“Le parole sono contenitori, dentro c’è la vita, ci sono le persone con la loro dignità”. Questa espressione del giornalista a rotelle Franco Bomprezzi (1952- 2014) è risuonata alta e solenne nella prestigiosa “Sala Vaccarini” del Collegio dei nobili “Convitto Mario Cutelli” di Catania, nel corso dell’incontro di formazione per giornalisti e docenti educatori sul tema ‘Comunicare la disabilità- Prima la Persona’ promosso dall’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) Sicilia con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti che ha concesso i crediti formativi per i giornalisti.
L’incontro, coordinato da Salvatore Di Salvo, segretario nazionale Ucsi e Tesoriere dell’Ordine dei Giornalisti, ha avuto una qualificata partecipazione ed il coinvolgimento degli studenti del Convitto Cutelli. La centralità della Persona nella comunicazione e nelle relazioni è stato il filo conduttore degli interventi. Il dott. Antonino Prestipino, neuropsichiatra, volontario dell’ANFASS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con disabilità) ha percorso l’iter evolutivo del lessico che ha accompagnato e guidato la sensibilità sociale verso le persone con disabilità, da “portatore di handicap” ad “handicappato”, poi “disabile”, quindi “soggetto in situazione di handicap o con disabilità” e secondo le indicazioni della Convenzione ONU del 2009: “persona con disabilità”.
La graduale trasformazione di terminologia, caratterizzata dalla procedura di certificazione, prima secondo le indicazioni del documento OMS ICDH-80 e nel 2021 con la tabella ICF (classificazione internazionale del funzionamento) è stata illustrata dal dott. Giuseppe Maria Rapisarda, medico legale, giornalista pubblicista e collaboratore della rivista “Catania medica”, spiegando la definizione del concetto salute: “condizione di benessere fisico e psichico dovuta a uno stato di perfetta funzionalità dell’organismo” ed il passaggio dal modello medico a quello bio-psico-sociale. Gli aspetti pedagogici dell’integrazione scolastica e dell’inclusione sociale sono stati illustrati dal prof. Corrado Muscarà, docente di didattica e pedagogia speciale dell’Università di Catania.
La specializzazione dei docenti di sostegno attraverso il TFA (Tirocinio Formativo Attivo) ha apportato un radicale cambiamento nell’approccio pedagogico e didattico, nel processo di relazione e di attenzione alla persona. Commentando alcune pagine del libro di Marco Pozza “Alla fine è sempre all’improvviso” il dott. Enzo Caruso, vice presidente della sezione UCSI e animatore dell’Associazione Talassemia dell’Ospedale Garibaldi, ha ricordato la preziosa opera di cultura sociale del Prof. Nino Leocata e nel dare centralità alla dignità persona ha analizzato l’espressione “Io non sono il mio errore… né la mia malattia”, mettendo in luce la dignità della persona che nella sua originalità e unicità non dovrà essere etichettata e di conseguenza discriminata come, purtroppo, avviene sulla scia della “cultura dello scarto”.
L’intervento conclusivo del preside Giuseppe Adernò, “Sempre al centro e prima la Persona” ha indirizzato l’attenzione su alcune prassi, atteggiamenti e stili comunicativi nei confronti delle persone con disabilità. Gentilezza, attenzione, rispetto, valorizzazione della persona sono le caratteristiche del “giornalista inclusivo” che nell’esercizio della professione tende a trasformare in “normale” ciò che è speciale e rendere “speciale” l’attenzione alla normalità; infatti, “il diverso ci fa sentire diversi e, contrariamene a quanto si pensi, è questo che non si riesce ad accettare”. L’abolizione nel linguaggio comune dei termini “handicappato”, “menomato”, “down”, autistico”, “non vedente”, “non udente” e l’uso della parola “disabile” come sostantivo, sono espressione del cambiamento di mentalità nella direzione di una specifica attenzione alla persona, alla sua dignità di creatura, uomo, donna che trasforma in capacità le personali potenzialità, rendendole prima abilità e poi competenze, mettendole a servizio della costruzione del bene comune.
Inoltre durante quest’incontro UCSI Sicilia – odg sul tema della disabilità sono state preziose le testimonianze di Milena Nicotra, dell’Associazione Talassemia dell’Ospedale Garibaldi e di due giornalisti in carrozzina: Carmelo Barcella e Maurilio Vaccaro, i quali hanno trasmesso tanta vitalità ed energia nella gioia di vivere e di contribuire al benessere sociale. Le testimonianze personali dei due campioni nei giochi paraolimpici, il loro sorriso, espressione della gioia di vivere, hanno tracciato un solco nella sensibilità personale dell’attento pubblico e degli studenti.
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