Il Prc del Tirreno cosentino insorge contro l’installazione di cinque centrali idroelettriche che sfruttano le risorse del fiume Abatemarco

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BONIFATI (Cs) – Rifondazione comunista circolo del Tirreno cosentino insorge contro l’installazione di cinque centraline idroelettriche che sfruttano il fiume Abatemarco depredandone le risorse naturali. I comunisti chiedono il blocco dei lavori e il ritiro dei nullaosta.

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«Forse non tutti sanno che, lungo il fiume Abatemarco è in atto l’ennesima predazione di risorse, a danno di tutta la collettività, con l’installazione di ben cinque centrali idroelettriche – spiega il Prc in una nota stampa – approvate in una misteriosa (perché non convocare gli ambientalisti ed i Partiti ambientalisti del territorio??) conferenza dei servizi a Verbicaro tempo addietro».

I progetti di queste cinque centraline idroelettriche, di cui una in funzione «sono sempre attuati da gruppi di potere trasversali che anche sul Tirreno vanno dal partito postfascista della Signora Meloni fino al sedicente centrosinistra.

Costoro – proseguono i comunisti del Tirreno cosentino – si presentano come quelli che assicureranno economia, lavoro, soldi, ma sono soltanto prenditori del territorio, ovvero nel nostro caso, dei tre fiumi del Pollino Tirrenico, le più preziose nostre risorse turistiche.

Costoro non vengono mai a proporre un progetto di lotta al dissesto idrogeologico,  ma a prendere quello che ancora resta di positivo. Lungo i fiumi del Medio-Alto Tirreno Cosentino due millenni addietro i Sibariti scendevano sul Tirreno e si incontravano con Brettii e Greci Dorici che vivevano sulla fascia pedemontana delle nostre colline.

Erano le vie istmiche su cui non è stato investito un euro, mentre si progettano operane completamente inutili “portacci a benzine” ed  addirittura sopravvive da decenni un idroaeroporto costruito letteralmente nell’alveo di uno di questi meravigliosi fiumi».

Il Pollino Tirrenico è un territorio «dove non si è mai visto in primavera un solo campo-scuola proveniente dai Provveditorati del Centro-Nord, mai un autobus  turistico fuori dal mese di agosto – accusa il Prc del Tirreno cosentino – periodo in cui questi fiumi vengono aggrediti  soltanto da quelli che, giustamente il compagno Cirillo di Diamante ha definito turisti-mannari, (nel fiume Corvino vengono addirittura installati tavoli e sedie  nell’acqua).

Gli interventi sui fiumi, «come le captazioni delle acque, la deviazione del flusso  fluviale per un obbligo di legge devono garantire il flusso minimo vitale del fiume.

Queste centraline, invece, non rispettano la legge ed infatti, dopo un sopralluogo, si è constatato che quella attualmente in funzione, capta tutta l’acqua del fiume per poi restituirla a centinaia di metri a valle uccidendo, in quel tratto di fiume, tutta la vita biologica presente in esso, che costituisce l’unico vero attrattore turistico di qualità 12 mesi all’anno

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Va ben sottolineato, come per le antenne di telefonia, che anche per queste centrali elettriche, sono i sindaci, i loro Utc, che firmano le licenze edilizie. Nella Conferenza dei Servizi, all’epoca convocata pare dal Sindaco Francesco Silvestri a Verbicaro, ci risulta che il Sindaco Longo di Grisolìa, espresse voto sfavorevole».

Noi comunisti vogliamo vederci chiaro – insistono – ed eventualmente, essendoci stata  superficialità, il nuovo Sindaco Felice Spingola può e deve annullare le autorizzazioni ed attivarsi, immediatamente, per il ripristino naturale del flusso del fiume.

Noi comunisti – prosegue il Prc – ci chiediamo come possa la Regione Calabria avere autorizzato centraline, di cui non abbiamo bisogno, in zone ad alta valenza ambientale, tra Parco e zone ZPS di interesse comunitario. 

Le attuali amministrazioni di Grisolia e Verbicaro che gravitano sull’Abatemarco, sono preoccupate dalle opere di predazione sul territorio. Anche il sindaco di Santa Maria del Cedro (c’era anche lui alla predetta Conferenza dei Servizi?).

Bene ha fatto questa virtuosa sede prajese di Italia Nostra che è severamente intervenuta in merito, invitando tutti quelli che hanno a cuore il nostro bene comune a chiedere agli enti (Comuni e Regione) che hanno autorizzato le centraline, di fare accertamenti sul corso del fiume Abatemarco, per constatare adesso la situazione disastrosa prima di danneggiare, ulteriormente, un’area ad altissima biodiversità.

E nel frattempo noi comunisti chiediamo la sospensione dei lavori ed il ritiro dei nulla osta edilizi. A noi interessa il bene comune che dovrebbe produrre economia turistica ecosostenibile per dodici mesi e, invece, il miraggio delle grandi opere causa la continua predazione delle ultime risorse naturali.

Perché i tre Comuni interessati non presentano, alla Regione, un progetto di adozione obbligatoria dei pannelli solari su tutti gli edifici pubblici, le strade e le abitazioni di Verbicaro, Grisolia e Santa Maria del Cedro, creando una “comunità energetica da fonti rinnovabili con il Pnrr”, invece di depredare i fiumi con la captazione selvaggia delle acque?».

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Concludendo i comunisti rivolgono un appello alle amministrazioni di Grisolia, Santa Maria del Cedro e Verbicaro, affinché «intraprendano una lotta comune con noi, con Italia Nostra e quanti siano interessati al nostro territorio, dicendo basta ai prenditori delle risorse naturali. Restiamo in attesa che il Sindaco Felice Spingola convochi questo ormai obbligatorio coordinamento».



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