Disdetta servizio Internet casa: attenzione ai costi nascosti

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Uno degli aspetti meno trasparenti delle tariffe Internet casa riguarda i costi di disattivazione e i cosiddetti “costi nascosti”. Sebbene le normative e l’intervento dell’AGCOM abbiano reso più chiaro il quadro tariffario, i consumatori che desiderano cambiare operatore o interrompere definitivamente il servizio devono fare attenzione a una serie di spese aggiuntive che possono incidere sensibilmente sulla convenienza dell’operazione. Un’indagine recente dell’Osservatorio Segugio Tariffe, condotta nel febbraio 2025, ha analizzato nel dettaglio questi costi, mettendo in luce quali sono le spese standard e quali invece potrebbero sorprendere gli utenti al momento della disattivazione.

Disattivare un abbonamento Internet: quanto costa davvero? 

A differenza della telefonia mobile, dove la maggior parte delle offerte sono ricaricabili e il passaggio tra operatori avviene senza costi aggiuntivi, il settore delle reti fisse presenta ancora diverse criticità. Molte offerte Internet casa prevedono un contributo di disattivazione, che tuttavia per legge non può superare l’importo di un canone mensile dell’abbonamento.

Dall’analisi condotta da Segugio.it emerge che, mediamente, i consumatori pagano 16,39 euro per il passaggio a un nuovo operatore e 20,47 euro per la cessazione definitiva della linea, rispettando i limiti della normativa vigente. C’è però da dire che questi costi rappresentano solo una parte della spesa complessiva che gli utenti potrebbero dover affrontare nel caso di un recesso anticipato: spesso, infatti, negli abbonamenti sono inclusi altri elementi finanziabili a rate, come il modem o il contributo di attivazione, che possono rappresentare un onere non da poco se il contratto viene interrotto prima della scadenza dei pagamenti previsti.

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Costi nascosti: rateizzazione del modem e contributo di attivazione

Secondo l’indagine di Segugio Tariffe, circa il 25% delle offerte Internet casa include nel canone mensile la rata per l’acquisto del modem. Se un utente decide di recedere dal contratto dopo 12 mesi, potrebbe essere costretto a pagare in un’unica soluzione tutte le rate residue, per un importo medio di 213,88 euro. Alcuni operatori permettono di proseguire con il pagamento rateizzato anche dopo la disattivazione della linea, ma bisogna sempre verificare le condizioni contrattuali per evitare spese impreviste.

Un discorso simile vale per il contributo di attivazione, previsto nel 12% delle offerte analizzate. In questi casi, la spesa per la disattivazione può aumentare sensibilmente se l’utente non ha completato il pagamento delle rate relative all’attivazione della linea; ad esempio, recedere dopo 12 mesi potrebbe comportare un costo aggiuntivo di 80 euro per coprire le rate residue dell’attivazione. Per questo motivo è sempre consigliabile verificare le condizioni di pagamento degli apparati e delle spese di attivazione prima di sottoscrivere un abbonamento, perché un contratto che sembra vantaggioso sul breve periodo potrebbe rivelarsi più costoso se si decide di interromperlo prima del tempo

La penale per mancata restituzione del modem e degli apparati

Un altro elemento spesso sottovalutato riguarda la restituzione del modem e di altri dispositivi forniti dall’operatore. Alcuni provider offrono il modem in comodato d’uso o a noleggio, prevedendo però una penale in caso di mancata restituzione al termine del contratto. L’importo di questa penale varia a seconda dell’operatore e dell’offerta specifica sottoscritta. Non essendoci una tariffa standardizzata, è difficile stimare un costo medio, ma in alcuni casi la mancata riconsegna del modem può comportare una spesa considerevole.

Cosa fare per minimizzare i costi di disattivazione

Se si sta pensando di cambiare operatore o disattivare definitivamente la linea, è possibile adottare alcune strategie per ridurre i costi:

  1. Verificare il contratto prima della disattivazione: controllare la presenza di rate residue per modem e attivazione.
  2. Chiedere il proseguimento della rateizzazione: alcuni operatori consentono di continuare a pagare le rate mensilmente anche dopo il recesso.
  3. Restituire gli apparati nei tempi previsti: evitare la penale per mancata restituzione del modem.
  4. Sfruttare promozioni di altri operatori: alcuni provider offrono il rimborso delle spese di disattivazione per chi attiva una nuova offerta.

Chiedere informazioni dettagliate al servizio clienti: una telefonata preventiva può chiarire eventuali dubbi e prevenire costi inattesi.



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