“Musica sostenibile: Ambiente, comunità, qualità della formazione” al Teatro Palladium di Roma

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(Teleborsa) – La musica ha un potere unico, quello di unire le persone trasmettendo emozioni e lanciando un vero e proprio messaggio universale: fuor di retorica, è importante che anche e soprattutto tramite questo mezzo potente vengano lanciati messaggi di crescita, individuale e globale. E’ così, con questa consapevolezza, che l’intero settore può diventare un motore di cambiamento per un futuro più sostenibile: dalla produzione degli strumenti alla distribuzione digitale, dai festival a impatto zero alla riduzione dell’inquinamento acustico, il settore musicale sta ripensando le proprie pratiche per ridurre l’impatto ambientale.

Si parlerà di questo – e di molto altro – al Convegno “Musica sostenibile: ambiente, comunità, qualità della formazione” che si terrà presso il Teatro Palladium dell’Università Roma Tre tra il 27 febbraio e il 1° marzo 2025.

L’evento è organizzato dalla rete Ecoritmi – composta da Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, ETICAE – Stewardship in Action e Margine Operativo, in collaborazione con ADUIM – Associazione fra Docenti Universitari Italiani di Musica.

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Fra gli ospiti anche Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, che parlerà di musica e sostenibilità nel talk su Karma Clima, un progetto che la band sta portando avanti a diversi livelli e che apre la porta a nuovi dibattiti e prospettive su cambiamento climatico e sull’ equilibrio precario in cui versano il pianeta tutto e l’umanità stessa.

Già nel 2022 l’associazione dei Produttori musicali indipendenti (Pmi), con la collaborazione di Impala e Rockol, ha realizzato il Manifesto della Musica Sostenibile, un vero e proprio decalogo che riporta una serie di buone pratiche per raggiungere obiettivi importanti: favorire l’educazione ambientale dei lavoratori e dei fruitori della musica, promuovere iniziative che riducano l’impatto ambientale dell’intera filiera e che utilizzino la musica come veicolo per sostenere politiche e comportamenti ambientali più corretti, mantenere un dialogo costante con le con le Istituzioni nazionali e locali per sollecitare iniziative propedeutiche alla sostenibilità ambientale del settore musica e infine favorire il rafforzamento economico delle imprese a fronte di investimenti di adeguamento ai nuovi parametri di sostenibilità.

Non è quindi un mistero che ci sia bisogno di grande sensibilizzazione sul tema: basti pensare che il solo mercato musicale inglese, il più grande d’Europa e uno dei principali al mondo con Usa e Giappone, è responsabile di emissioni annuali di circa 540mila tonnellate di CO2. E’ quindi necessario andare oltre gli spot e il green washing e agire capillarmente su tutti gli eventi, grandi o piccoli che siano, per ridurre fattivamente le emissioni ma anche l’inquinamento: è stato stimato che ogni persona che assiste a un concerto genera 5KG di C02. E’ stato anche accertato, tramite diversi studi, che i grandi concerti danneggiano il terreno, soprattutto quando si parla di spiaggia, ed inquinano in modo anche inaspettato, ad esempio semplicemente sommando tutte le bibite rovesciate a terra durante l’evento.

Grandi artisti come i Coldplay hanno tentato di imprimere una svolta ai loro concerti, mostrando che eventi enormi possono anche essere sostenibili: durante il tour Music of the Sphere, con spettacoli alimentati al 100% a energia rinnovabile, i Coldplay hanno ridotto, rispetto ai tour precedenti negli stadi (2016-2017), le loro emissioni addirittura del 59% (dati verificati dal Mit, Massachusetts Institute of Technology). Il lavoro dietro è durato anni ed è stato anche molto costoso, non alla portata di tutti gli artisti.

Per bilanciare economia e sostenibilità ed arrivare a risultati veri e concreti occorrono degli standard, delle procedure condivise da privati e istituzioni che mettano obblighi e paletti affiancandoli ad incentivi. Anche di questo si parlerà al Teatro Palladium durante l’evento “Musica sostenibile”, al quale parteciperanno rappresentanti del mondo universitario, musicale e delle istituzioni.

Sabato 1° marzo, a chiusura dei tre giorni di Musica sostenibile: ambiente, comunità, qualità della formazione, il Teatro Palladium dell’Università Roma Tre ospiterà infine il Premio ADUIM, promosso dall’Associazione fra i Docenti Universitari Italiani di Musica per valorizzare le migliori produzioni musicali nate dall’interazione tra ricerca musicologica e prassi esecutiva.

La serata, condotta dal Prof. Luca Aversano (Università Roma Tre) e dalla Prof.ssa Susanna Pasticci (Sapienza Università di Roma), vedrà in apertura, alle 19.00, la tavola rotonda “Contrappunti alla mente: il pensiero musicologico nelle pratiche esecutive della musica vocale”, coordinata da Marco Bizzarini (Università Federico II di Napoli).

Alle 19.45, il mezzosoprano di fama internazionale Monica Bacelli consegnerà il premio all’Ensemble Odhecaton, diretto da Paolo Da Col, alla presenza del direttore artistico di Arcana Giovanni Sgarìa e del musicologo Rodobaldo Tibaldi. Al termine della cerimonia, Odhecaton eseguirà un concerto con musiche di Josquin Desprez, Paolo Aretino, Carlo Gesualdo e Giovanni Pierluigi da Palestrina.

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Oggi presieduta dal Prof. Luca Aversano, l’ADUIM (Associazione fra i Docenti Universitari Italiani di Musica) si è costituita nel gennaio del 1994 allo scopo di promuovere lo sviluppo delle discipline musicali nell’ambito dell’Università italiana in rapporto alle esigenze della collettività. Le attività dell’associazione hanno accompagnato l’importante crescita della musicologia in ambito universitario nel corso degli anni Settanta e Ottanta, fronteggiando le numerose questioni derivanti da questo rapido processo di sviluppo: non soltanto in seno ai singoli atenei, ma anche nella costruzione di un rapporto con le altre aree disciplinari per tutto ciò che riguarda le strategie e le decisioni ministeriali.

(Foto: Foto Alessandro Bosio )





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