Pagamento assegno di inclusione a febbraio 2025, date accredito Inps e ultime novità

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L’assegno di inclusione è stato erogato a partire dal 15 febbraio 2025 a coloro che, dopo l’esito positivo dell’istruttoria a gennaio, dovevano ricevere la prima mensilità. Invece, da domani, 27 febbraio 2025, parte l’accredito per coloro che hanno già ricevuto la misura in precedenza. Vediamo come cambierà la misura nel 2025.

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Saldo e stralcio

 

Questo mese, l’assegno di inclusione è stato erogato a partire dal 15 febbraio 2025 a coloro che, dopo l’esito positivo dell’istruttoria a gennaio, dovevano ancora ricevere il primo accredito. Invece, da domani, 27 febbraio 2025, dovrebbe partire l’accredito per coloro che hanno già ricevuto la misura nei mesi scorsi e continuano a possedere i requisiti necessari.

In ogni caso, è possibile accertarsi dell’avvenuto accredito dell’Adi controllando il saldo della carta d’inclusione. Per farlo, è sufficiente accedere con le proprie credenziali al portale Siisl.

L’Inps ricorda che, per coloro che poseggono i requisiti per richiedere l’assegno di inclusioneè disponibile sul sito il tutorial per l’invio della domanda. Per chi, invece, ha già presentato l’stanza, è disponibile il tutorial per la gestione con le relative istruzioni.

Inoltre, è stato aggiornato il modello di domanda della misura allo scopo di facilitare la compilazione da parte dei richiedenti, includendo una lista delle strutture sanitarie che possono rilasciare attestazioni di condizione di svantaggio.

La Legge di Bilancio 2025 ha stabilito diverse novità per quanto riguarda l’accesso all’assegno d’inclusione. La soglia Isee passa da 9.360 euro a 10.140 euro e il reddito familiare viene innalzato da 6mila euro a 6.500 euro, da moltiplicare per il parametro della scala di equivalenza. Esaminiamo più nel dettaglio i nuovi valori.

Assegno di inclusione a febbraio 2025, il calendario dei pagamenti Inps

Anche questo mese l’assegno di inclusione viene erogato in due tranche, a seconda delle tempistiche di presentazione e di accoglimento della domanda e di sottoscrizione del patto di attivazione digitale. Questo è il calendario a cui fare riferimento:

  • dal 15 febbraio 2025 è stato accreditato a coloro che hanno presentato la domanda entro il 31 gennaio (con patto di attivazione digitale sottoscritto ed esito positivo dell’istruttoria sempre a gennaio)
  • da domani, 27 febbraio 2025, verrà accreditato a coloro che l’hanno già ricevuto il mese scorso (sempre che permangono i requisiti necessari).

Come controllare il saldo dell’Assegno di inclusione Inps

L’unico modo per verificare che gli accrediti dell’Adi siano avvenuti correttamente è controllare la carta di inclusione, l’apposita prepagata emessa da PostePay. Ci sono diversi modi per controllare il saldo:

  • accedendo con le proprie credenziali al portale Siisl, oppure tramite Sms ed e-mail inviati dell’Inps;
  • presso gli ATM Postamat, inserendo la carta e digitando il pin;
  • rivolgendosi agli sportelli di Poste Italiane;
  • tramite il servizio di lettura telefonica disponibile al numero verde 800.666.888 da telefono fisso o al numero +39 06.4526.6888 da cellulare o dall’estero.

Le nuove soglie di reddito Isee per ottenere l’Assegno di Inclusione

Come specificato dall’Inps, la Legge di Bilancio 2025 ha stabilito diverse novità per quanto riguarda i requisiti di accesso all’assegno d’inclusione:

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  • la soglia Isee passa da 9.360 euro a 10.140 euro;
  • il reddito familiare viene innalzato da 6mila euro a 6.500 euro, da moltiplicare per il parametro della scala di equivalenza;
  • il reddito familiare per i nuclei composti interamente da over 67 oppure da over 67 e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, passa da 7.560 euro a 8.190 euro, da moltiplicare per il parametro della scala di equivalenza.

Invece, per quanto riguarda i nuclei che devono pagare un affitto (segnalato della Dichiarazione sostitutiva unica ai fine Isee):

  • la soglia di reddito familiare sale a 10.140 euro;
  • il valore massimo dell’integrazione del reddito relativo al canone di locazione passa da 3.360 euro a 3.640 euro; questo valore viene aumentato da un massimo di 1.800 euro a un massimo di 1.950 euro se il nucleo familiare è composto da over 67 oppure da over 67 e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.

In una recente circolare, l’Inps ha riportato alcuni esempi di importo destinato ai nuclei monofamiliari, ovvero composti da una sola persona, con un canone di locazione da pagare:

  • con un reddito zero e un affitto di 4.500 euro all’anno, l’Adi ammonterà a 10.140 euro annui (845 euro al mese);
  • con un reddito di 6.500 euro e un affitto di 3mila euro all’anno, ammonterà a 3mila euroo euro annui (250 euro al mese);
  • con un reddito di 8.140 euro e un affitto di 3.640 euro all’anno: ammonterà a 3.640 euro annui (303,33 euro al mese).

A chi spettano gli aumenti dell’Assegno di Inclusione

Con l’innalzamento delle soglie di accesso all’Adi, nel 2025 si amplierà anche la platea dei beneficiari.

La soglia di reddito, insieme ad altri fattori, serve per calcolare l’esatto importo dell’assegno d’inclusione. La cifra indicata come limite di reddito (6.500 euro, che possono diventare 8.190 euro nei casi elencati) verrà poi moltiplicata per la scala di equivalenza.  L’innalzamento di questo valore porterà anche un leggero incremento medio dell’importo.

Percepiranno un leggero aumento dell’importo anche le famiglie con un regolare contratto di affitto, segnalato della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) ai fine Isee.

Tra le novità del 2025, è  stato stabilito che il parametro della scala di equivalenza di 0,40 sarà attribuito d’ufficio ai componenti maggiorenni del nucleo familiare che hanno carichi di cura, anche se non dichiarati nella domanda. L’inps spiega che questo avrà un impatto sulle famiglie con minori di tre anni, tre o più figli minori, o membri in condizione di disabilità.

A partire da gennaio 2025, le domande già accolte e in corso di pagamento sono soggette a ricalcolo degli importi spettanti, integrando eventuali benefici economici non riconosciuti in precedenza. Inoltre, le domande respinte per mancata indicazione del carico di cura saranno riesaminate d’ufficio, con possibilità di accoglimento se i requisiti sono soddisfatti.

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Saldo e stralcio

 

Quanti sono rimasti esclusi dal sussidio lo scorso anno

Secondo i dati riportati dall’Istituto, nel primo anno di vita dell’assegno di inclusione, il 2024, lo hanno percepito 758.872 famiglie, per un totale di 1 milione e 819mila persone aiutate. Invece, hanno beneficiato del supporto per la formazione e il lavoro – destinato a chi è “occupabile” –  132.882 persone, che in media l’hanno presa solo per sei mesi.

Rispetto alle stime diffuse dal governo del 2023 –  secondo cui i nuclei beneficiari nel 2024 avrebbero dovuto essere 733mila – le famiglie effettivamente raggiunte dalla misura sono state circa 25mila in più, per un totale di 60mila persone in più.

La diffusione del Sfl è stata, invece, sotto le aspettative. Secondo l’esecutivo, nel 2024 avrebbe dovuto raggiungere ben 322mila persone in cerca di lavoro. Ovvero 190mila in più di quelle che lo hanno effettivamente ricevuto.

Secondo l’Inps, se si confronta il numero di percettori di queste due misure con quello dei percettori del vecchio Reddito di Cittadinanza, il 60% dei beneficiari dell’Rdc ha ricevuto successivamente l’Adi o il Sfl, mentre il 40% è rimasto senza sussidi.





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