Oggi l’Associazione nazionale magistrati (Anm) ha convocato uno sciopero per protestare contro il disegno di legge per la riforma costituzionale della giustizia. Mobilitazioni, flash mob e assemblee pubbliche sono previste in tutte le principali città.
Oggi l’Associazione nazionale magistrati (Anm) si prepara a una mobilitazione in tutta Italia per protestare contro il disegno di legge per la riforma costituzionale della giustizia. Lo sciopero è stato indetto dalle toghe lo scorso 15 dicembre, durante l’assemblea straordinaria convocata per organizzare la protesta contro la riforma bandiera di Forza Italia e sostenuta dal Guardasigilli, Carlo Nordio.
Un primo atto si era tenuto a gennaio, quando al momento dell’intervento degli esponenti di governo in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, i magistrati dell’Anm con indosso una coccarda tricolore avevano lasciato le cerimonie organizzate nei vari capoluoghi tenendo in mano la Costituzione.
Perché i magistrati protestano contro la riforma della giustizia
Oggi si terrà il secondo atto della protesta, che come slogan ha appunto, “a difesa della Costituzione”. In particolare, della riforma della giustizia, l’Associazione contesta la cosiddetta separazione delle carriere tra pubblici ministeri che conducono le indagini (i magistrati inquirenti) e i giudici che emettono le sentenze (i magistrati giudicanti). Ma le contestazioni si allargano anche al riordinamento dell’assetto della magistratura contenuto nel disegno di legge. La riforma infatti prevede, l’istituzione di due Csm con componenti estratti a sorte e una nuova Alta corte disciplinare, a cui spetterà la giurisdizione dei provvedimenti che toccano i magistrati sia giudicanti che requirenti.
Il programma
Da Trieste a Palermo i magistrati oggi scenderanno in piazza in numerosi eventi e manifestazioni per spiegare le ragioni del no alla riforma voluta dal governo Meloni. Il programma prevede assemblee pubbliche e manifestazioni dei magistrati in 29 città italiane. A Roma in piazza Cavour alle 10 si tiene un flash mob sulla scalinata della Corte di cassazione, dove le toghe intendono replicare quanto fatto lo scorso 25 gennaio, indossando una coccarda tricolore e sventolando una copia della Costituzione.
Alle 11, al Cinema Adriano si svolge un’assemblea pubblica, a cui partecipano i componenti della Ges Roma e della Ges Cassazione insieme ad altri esponenti della società civile. Aprono l’assemblea il presidente dell’Anm Cesare Parodi, il segretario generale Rocco Maruotti e il vicepresidente Marcello De Chiara. Parodi ha spiegato che non si tratta uno “sciopero contro qualcuno ma a difesa di alcuni principi della Costituzione in cui fermamente crediamo e che crediamo siano la soluzione migliore per i cittadini, anche per i magistrati e addirittura anche per i politici”.
“Che ci possa essere in prospettiva una mutazione genetica del pubblico ministero, che il pm possa essere condizionato dai poteri forti è un rischio concreto. E questo sarebbe l’aspetto più negativo per i cittadini comuni “, ha detto ai microfoni di Radio 24. “Temiamo la rivisitazione del ruolo del pm che oggi è una grande garanzia per tutti i cittadini, libero di verificare i fatti a 360 gradi. Rinunciare a questa garanzia sarebbe molto grave”. Quanto ai numeri sull’adesione allo sciopero, Parodi è positivo. “Dai primi dati traspare la nostra soddisfazione, ci attendiamo dati soddisfacenti”.
Flash mob fuori dalla Cassazione
Si è tenuto il flash mob dei magistrati sulla scalinata del Palazzaccio, in piazza Cavour a Roma. Per protestare contro l progetto di separazione delle carriere, i membri dell’Anm con toga sulle spalle, coccarda tricolore e in mano una copia della Costituzione si sono schierati sulle scale della Cassazione.
“La Costituzione la teniamo tutti in mano perché non siamo qui per difendere dei privilegi ma al contrario siamo qui per far comprendere ai cittadini e alle cittadine del nostro Paese che questa riforma può mettere a rischio sul serio l’indipendenza e l’autonomia dei pubblici ministeri”, ha detto Paola Di Nicola, giudice della Corte Suprema di Cassazione. “Io sono una giudice e la mia preoccupazione enorme è di avere di fronte a me un soggetto che non ha più un ruolo strettamente autonomo e indipendente rispetto a quello che impone la Costituzione ma che al contrario possa essere assorbito in qualche modo nell’ambito di poteri diversi e cioè di poteri quali quelli governativi”.
“Siamo al di là delle divisioni e dei ruoli all’interno della magistratura, c’è una straordinaria di intenti. Dovrebbe far riflettere questa sintonia. Chi dice che è contro lo sciopero in realtà è contro di noi. C’è un grosso torto in confronto dei giudici italiani, che siano troppo appiattiti sul Pm quando invece se vediamo il numero delle assoluzioni si fa solo un torto alla terzietà dei giudici e della loro autonomia”, ha detto il presidente dell’Anm ai cronisti dell’Ansa. . “Noi non critichiamo la Costituzione ma difendiamo alcuni principi che sono secondo noi fortemente qualificanti del ruolo della magistratura”, ha aggiunto Parodi. “Se si andrà al referendum sosterremo pubblicamente le nostre tesi, se ci sono dei partiti che le sosterranno vedremo che incidenza avrà questo aspetto sul risultato finale”.
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