In Alto Adige 90 mila studenti: più iscritti nelle scuole italiane – Cronaca

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BOLZANO. Pubblicato dall’Astat il report sull’anno scolastico 2023/24. Oltre 90 mila scolari, il 12,9% stranieri, con una percentuale che, se guardata in dettaglio, è assai meno elevata nelle scuole tedesche e ancora minore nelle ladine, mentre raggiunge il 28% alle medie in lingua italiana. 

Gli studenti delle scuole in lingua italiana, intanto, sono aumentati, passando da 22.257 a 22.416.

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Statistiche

Risultano 15.367 le iscrizioni nella scuola dell’infanzia altoatesina, 27.927 nella primaria e 17.174 nella secondaria di I grado; 20.002 giovani frequentano una secondaria di II grado, mentre in 10.273 sono iscritti ad un corso di formazione professionale. Fanno parte del sistema educativo altoatesino 90.743 bambine, bambini e giovani. In particolare, 65.376 (72,0%) frequentano una scuola in lingua tedesca e 22.416 (24,7%) una in lingua italiana. I restanti 2.951 (3,3%), invece, risultano iscritti in un istituto scolastico (escluse le professionali) di una località ladina. Il 95,8% dei bambini tra i tre e i cinque anni frequenta una scuola dell’infanzia. Il tasso di scolarità nelle scuole di ordine superiore ammonta invece al 101,8%. 

Il fatto che tale quota superi il valore soglia di 100 indica che il numero delle iscrizioni scolastiche è più alto di quello della popolazione residente in età scolare (6-18 anni). Una sezione della scuola dell’infanzia è formata in media da 20 bambini, mentre in una classe della scuola primaria si contano mediamente 15 alunni (a causa delle numerose scuole con pochissime iscrizioni). Negli istituti secondari di I e di II grado la dimensione media di una classe è rispettivamente di 19 e 18 persone. Oltre 3.400 persone con più di 18 anni di età risultano ancora iscritte a un istituto scolastico. 

I motivi per cui si può rimanere nel sistema formativo più a lungo sono vari e possono includere l’avvio tardivo della scolarizzazione, il cambio di scuola o di indirizzo di studi con un conseguente nuovo inizio, oppure la mancata promozione alla classe successiva. 

Promossi, bocciati, ripetenti

Nell’anno scolastico 2023/24, 119 bambine e bambini della primaria hanno ripetuto l’anno scolastico. La quota di ripetenti ammonta a 0,4 ogni 100 iscritti ed è leggermente diminuita rispetto all’anno scolastico precedente (0,6%). Il tasso più elevato si registra ancora tra gli alunni della prima classe (1,1%). Nelle scuole secondarie di primo grado, 265 alunni hanno ripetuto la classe frequentata nell’anno scolastico precedente. 

Ciò corrisponde ad una quota di ripetenti pari all’1,5%, che si attesta al 2,0% per la prima classe. Nell’anno di riferimento, le secondarie di II grado registrano 1.087 ripetenti, pari al 5,4% degli iscritte. La percentuale di ripetenti del primo anno ammonta a 11,4%. Nell’anno scolastico 2023/24 la maggior parte degli alunni della scuola dell’obbligo è stata promossa alla classe successiva. Nelle scuole primarie 61 bambini e 46 bambine non hanno, invece, ottenuto un esito positivo, mentre nelle scuole secondarie di I grado sono stati respinti 178 alunni e 86 alunne. Tra questi, 57 della terza classe non hanno superato l’esame di Stato. Nelle scuole secondarie di II grado la maggior parte degli studenti è stata ammessa alla classe successiva o ha concluso con successo la scuola secondaria. 1.598, invece, sono stati respinti, mentre 94 studenti dell’ultimo anno non sono stati ammessi all’esame di maturità. 

Tra coloro che hanno sostenuto l’esame, otto non lo hanno superato. 

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Maschi e femmine

Analizzando i dati della popolazione scolastica della scuola secondaria di secondo grado, salta all’occhio che il numero delle ragazze è maggiore di quello dei ragazzi (10.780 rispetto a 9.222). Per quanto riguarda il tipo di scuola o l’indirizzo si osservano ancora nette preferenze di genere: mentre l’istituto tecnico economico è molto frequentato da entrambi i sessi (2.549 studenti e 2.283 studentesse), un istituto tecnico tecnologico viene scelto per lo più dai maschi (3.092 contro 968). Il liceo delle scienze umane, invece, è a prevalenza femminile (2.854 contro 648). Le femmine sono nettamente più numerose anche nel liceo linguistico e in quello artistico (rispettivamente 1.563 contro 325 e 820 contro 187), così come nel liceo classico (380 contro 218) mentre i maschi prevalgono nel liceo scientifico (1.829 contro 1.435). 

Stranieri fino al 28%

L’incidenza di persone straniere sulla popolazione residente, in costante aumento negli ultimi anni, si riflette anche nelle statistiche sull’istruzione. Nell’anno scolastico 2023/24, un totale di circa 11.500 bambini e giovani senza cittadinanza italiana sono iscritti in una scuola altoatesina. La loro quota si attesta al 12,7%. 

Nell’anno scolastico 2023/24 ci sono 2.068 bambini stranieri che frequentano la scuola dell’infanzia. Ciò corrisponde ad un’incidenza di 13,5 unità ogni 100 iscritti. Nelle scuole primarie il 13,2% di chi si iscrive non ha la cittadinanza italiana, percentuale che si attesta al 14,9% nelle scuole secondarie di I grado e al 9,5% nelle scuole secondarie di II grado, mentre le scuole professionali registrano una quota del 12,3%. Poiché la popolazione straniera vive principalmente nelle città, chiarisce l’Istituto provinciale di statistica, la percentuale corrispondente nelle scuole con lingua d’insegnamento italiana è più alta che nelle scuole di lingua tedesca o ladina, che invece, predominano nei comuni rurali. Nelle scuole con lingua d’insegnamento italiana si osserva che circa un quarto della popolazione scolastica non è di nazionalità italiana, con valori del 22,5% nella scuola dell’infanzia, del 25,1% nella scuola primaria e del 28,0% nella scuola secondaria di I grado. Tali percentuali sono molto inferiori negli istituti scolastici con lingua d’insegnamento tedesca: 11,2% nella scuola dell’infanzia, 10,0% nella scuola primaria e 10,8% nella scuola secondaria di I grado. Nelle valli ladine tale quota si attesta circa al 7%. Oltre la metà della popolazione scolastica straniera ha origini europee (54,5%), mentre il 23% proviene dall’Asia e il 16,7% dall’Africa. Le nazioni più rappresentate sono l’Albania, il Marocco, il Pakistan e il Kosovo.

Poiché una quota significativa della popolazione scolastica straniera è di fede diversa, così l’Astat, aumenta nel tempo anche la percentuale di coloro che scelgono di rinunciare all’insegnamento della religione cattolica: nell’anno scolastico 2023/24, un totale di 3.088 tra alunne e alunni della scuola primaria (11,1%) e di 1.571 (9,1%) della scuola secondaria di primo grado risultano esonerati dall’ora di religione; 15 anni prima, i tassi erano rispettivamente del 3,9% e del 3,8%.

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