L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha respinto (dieci no, otto sì) la mozione promossa dal consigliere Nilo Arcudi (Tesei presidente-Umbria civica) relativa all’ “Attuazione del piano regionale di gestione dei rifiuti e sostegno alla realizzazione del termovalorizzatore per la riduzione del conferimento in discarica”.
Con il suo atto di indirizzo, Arcudi – spiega una nota della Regione – mirava ad impegnare la Giunta a “procedere con la realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione previsto dal Piano regionale gestione rifiuti, garantendo il rispetto dei più elevati standard ambientali e di sicurezza, nonché il massimo controllo delle emissioni in atmosfera; promuovere una corretta informazione pubblica sull’importanza della termovalorizzazione come strumento complementare al riciclo per ridurre l’uso delle discariche e migliorare l’autosufficienza regionale nella gestione dei rifiuti; garantire che l’attuazione del Piano regionale avvenga nel rispetto degli obiettivi di economia circolare, favorendo la massimizzazione del riciclo e la riduzione dei rifiuti alla fonte; monitorare l’andamento del sistema integrato di gestione dei rifiuti e a valutare eventuali ulteriori innovazioni tecnologiche per migliorare il recupero di materia ed energia, sempre nel rispetto delle direttive europee e delle migliori pratiche ambientali”.
Illustrando l’atto in Aula, Arcudi ha spiegato che “la Regione Umbria ha fissato obiettivi ambiziosi di raccolta differenziata (75% entro il 2035) e di riduzione del conferimento in discarica (meno del 10% entro il 2035). Il solo incremento della raccolta differenziata e del riciclaggio, seppur fondamentale, non è sufficiente a eliminare la necessità di un sistema di smaltimento sicuro e sostenibile per i rifiuti non riciclabili. L’esperienza di altre regioni italiane ed europee dimostra che l’integrazione tra riciclo e termovalorizzazione ha permesso di ridurre drasticamente il ricorso alle discariche e di generare energia rinnovabile. Il mancato rispetto del Prgr potrebbe comportare il rischio di emergenze rifiuti e l’aumento dei costi di smaltimento per cittadini e imprese, nonché il ricorso a soluzioni di trasporto dei rifiuti fuori regione, con impatti economici e ambientali negativi. Anche raggiungendo gli obiettivi fissati resterebbe comunque un 25% di rifiuti da smaltire e l’Unione Europea così come l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale considerano il recupero energetico tramite termovalorizzazione come una soluzione preferibile rispetto alla discarica, che rappresenta la forma più dannosa di smaltimento dei rifiuti”.
I termovalorizzatori di nuova generazione utilizzano tecnologie avanzate per il controllo delle emissioni, risultando compatibili con elevati standard ambientali e sanitari. Molte città italiane ed europee hanno adottato questo sistema di valorizzazione dei rifiuti non recuperabili, da cui producono calore ed energia. L’alternativa delle discariche – ha osservato – non è ambientalmente sostenibile e i tre siti attivi in Umbria non potranno essere sfruttati ancora a lungo. Così come non si può puntare sul trasporto dei rifiuti verso altre regioni o altri Stati. Dobbiamo fare scelte responsabili, al servizio delle nostre comunità”.
Per Fabrizio Ricci (Avs) – prosegue la nota – “meglio parlare di inceneritore, visto che termovalorizzatore è un termine usato per dare una connotazione positiva al processo di incenerimento dei rifiuti. Si tratta di una tecnologia datata, costosa e inquinante. Gli inceneritori sono stati esclusi dai progetti finanziabili dal Pnrr in quanto dannosi per l’ambiente. La Danimarca, che viene citata spesso, sta dismettendo il 30% dei propri inceneritori perché inquinano e riducono la raccolta differenziata. Dal 2028 l’Unione europea introdurrà una tassa su questi impianti, in quanto non ambientalmente sostenibili. L’assessore De Luca si sta muovendo nella stessa direzione della Toscana, dove esiste un Piano per l’economia circolare”. “Mentre noi e l’assessore Morroni studiavamo gli scenari possibili – ha sottolineato Eleonora Pace (FdI) – facevamo anche degli incontri pubblici di partecipazione. A cui prendevano parte anche i capigruppo dell’allora minoranza. In una occasione ricordo che le consigliere Porzi e Meloni si dichiararono favorevoli alla costruzione del termovalorizzatore. Nelle maggioranze di centrosinistra si decise per anni di non scegliere, proprio perché si trattava di un argomento divisivo. Si scelse quindi di non scegliere, portando ad esaurimento le vecchie discariche. Assurda l’accusa di voler costruire un impianto che inquina e quindi impatterebbe deliberatamente sulla salute dei cittadini”. “Dalle linee programmatiche della Giunta Proietti – ha osservato Pace – non si capisce come verrebbe smaltita la percentuale residuale dei rifiuti, visto che il 100% di riciclaggio non esiste. Speriamo di capire oggi quale è la soluzione dell’assessore De Luca per la chiusura del ciclo”. Thomas De Luca (assessore) ha spiegato che “nella delibera di Giunta Tesei del 2022 si spiegava che le discariche umbre andavano ampliate per un milione di metri cubi e non certo profilate. Nel luglio 2024 un’altra delibera ha deciso l’aumento del flusso dei rifiuti in discarica di 50mila tonnellate rispetto a quanto previsto dal piano rifiuti. L’Umbria è al 68% di riciclaggio e l’obiettivo del 75% è quindi raggiungibile nei tempi previsti. La quota restante di rifiuti da smaltire, circa 80mila tonnellate all’anno, è una quantità non sufficiente per giustificare la costruzione di un inceneritore, per il quale servirebbero 400mila tonnellate. Il costo per la realizzazione dell’impianto si avvicina inoltre a 200milioni, rendendolo ancora più insostenibile. Proprio ieri ero a Brescia, dove il teleriscaldamento è a pagamento e costa più del metano. E viene garantito per il solo 18% dal termovalorizzatore”. “Nelle prossime settimane – ha annunciato – inizieremo la revisione della legge per perseguire il massimo recupero di materia dai rifiuti attraverso impianti appositi”. Nilo Arcudi ha aggiunto: “Vedremo quali sono i dati reali sulla produzione dei rifiuti e sui livelli di riciclaggio. Prendo atto che su un tema strategico non interviene nessuno del Pd, credo che sia un segnale simbolico importante”. Eleonora Pace (FdI) ha quindi affermato: “Attendo di vedere gli atti concreti e le delibere che certificano la scelta del nuovo scenario, con costi, investimenti, utilizzo delle discariche. Mentre noi avevamo attivato la procedura per il termovalorizzatore, voi vi troverete ad affrontare una emergenza, visto il breve ciclo di vita residuo delle discariche”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link