Il caso del finanziamento regionale dirottato dallo Stadio del Nuoto alla scuola media Campo Coni rischia di far deflagare la maggioranza del Comune di Frosinone. La frattura tra il primo cittadino e i Fratelli va ricomposta prima delle prossime scadenze come i consigli comunali sulla pedonalizzazione di piazzale KamBo e sul bilancio
E adesso? Ora che la guardia ha lasciato il Pretorio ed abbandonato al suo destino il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, la domanda che tutti si fanno è: e adesso? Ora tutto può accadere. L’abbandono del campo da parte del gruppo di Fratelli d’Italia potrebbe stravolgere il quadro politico del Capoluogo, nel breve e nel medio periodo. Apre una frattura profonda lo scontro avvenuto ieri tra il fedelissimo plotone FdI ed il primo cittadino per il finanziamento da 1,2 milioni dirottato dall’efficientamento dello Stadio del Nuoto alla scuola di Campo Coni (Leggi qui: Lo Stadio del nuoto fa saltare la luna di miele tra Mastrangeli e Fdi).
Finiscono in discussione scenari che sembravano ormai certi e stabili. Salta un equilibrio che appariva nuovamente solido grazie al recente accordo programmatico tra Mastrangeli e l’ex sindaco Dem Domenico Marzi. Aveva messo in sicurezza la consiliatura fino alla scadenza naturale. ora non più. (Leggi qui: Si scrive governo di larghe intese, si legge Democrazia Cristiana 3.0. E leggi anche: Intesa Mastrangeli-Marzi: il Pulp fiction di Frosinone).
Una frattura da ricomporre entro il 5 marzo
Il problema, come già spiegato ieri, non è solo amministrativo ma politico. Perchè in presenza di una decisione strategica di quella portata il bon ton istituzionale avrebbe ricbhiesto quantomeno una telefonata con cui avvisare il capogruppo FdI Franco Carfagna. Primo: perché ha lavorato lui un anno e mezzo per intercettare quel 1,2 milioni di finanziamento; secondo: perchè FdI è il principale alleato politico del sindaco e finopra è stato partner assolutamente fedele.
Prescindendo dai torti e dalle ragioni di ognuno, la frattura che ha determinato è oggettivamente profonda. Per ricomporla c’è tempo fino al 5 marzo prossimo. Per quella data alle ore 17 è prevista la celebrazione del Consiglio Comunale convocato in forma straordinaria ed urgente. Bisognerà discutere la mozione: “Azioni da intraprendere per modificare l’attuale progetto relativo alla chiusura al traffico dell’area di Piazzale Kambo“.
Vede come primo firmatario il Consigliere malpancista Anselmo Pizzutelli ed altri 11 Consiglieri Comunali.
In ballo la pedonalizzazione di piazzale Kambo
Se approvato, il documento imporrebbe al sindaco a rivedere le sue decisioni sulla completa pedonalizzazione della piazza antistante la Stazione. Impensabile.
Ecco perché è necessario ricucire il rapporto con Fratelli d’Italia. I voti dei consiglieri del Partito della Meloni servono come il pane il 5 marzo per bocciare la mozione. Anche perché la totale pedonalizzazione di piazzale Kambo è uno dei punti irrinunciabili del programma di governo del Sindaco del Capoluogo Riccardo Mastrangeli.
Altrettanto, sul fronte opposto, è irrinunciabile la battaglia per evitarne la chiusura al transito di auto e pedoni. Non ha intenzione di retrocedere Anselmo Pizzutelli, arroccato su quella posizione nonostante sia il capogruppo della lista Mastrangeli ciopè dello stesso sindaco al quale s’è messo di traverso. Perché? Anselmo Pizzutelli proprio nella zona della Stazione ha il suo bacino elettorale. Voci insistenti, anche se non confermate, dicono che proprio dallo Scalo potrebbe partire la sua corsa da candidato sindaco nel 2027.
Logico che, qualora il capogruppo della lista del sindaco (ruolo in evidente contrapposizione con la reale azione politica) dovesse ottenere l’approvazione della mozione e la revisione del progetto della pedonalizzazione della piazza, otterrebbe dai residenti del quartiere “92 minuti di applausi”.
E’ evidente però che le probabilità che il sindaco torni sui suoi passi, sono addirittura inferiori a quelle previste per la vincita al superenalotto: 1 su 622.614.630.
Senza “pace” consiliatura a rischio
Ma la ricomposizione del quadro politico con Fratelli d’Italia serve ancora di più, questa volta come l’ossigeno per respirare, in proiezione della discussione del fondamentale e strategico Bilancio di Previsione. Dovrebbe arrivare in Aula consiliare entro marzo. Il Responsabile cittadino del Partito Fabio Tagliaferri ha detto chiaramente a Mastrangeli che senza un chiarimento (indispensabile) i consiglieri di Fratelli d’Italia non parteciperanno ad alcun Consiglio Comunale. Se la delibera di Bilancio non viene approvata dall’aula, si va a casa e si andrà a nuove elezioni.
Probabilmente a maggio o a giugno. Rien ne va plus. E’ chiaro che questo è lo scenario estremo, che nessuno in realtà si augura tanto in maggioranza che all’opposizione. E non lo vuole nemmeno Mastrangeli. Perché il quadro politico a Frosinone, anche alla luce degli ultimi accadimenti, è talmente disaggregato e complesso che di fatto sono saltati (un’altra volta) tutti gli schemi. Nessuno in questo momento ha una prospettiva tale da ipotizzare uno straccio di bozza di coalizione. Con chi mi alleo? Chi mi sostiene?
Il rischio è che ognuno corra per conto proprio. E con un proprio candidato sindaco. Tanto a destra quanto a sinistra.
Elezioni anticipate ma in ordine sparso
Certo è che lo scontro tra Fratelli d’Italia e il sindaco è sintomatico di un nervosismo tangibile all’interno della maggioranza. Da tanto tempo. Troppo. Una crisi politica latente e un logoramento, in taluni casi irrecuperabile, di tanti rapporti personali (chi lo nega mente sapendo di mentire).
Una serie di criticità che non si sono mai volute affrontare veramente. Ogni volta si è provato a far decantare tutto, con la speranza che i problemi alla fine si risolvessero da soli. Non è così che funziona. Specialmente in politica. E si vede. Con precisione svizzera puntualmente succede sempre qualcosa all’interno della coalizione che regge Mastrangeli, che ne mette a rischio la tenuta.
Qualcuno si è mai chiesto veramente il perché? Perché così spesso scappa la frizione a qualche Consigliere o a qualche Partito? Poi bisogna correre per cercare di “mettere le pezze”. Pezze che hanno determinato questa maggioranza irrituale, eterogenea e trasversale al Comune Capoluogo. Certo è che se anche il Partito della Meloni, dopo Forza Italia, si mette di traverso sono veramente dolori per Mastrangeli e la sua maggioranza.
FdI ha l’assist per far saltare il banco ma lo farà?
Se Fratelli d’Italia vuole veramente giocarsi la carta della candidatura a Sindaco di Frosinone la prossima volta, il momento è adesso. Il casus belli per “rompere” sta già sul tavolo. Potrebbe non ricucire con Mastrangeli e non presentarsi in aula per votare il bilancio. Senza i 5 voti di FdI servirebbe un miracolo per approvare la delibera. Ed evitare l’interruzione anticipata della consiliatura.
E’ uno scenario questo, impensabile fino a qualche giorno fa ma oggi concretizzabile. Almeno sulla carta. La rottura diventerebbe definitiva in assenza dei chiarimenti pretesi ieri da Fabio Tagliaferri. Che ha reclamato anche garanzie future: FdI non ci sta ad essere trattato peggio dello stalliere a scavalco. Fuor di metafora, le garanzie che FdI chiede sono riassumibili così: “Caro Riccardo, in presena di decisioni strategiche devi sentire innanzitutto noi che siamo il primo Partito, sia per numero di Consiglieri che in percentuale di voti. Se vuoi arrivare fino al 2027.”
In ogni caso è estremamente complicato, per tutti far saltare il banco a Frosinone. Alla fine, con buona probabilità, si sistemerà tutto o quasi.
In opposizione qualcosa si muove
In un simile scenario di continue e costanti fibrillazioni nella maggioranza di governo, in qualsiasi parte del globo terracqueo l’opposizione avrebbe fatto le barricate per evidenziare le contraddizioni e le difficoltà di chi amministra. Soprattutto perché a sollevare la questione che ha imposto una soluzione di corsa per lo Stadio del Nuoto è stato il capogruppo Dem Angelo Pizzutelli. Lui aveva scoperto l’esistenza di due diversi capitolati d’appalto per la gestione, imponendo al Comune l’avvio di un’inchuesta interna. (Leggi anche Stadio del nuoto, Angelo Pizzutelli all’attacco: annullate il bando. E poi Via all’indagine interna per capire chi ripara lo Stadio del Nuoto).
Qualcosa però si sta muovendo. In tarda mattinata, nel Palazzo di Giustizia di Frosinone si sono incontrati sia Angelo Pizzutelli che Stefano Pizzutelli già consigliere comunale, esponente dell’area Schlein ed indicato da alcuni osservatori come un possibile candidato sindaco di Frosinone dal Pd. Elemento che ha innescato qualche tensione tra i due: Angelo Pizzutelli è storicamente il più votato dal centrosinistra sposta un migliaio di preferenze. Chi gli è passato vicino ha sentito toni pacati e Stefano dire ad Angelo “Noi dobbiamo stare insieme perché dobbiamo riprenderci questa città”.
Resta da capire chi farà il battistrada. Perché farà una bella differenza.
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