MASSA. Il caffè al bar sta diventando anno dopo anno sempre più salato. Ormai la tazzina ha raggiunto il costo di 1,30 euro, ma questo aumento verticale non accenna a fermarsi. Perché nei prossimi mesi, stando alle prime previsioni confermate dalle fatture di alcuni fornitori di caffè, ci saranno nuovi rincari. Circa il 10% per bar ed esercenti, 15% per il caffè in grani, con picchi fino al 20% per quanto riguarda il mercato delle capsule. In altre parole, il costo della bevanda preferita dagli italiani continuerà ad aumentare, addirittura potrebbe arrivare ad 1,50 euro nel giro di un anno. In questa situazione, spiegano gli esercenti che studiano questo mercato, conta una contrazione della produzione mondiale, l’aumento dei costi di trasporto, piogge e siccità nei paesi produttori del caffè, come Brasile e Vietnam. Insomma, una tempesta che finisce concentrata nella tazzina. A confermare questa tendenza è Francesco Bennati, titolare del Bar La Madonnina di Massa e vicepresidente regionale di Fiepet Confesercenti.
«Il prezzo del caffè sta aumentando in maniera importante, e un aumento generalizzato è prevedibile per esercizi e famiglie. Ora il prezzo medio a tazzina è intorno ad 1,30 euro, ma stiamo assistendo all’aumento dei costi per la qualità “robusta” e i miscelati, che hanno avuto rincari sensibili». I miscelati hanno in genere un prezzo più economico rispetto all’arabica, ma questo ha portato ad aumenti generalizzati. «In media ci sono aumenti tra l’8 e il 10%, il caffè in grani sta aumentando anche del 15% mentre le capsule sono arrivate ad aumentare anche del 20%. Sono anni che aumenta il prezzo del caffè – ricorda Bennati – ma quest’anno potrebbe essere ancora più sensibile e colpirà in maniera trasversale, sia gli esercenti che i privati».
La prima tranche di aumento quest’anno è già stata fatta nei primi mesi dell’anno, portando il prezzo della tazzina ad 1,30 euro. «Per il momento penso che il prezzo medio resterà così, perché i margini sono pochi. Per questo so che alcuni locali stanno pensando di fare un prezzo differenziato sul caffè macchiato, perché anche il latte aumenta. Non possiamo portare il caffè a 1,50 euro; viviamo momenti di aumenti generalizzati, costano di più il latte, i prodotti dolci. Anche al supermercato le nuove scorte di caffè sono passate da 9,90 a 12 euro. Non mi stupirebbe vedere il caffè a 1,50 euro a fine 2025».
A cosa è dovuto questo aumento? Ad una serie di fattori, conclude Bennati: «C’è un problema produttivo, perché si sono ridotti i volumi della produzione. Poi c’è il problema dei costi di trasporto, ma anche la sindacalizzazione nei paesi produttori di caffè. Fortunatamente certi paesi si stanno evolvendo in questo senso, ma i diritti hanno dei costi. Per un mondo equo solidale dobbiamo tutti assumerci il carico».
Da Massa, il presidente di Confcommercio nonché titolare del bar La Perla Bruno Ciuffi conferma questo stato di cose: «A inizio anno abbiamo ritoccato il listino prezzi, e solitamente la prima cosa a cui si mette mano è il caffè e a seguire cappuccini, prezzi dei dolci eccetera. Personalmente ero rimasto “indietro” rispetto agli aumenti post-Covid, oggi ci siamo adeguati a 1,30 euro perché nell’ultimo anno abbiamo subito rincari alla fonte: materie prime, caffè, latte. C’è però già chi supera un 1 euro e 30 a tazzina. Da parte mia non c’è assolutamente questa volontà di aumentare ulteriormente il prezzo del caffè, ma è facile che possano esserci aumenti nei prossimi mesi. Il costo dell’energia o dei trasporti incide su tutto: produzione, torrefazione, realizzazione delle buste fino alla consegna». Ciuffi fa un esempio per quanto riguarda la filiera: «Alcune aziende anziché consegnarti il caffè una volta a settimana ora fanno un giro unico al mese, proprio per risparmiare. Sono tutte questioni che si concentrano in quella tazzina. Fosse poi solo il caffè ad aumentare», annota; «il prezzo del latte all’ingrosso è quasi raddoppiato nel giro di tre anni. E il latte è ancora più problematico perché usiamo prodotti freschi, quindi con scadenze brevi e con allora costi superiori. Con i commercianti del centro di Massa ci siamo messi d’accordo per un prezzo di 1,30 euro a tazzina, ma conosco locali fuori dal centro che superano già quel prezzo».
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