esternalità positive e benefici concreti per la società nel suo insieme. Nel ‘900, questo approccio segnò un vero cambio di passo nei modelli di leadership in Italia, portando a una svolta cui, ancora oggi, tutte le organizzazioni sono chiamate a guardare per pensare ed essere artefici di un futuro migliore.

Viviamo infatti in un’epoca caratterizzata da profonde trasformazioni economiche, sociali e ambientali. Le crisi finanziarie, il cambiamento climatico e le nuove sfide legate alla digitalizzazione hanno ridefinito il ruolo delle imprese nella società. In questo contesto, il concetto di purpose emerge come un elemento chiave per guidare la strategia aziendale di organizzazioni di qualsiasi dimensione e settore, chiamate a produrre un impatto positivo sulla società con le loro azioni nel lungo termine.

Il purpose ha radici profonde

Il purpose, inteso come la ragion d’essere di un’organizzazione, non è un concetto nuovo. Fin dall’antichità, i filosofi si sono interrogati sul significato dell’esistenza. Bene, oggi questa riflessione non riguarda solo il singolo individuo, ma si estende anche alle imprese.

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Negli anni Settanta, l’economista Milton Friedman sosteneva che il principale obiettivo delle aziende fosse la massimizzazione del profitto per gli azionisti. Tuttavia, negli ultimi anni, eventi globali di grande portata hanno messo in discussione questa visione, evidenziando la necessità di un nuovo modello di business che tenga conto delle esigenze di una società in rapido cambiamento.

Il ruolo di una purpose-driven leadership

Le aziende sono sempre più chiamate ad assumere un ruolo attivo nella costruzione di un futuro sostenibile. Dipendenti, comunità locali, clienti e investitori chiedono alle organizzazioni di avere una responsabilità sociale concreta e di integrare i principi ESG (Environmental, Social, Governance) nelle loro strategie, anche se il recente ridimensionamento di alcuni impegni su questo fronte da parte di grandi aziende ha sollevato interrogativi sulla reale profondità con cui questi principi sono stati finora implementati.

Pensiamo a Meta, che ha sospeso le proprie politiche di Diversity & Inclusion, e a Unilever, che ha sostituito il suo Sustainable Living Plan con un nuovo Growth Action Plan, focalizzandosi – come suggerisce il nome – maggiormente sulla crescita e meno sulla sostenibilità.

Analogamente, BlackRock ha scelto di uscire dalla Net Zero Asset Managers Initiative, senza però abbandonare i propri investimenti sostenibili, ma adottando un profilo più discreto e concreto. Stewart Investors, eliminando il termine “sostenibilità” dai propri fondi, ha voluto sottolineare invece che l’impegno verso questi valori deve essere sostanziale e non ridursi a una semplice etichetta di Marketing.

Il panorama politico attuale esercita un’influenza significativa su queste dinamiche. L’affermarsi di governi con orientamenti più conservatori ha spesso determinato una revisione delle politiche di supporto agli investimenti sostenibili, portando alcune aziende a rivalutare il ruolo strategico dei criteri ESG.

Questo cambiamento, tuttavia, non implica necessariamente una diminuzione della loro importanza, ma piuttosto un’evoluzione verso un’integrazione più pragmatica e meno ideologica nei processi aziendali. In sostanza, ci troviamo in una fase di assestamento, in cui le imprese devono incorporare i principi ESG in modo autentico, evitando operazioni di facciata e concentrandosi su obiettivi concreti, indipendenti da incentivi e vantaggi esterni.

Purpose-driven leadership: una bussola per il futuro

Il purpose, in questo scenario, è e deve essere la bussola che permette alle aziende di navigare un presente incerto e complesso. Non si tratta solo di aderire a standard di sostenibilità per ottenere certificazioni o migliorare la propria immagine, ma di applicare questi valori nella cultura aziendale, nei processi decisionali e nei modelli di business.

Le imprese che sapranno abbracciare il purpose in questo modo saranno quelle in grado di costruire un vantaggio competitivo duraturo e di consolidare la propria posizione in un mercato orientato alla creazione di valore sostenibile, creando un impatto positivo sulla società a beneficio di tutti.

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