Mutuo a tasso variabile o fisso, quale conviene ora? E nei prossimi mesi?

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Con il calo dell’inflazione e i primi tagli ai tassi di interesse da parte della Bce, i mutuatari si trovano di fronte a un bivio: approfittare della stabilità offerta dai mutui a tasso fisso, oppure scommettere su un ulteriore calo dei tassi e optare per un mutuo a tasso variabile, che ora risulta ancora meno conveniente.

Per prendere una decisione informata bisogna comprendere l’andamento attuale dei tassi, le previsioni per i prossimi mesi e i pro e i contro di ciascuna opzione:

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  • L’andamento attuale dei tassi di interesse

  • Quale mutuo conviene oggi

  • Previsioni per i prossimi mesi, cosa aspettarsi

L’andamento attuale dei tassi di interesse

Dopo un biennio caratterizzato da aumenti aggressivi dei tassi da parte della Bce per combattere l’inflazione, nel 2024 è iniziata una fase di graduale riduzione del costo del denaro. A febbraio 2025, il tasso fisso per i mutui a 20 e 30 anni oscilla tra il 2,35% e il 4,09%, mentre il tasso variabile si attesta tra il 3,46% e il 5,95%.

Al momento, i mutui a tasso fisso sono più vantaggiosi rispetto ai variabili, poiché offrono una rata più bassa e prevedibile nel tempo. Il motivo di questa differenza è che il tasso Euribor, al quale sono indicizzati i mutui variabili, è ancora relativamente alto e non ha ancora beneficiato dei tagli della Bce. Ma le previsioni indicano che i tassi variabili potrebbero diventare più convenienti nel corso del 2025, se la Bce continuerà la sua politica di riduzione del costo del denaro.

Secondo le ultime stime, il tasso di riferimento della Bce può scendere sotto il 3% entro la fine dell’anno, con un possibile impatto diretto sui mutui variabili. Il vantaggio dei mutui variabili rispetto ai fissi potrebbe manifestarsi solo nel medio-lungo periodo e solo se la Bce procederà con nuovi tagli più rapidi di quelli previsti.

Quale mutuo conviene oggi

La scelta del mutuo dipende da diversi fattori, tra cui l’orizzonte temporale, la propensione al rischio e la capacità di sostenere eventuali aumenti della rata.

Se si preferisce una rata stabile e prevedibile, il mutuo a tasso fisso rimane la scelta più sicura. Oggi le banche offrono tassi fissi attorno al 3% per i ventennali e tra il 2,5% e il 2,7% per i trentennali, valori competitivi rispetto agli ultimi anni. Optando per questa soluzione, si evita il rischio di rialzi futuri dei tassi e si può pianificare il proprio budget con maggiore sicurezza.

D’altro canto chi è disposto a tollerare un po’ di incertezza potrebbe valutare il mutuo a tasso variabile, sperando che i tassi scendano rapidamente nei prossimi anni. Ma le previsioni indicano che il risparmio rispetto a un mutuo fisso potrebbe essere limitato, almeno nei primi 3-5 anni, e solo se l’Euribor scenderà sotto il 2%.

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Un’opzione per chi non vuole rinunciare completamente ai vantaggi del variabile, ma teme le oscillazioni dei tassi, è il mutuo a tasso misto. Questo tipo di finanziamento permette di partire con un tasso fisso e, dopo un determinato periodo, passare al tasso variabile (o viceversa). In questo modo, si può approfittare dell’attuale stabilità dei tassi fissi e avere la flessibilità di cambiare strategia in futuro.

Previsioni per i prossimi mesi, cosa aspettarsi

Le prospettive per il mercato dei mutui nei prossimi mesi dipenderanno dalle decisioni della Bce e dall’andamento dell’economia globale. Se l’inflazione continuerà a diminuire è possibile che la Bce procederà con nuovi tagli ai tassi, rendendo i mutui variabili più competitivi rispetto ai fissi. Se l’economia dell’Eurozona dovesse mostrare segni di ripresa e la Bce rallentasse il ritmo dei tagli, il vantaggio del tasso variabile può non concretizzarsi nel breve termine.

Le previsioni indicano che, entro fine 2025, il tasso Euribor a tre mesi può scendere sotto il 2,5% e rendere i mutui variabili più convenienti rispetto a oggi. Ma la discesa sarà graduale e potrebbe richiedere tempo per portare i tassi variabili a livelli nettamente inferiori rispetto ai fissi.

Un altro fattore da considerare è l’atteggiamento delle banche, che al momento stanno favorendo i mutui a tasso fisso con spread più bassi rispetto ai variabili.

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