Duro colpo al narcotraffico. Un’imponente operazione congiunta della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri ha portato, nella mattinata di martedì 25 febbraio, all’esecuzione di numerose misure cautelari nei confronti di membri di un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, ha visto un ruolo centrale della Squadra Mobile di Lecco nell’individuare e smantellare una fitta rete di narcotrafficanti.
L’inchiesta partita da Lecco
L’attività investigativa, condotta tra il 2021 e il 2023, ha preso avvio proprio dal territorio lecchese, dove gli agenti della locale Squadra Mobile hanno scoperto l’esistenza di un’organizzazione criminale transnazionale. Le indagini hanno permesso di documentare un traffico mensile stimato in circa una tonnellata di droga, principalmente importata dalla Spagna e destinata a rifornire le principali piazze di spaccio lombarde, siciliane e calabresi.
Nella mattinata odierna sono state eseguite 12 ordinanze di custodia cautelare e 17 decreti di fermo, oltre a decine di perquisizioni in Lombardia, Sicilia e Calabria. Le persone coinvolte sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, porto abusivo di armi da sparo (anche da guerra), usura, ricettazione e numerosi reati di natura fiscale.
Le rotte della droga e la metodologia
Il modus operandi dell’organizzazione prevedeva l’acquisto di ingenti quantitativi di droga all’estero, principalmente da Spagna, Belgio e Olanda. La sostanza stupefacente veniva poi trasportata in vari depositi nel Nord Italia per essere successivamente ridistribuita e venduta ai destinatari finali. Gli indagati utilizzavano sistemi di comunicazione criptati per mantenere i contatti tra affiliati, fornitori e clienti. Durante le indagini sono stati sequestrati circa una tonnellata di hashish, oltre 200 kg di marijuana e 10 kg tra cocaina ed eroina, oltre a due pistole con relativo munizionamento. Sono stati inoltre eseguiti 13 arresti in flagranza di reato.
La prima attività, condotta dagli investigatori della Polizia di Stato – Squadra Mobile di Lecco e di Como ha consentito di disvelare le dinamiche interne e le attività illecite di due distinti sodalizi criminali, operanti nella provincia lariana e nel territorio milanese, dediti all’importazione e al traffico sul territorio lombardo di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. Il volume del traffico ammontava a una tonnellata di droga al mese, destinata a rifornire le principali piazze di spaccio di tutto il territorio nazionale.
L’attività svolta dalla Polizia di Stato – Squadra Mobile di Lecco ha consentito di accertare l’esistenza di una fitta rete di spaccio di sostanza stupefacente a carattere transnazionale gestita da diversi soggetti, per la maggior parte di origine italiana, con base nel territorio milanese, che riuscivano a importare, principalmente dall’estero e in particolare dalla Spagna, ingenti quantità di droga nel territorio nazionale, destinate a rifornire le principali piazze di spaccio della Lombardia ma anche della Sicilia e della Calabria.
Nel corso dell’attività investigativa, inoltre, è stato sviluppato un autonomo filone investigativo, condotto dagli operatori della Polizia di Stato – Squadra Mobile di Como, incentrato specificamente sulla provincia lariana ove è stata certificata la presenza di un’ulteriore associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di marijuana e hashish. Il sodalizio, composto da soggetti italiani, acquistava le sostanze dall’organizzazione stanziata nel territorio milanese, per poi rifornire spacciatori e consumatori della provincia di Como e dell’alto Lario.
L’inchiesta milanese e la ‘ndrangheta
La seconda attività investigativa, avviata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, su rogatoria internazionale con le Autorità Peruviane, nell’ottobre 2021, a seguito dell’arresto in flagranza – a Lima – di un cittadino peruviano in partenza per Milano, sorpreso mentre trasportava oltre 2 kg di cocaina consentiva di delineare un’associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, capeggiata da un soggetto italiano, espressione del clan Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia), il quale reinvestiva i proventi illeciti in altre attività apparentemente lecite. Lo stesso, infatti, era anche a capo di un’ulteriore associazione per delinquere dedita alla commissione di reati finanziari quali riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, operante nelle province di Milano, Monza e Brianza e Vibo Valentia.
In particolare, l’attività investigativa, sviluppata con un articolato impianto di attività tecniche e tradizionali, nonché con l’acquisizione dei dati estrapolati dalle chat criptate della piattaforma SkyECC, ha consentito di riscontrare che il sistema di importazione e cessione di cocaina alimentava quotidianamente una fitta rete di spaccio di droga sul territorio milanese, per la maggior parte costituita da “batterie” di spacciatori di origine italiana, dediti alla distribuzione dei narcotici nell’ area metropolitana di Milano, in particolare la zona di Piazza Prealpi, Cimitero Maggiore e nella provincia di Monza e Brianza.
Operazione ancora in corso
L’operazione vede impegnati centinaia di operatori della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, con il coinvolgimento delle Squadre Mobili e dei Nuclei Investigativi di diverse province, il supporto della S.I.S.C.O. di Milano, dei Reparti Prevenzione Crimine e delle unità cinofile antidroga, nonché dei Gruppi Carabinieri di Milano, Rho e del Nucleo Cinofili di Casatenovo.
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