parte il piano industriale per crescita e sviluppo, oltre 550 milioni per il 2025

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Rilanciare la crescita economica e valorizzare le eccellenze del Lazio, con un investimento iniziale di oltre 550 milioni di euro per il 2025. Questo l’obiettivo del nuovo piano industriale del Lazio, promosso da Unindustria e dalla Regione. Il piano è stato presentato oggi, presso la sede della giunta regionale a Roma, dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, insieme al presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, e alla vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico, Roberta Angelilli, nell’ambito dell’evento “La Regione per la crescita: insieme per il Piano industriale del Lazio”. Un’importante occasione di confronto tra istituzioni, imprese e stakeholder economici per presentare e avviare la fase operativa del nuovo programma industriale. È la prima volta che la Regione Lazio e un’associazione datoriale pensano e producono una strategia di sviluppo di così ampio respiro, frutto di un lungo percorso di approfondimento e condivisione. In particolare, come si legge su un documento di Unindustria, sempre negli ultimi 20 anni ci sono state nel Lazio una riduzione di un terzo del valore aggiunto dell’industria manifatturiera (-5 miliardi), una mancata traduzione del potenziale tecnologico ed innovativo disponibile in una crescita significativa della produttività, una insufficiente quota di imprese piccole e medie sul totale delle imprese (prevale una polarizzazione tra micro-imprese e grandi imprese) e fattori di contesto carenti che hanno ridotto le possibilità per l’attrazione degli investimenti e di lavoro qualificato.

Partendo da questi dati, il piano punta a raggiungere quasi 1.500 imprese in più (190 medie e 1.260 piccole), 13 mila occupati in più nei settori manifatturieri ad alta e medio tecnologia e una crescita di 7,8 miliardi di export. Il tutto da qui a quattro anni. Nel 2025 la Regione Lazio stanzierà per le imprese oltre mezzo miliardo di euro. Le risorse del Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) nel 2024 hanno avuto un budget di 210 milioni, mentre questo anno si raddoppia il budget passando a 423 milioni: 250 per le imprese e 185 per le misure finanziarie. In più ci sono 120 milioni della provvista Banca europea degli investimenti. Alla fine si avranno risorse pari a oltre 550 milioni di euro. Un atto di condivisione per dare una risposta concreta alle sfide economiche e produttive del territorio regionale, con l’obiettivo di rilanciare la crescita industriale e valorizzare le eccellenze del Lazio. In un momento storico in cui le istituzioni nazionali ed europee riflettono su programmi e bussole per la competitività industriale, il Lazio, seconda Regione italiana per Pil, presenta il suo programma di lavoro con analisi e proposte. La struttura del Piano si articola in tre sezioni principali, comprendendo un’analisi approfondita della situazione economica regionale, l’individuazione degli attivatori strategici e la definizione di Key performance indicator (Kpi) per monitorare i risultati nel medio-lungo termine. Sono previsti, inoltre, monitoraggi periodici per valutare l’efficacia delle misure adottate e, se necessario, apportare correzioni e aggiornamenti. L’impegno, dunque, è quello di ritrovarsi a un anno da oggi per fare il punto sull’avanzamento del Piano e sui primi risultati conseguiti.

“Da due anni è tornata centrale la politica industriale nel Lazio. Il Piano presentato oggi in Regione con Unindustria, che ringrazio, mette in risalto le ulteriori sfide da affrontare – ha spiegato il presidente Rocca -. Perché la politica industriale va pianificata e programmata e il dialogo e il confronto con le categorie, in questo senso, sono fondamentali. Il Lazio è la seconda regione italiana per Pil (11,2 per cento del Pil nazionale), con importanti leadership industriali, dal digitale allo spazio, dalla farmaceutica all’audiovisivo e una costante crescita delle esportazioni. Un’economia sana, ma che ha tanto potenziale ancora da valorizzare – ha aggiunto Rocca -. Non ci possono, infatti, esserci crescita né investimenti senza puntare sulle infrastrutture, penso alla Orte-Civitavecchia, alla Cisterna- Valmontone e alla Roma-Latina, alla logistica, ai Porti e agli Aeroporti, una radicale semplificazione amministrativa e burocratica, il sostegno alle transizioni energetica e digitale e la crescita del lavoro di qualità, elemento fondamentale di inclusione sociale e benessere”. Tutti temi al centro “della nostra azione di governo e che Unindustria condivide e sostiene”, ha sottolineato Rocca. Il testo, infatti, fa un’analisi degli ultimi vent’anni dell’economia laziale e propone diversi “attivatori” per promuovere la crescita, divisi in quattro categorie (territorio, attrattività, risorse per lo sviluppo, competenze). Questi “attivatori” sono “perfettamente in linea con le nostre scelte di politica industriale, grazie all’importante lavoro della vicepresidente Roberta Angelilli. Bene questa sinergia che certamente porterà a risultati straordinari”, ha concluso il presidente Rocca.

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Il Piano promosso da Unindustria e la decisione della Regione Lazio “di sposarne l’analisi e gli obiettivi con l’impegno di lavorare sugli attivatori sono una grande novità perché rappresentano una sana e trasparente condivisione di responsabilità verso lo sviluppo del territorio, della società e dell’economia tra i policy maker e le forze produttive private – ha commentato il presidente di Unindustria, Giuseppe Biazzo -. Nel Lazio abbiamo tutte le potenzialità per guidare una nuova stagione di crescita, se sapremo ristabilire il giusto peso di manifattura e terziario avanzato nel bilancio complessivo dell’economia regionale. Quello che proponiamo è una matrice di azioni trasversali che portate avanti insieme riteniamo possano attrarre nuovi investimenti e accelerare lo sviluppo. Con il Piano Industriale credo che possiamo restituire al Lazio, prima che in altri territori, una visione di crescita moderna e sostenibile e rivendicare con orgoglio di essere terra d’impresa”, ha concluso Biazzo. “Per il 2025 saranno stanziati oltre 550 milioni di euro di risorse europee del Fesr per sostenere il piano industriale, 274 milioni destinati alle sovvenzioni per le imprese e 149 per l’accesso al credito, oltre al finanziamento di credito agevolato della Banca europea degli investimenti di circa 120 milioni di euro – ha spiegato la vicepresidente Angelilli -. A tale importo si aggiungono circa 16 milioni di euro del bilancio regionale per sostenere gli investimenti delle imprese della filiera automotive. Entro il mese di marzo sarà inoltre presentata la legge sul consorzio industriale unico del Lazio, strumento deciso per l’attuazione delle politiche di sviluppo della Regione”, ha concluso Angelilli.

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