La Milano-Meda, quando verrà in parte inglobata in Pedemontana, diventerà a pagamento, ma sono allo studio sconti per gli automobilisti più assidui. L’annuncio è stato fatto ieri sera, mercoledì 26 febbraio, in occasione dell’assemblea pubblica svoltasi a Lesmo per la presentazione del cantiere di Pedemontana.
Nel corso della serata, la discussione si è spostata anche sul tema del futuro pedaggio della Milano-Meda (e in generale dell’intera tratta), un argomento che ha fatto salire sulle barricate non solo i pendolari che attualmente la attraversano gratuitamente per raggiungere Milano, ma anche i sindaci dei Comuni che affacciano su quella tratta, i quali rischiano, sia durante la fase cantieristica sia una volta completata l’opera, l’intasamento delle strade interne da parte degli automobilisti che non sono disposti a pagare la gabella.
L’ipotesi dello sconto del 20%
Ieri sera, Sabatino Fusco, direttore generale di Pedemontana, ha ribadito – come già fatto una settimana prima all’assemblea pubblica di Biassono e a maggio 2024 durante un’audizione in Regione Lombardia – che la Milano-Meda non può essere gratuita. Ha però annunciato la possibilità che, come già avviene sulle altre tratte, che anche sulla tratta brianzola venga introdotto uno sconto del 20% per quegli automobilisti che la percorrono almeno sei volte al mese. Una notizia che, come prevedibile, non è stata accolta positivamente, viste le previsioni non certo economiche. Secondo le stime della lista civica La Rondine di Concorezzo, utilizzare ogni giorno quella tratta della Milano-Meda (che verrà poi inglobata in Pedemontana) costerà 5 euro (andata e ritorno). Un costo che, moltiplicato per i 20 giorni lavorativi, ammonta a 100 euro al mese, una spesa significativa per i lavoratori, soprattutto considerando che il costo non verrà rimborsato dall’azienda.
Perché la Milano-Meda diventerà a pagamento
“Alcune autostrade, come l’Autostrada del Sole, che ha 60 anni di storia, sono state ripagate – aveva spiegato Fusco durante il suo intervento all’assemblea pubblica di Biassono -. Un’autostrada nuova, invece, va ripagata. Noi, per realizzarla, abbiamo ricevuto dei prestiti che vanno restituiti in due modi: o la facciamo pagare a tutti, o soltanto a chi la usa. Su quel tratto della Milano-Meda interverremo portando miglioramenti con la riqualificazione, a nostre spese, di ponti, cavalcavia e strade. Siamo consapevoli che imporre un pedaggio non è popolare ed è difficile da accettare per un pendolare, ma sulle nostre tratte in esercizio abbiamo cercato di introdurre agevolazioni per chi le percorre frequentemente. Con Regione Lombardia e con CAL stiamo ragionando su forme di mitigazione, ma dobbiamo anche garantire la sostenibilità economica dell’opera. Su questo tema ci terremo aggiornati con i Comuni coinvolti. Ma ad oggi non possiamo dire che la Milano-Meda sarà gratis: non sarebbe serio”.
La protesta in Regione Lombardia
Intanto, martedì 4 marzo il Pd organizza una protesta alle 9.30 davanti al Palazzo della Regione (via Filzi), con un flash mob per dire no al pedaggio sulla Milano-Meda. In quell’occasione verranno anche consegnate al governatore Attilio Fontana le oltre 5.000 firme raccolte dal Pd contro la gabella sulla Milano-Meda. “I cittadini e gli amministratori locali di ogni fazione politica – si legge nella petizione lanciata anche online – temono infatti che il pedaggio spinga il traffico a riversarsi sulla viabilità ordinaria, congestionando ulteriormente strade come l’asse della Comasina e la vecchia Valassina, le uniche opzioni per chi non potrà o non vorrà pagare il pedaggio”. Più traffico significa non solo più caos viabilistico, ma anche maggior inquinamento, proprio in un’area – quella della Brianza – tra le più inquinate d’Europa. “Quello della gratuità – si legge ancora nella petizione – è un tema molto sentito dal territorio, tanto che il 15 ottobre il Consiglio Provinciale di Monza e Brianza ha accolto all’unanimità la mozione con la quale il Gruppo Brianza Rete Comune (il gruppo provinciale di centrosinistra, ndr) ha espresso la propria contrarietà al pedaggiamento della Milano-Meda.”
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