il calcolo delle emissioni climalteranti per le stalle da latte

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In Friuli Venezia Giulia, un’importante iniziativa sta per rivoluzionare il settore lattiero-caseario: per la prima volta in Italia, tutte le stalle da latte della regione si sottoporranno a un accurato calcolo delle emissioni climalteranti. Questo progetto, che coinvolge circa 400 aziende allevatrici di oltre 40.000 bovini, mira a valutare l’impatto ambientale della produzione di latte attraverso una metodologia chiamata LCA . L’iniziativa è frutto della collaborazione tra l’Associazione Allevatori regionale, Ersa, Università degli Studi di Udine e Ceviq, segnalando così un passo significativo verso la sostenibilità nella zootecnia.

La nuova iniziativa e il suo significato

Il direttore dell’Associazione Allevatori, Andrea Lugo, ha evidenziato quanto sia fondamentale questa raccolta dati biennale, sostenuta dall’Amministrazione regionale. Essa offrirà un’analisi dettagliata degli impatti ambientali connessi alla zootecnia da latte, creando così una base su cui si potranno misurare e stimolare i progressi degli allevatori nella sostenibilità. Con questa iniziativa, le aziende non solo potranno monitorare il proprio impatto ambientale, ma potrebbero anche beneficiare di eventuali aiuti finanziari pubblici, che potrebbero essere associati a un indice LCA. Questo incentivo rappresenterebbe un valore aggiunto per le imprese più virtuose, le quali avrebbero anche l’opportunità di ottenere una certificazione di sostenibilità, sempre più richiesta dai consumatori e dall’industria.

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La scelta di effettuare un’analisi così estesa è motivata dalla crescente attenzione verso le tematiche ambientali e la necessità di introdurre pratiche più sostenibili nel settore agricolo. Attualmente, le emissioni agricole in Friuli Venezia Giulia sono in diminuzione del 13,2% dal 1990 e rappresentano il 7,8% delle emissioni totali. Di questa cifra, il settore zootecnico contribuisce per il 5,9%, mentre la produzione di latte da sola incide per il 33%. Questi numeri pongono in evidenza l’importanza di agire in modo efficace per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale.

Il processo di raccolta dati e analisi

La valutazione delle emissioni climalteranti si concentrerà su tutti gli aspetti del ciclo produttivo del latte. Ciò comprende il reperimento delle materie prime, l’alimentazione degli animali, la gestione sanitaria e le pratiche di mungitura, accompagnati dalla misurazione dei consumi energetici e delle emissioni prodotte in ciascuna fase. L’Università degli Studi di Udine elaborerà i dati raccolti utilizzando un software messo a punto da Ersa, il quale fornirà un indice che determinerà l’impatto ambientale di un litro di latte prodotto nella regione.

Per ottenere un quadro più dettagliato e imparziale, è prevista anche un’analisi supplementare, che prenderà in considerazione un numero selezionato di aziende. Questo approccio permetterà di affinare ulteriormente le metodologie di calcolo e di certificazione, garantendo che le pratiche di sostenibilità siano misurabili e trasparenti.

Certificazione e valore commerciale del latte

Un aspetto rilevante di questo progetto è la creazione di un protocollo di certificazione da parte di Ceviq, destinato alle aziende che vorranno utilizzare questo strumento nelle loro attività commerciali. Con questa certificazione, gli allevatori avranno l’opportunità di comunicare in modo chiaro e diretto il loro impegno verso la sostenibilità ambientale, aumentando così la trasparenza verso i consumatori. Questo passaggio può rivelarsi cruciale per migliorare la competitività del prodotto latte, visto che la domanda di prodotti più sostenibili è in aumento.

La pianificazione richiede un impegno significativo da parte degli allevatori, ma i benefici derivanti dalla certificazione potrebbero tradursi in un valore aggiunto per i loro prodotti. La crescente consapevolezza dei consumatori in merito all’impatto ambientale delle loro scelte alimentari sta cambiando il modo in cui le aziende si relazionano con il mercato. Abbracciare pratiche più sostenibili non è un solo obbligo etico, ma anche un’opportunità economica per le aziende agricole della regione.

Il progetto di calcolo delle emissioni climalteranti in Friuli Venezia Giulia segna un capitolo innovativo nel panorama dell’allevamento da latte, chiarendo ancora una volta come il settore può e deve evolversi per rispondere alle sfide ambientali del nostro tempo.





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