Testo scritto con Beppe Brescia
Sono anni che in America del nord si denuncia una vera e propria epidemia di oppiacei, anche legali, che hanno fatto più vittime di tutte le guerre combattute dagli USA dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Se le politiche di riduzione del danno promosse dall’amministrazione Biden avevano iniziato a dare i loro frutti in termini di vite salvate, per il momento Trump, che ha sospeso centinaia di finanziamenti nazionali anche per questioni legate a misure di pronto soccorso narcotico, si stanno concentrando alla confisca di Fentanyl made in China.
In attesa di capire se e come Cina, Messico e Canada collaboreranno con Washington e con quali risultati, un’inchiesta della BBC, pubblicata il 20 Febbraio, ha aperto un nuovo fronte sulla crisi globale legata all’abuso di farmaci oppioidi.
Un’azienda farmaceutica indiana, la Aveo Pharmaceuticals, è da mesi attiva nella produzione ed esportazione illegale di medicinali frutto di una combinazione tra tapentadolo, un potente oppioide, e carisoprodolo, un miorilassante dalle forti capacità di assuefazione. La pericolosità di quest’ultimo lo ha reso una sostanza vietata in Europa. Negli Stati Uniti il carisoprodolo è invece disponibile solo per terapie brevi che non superino le tre settimane.
Secondo l’inchiesta, la rotta commerciale del traffico di questi prodotti porta a Paesi dell’Africa occidentale come Nigeria, Costa d’Avorio e Ghana dove i farmaci vengono immessi nel mercato illegale come droghe economicamente molto accessibili.
La Aveo avrebbe portato avanti queste operazioni coadiuvata dalla società affiliata Westfin International, un’azienda di vendita al dettaglio di prodotti chimici speciali con sede a Mumbai.
La Nigeria è segnalata come l’epicentro della crisi degli oppioidi africana, rappresentando la piazza di spaccio più ambita in virtù dell’ampio bacino di consumatori: secondo il National Bureau of Statistics, si stima che circa quattro milioni di persone utilizzino oppioidi di vario tipo.
L’indagine della BBC si è svolta sotto copertura, mediante la collaborazione di un infiltrato presso la fabbrica di Aveo Pharmaceuticals dopo aver accordato un incontro con alcuni manager dell’azienda. Registrando con una videocamera nascosta l’uomo si è finto un businessman intenzionato a entrare nel giro del traffico di oppioidi in Nigeria. Le riprese mostrano Vinod Sharma, uno dei vertici dirigenziali di Aveo, che durante l’interazione riconosce gli effetti nocivi di questi prodotti, pur legittimandone la vendita. “Tutto molto dannoso per la salute, ma, al giorno d’oggi, costituisce un business” si sente dichiarare dal direttore della società.
La comparsa del mix di tapentadolo e carisoprodolo nell’ambito dello spaccio di oppioidi sarebbe partita nel 2018, quando, a seguito di una prima ondata di diffusione incontrollata, il governo nigeriano ha assunto la decisione di vietare la vendita di tramadolo senza prescrizione medica. Il provvedimento è stato in seguito rinvigorito da ulteriori restrizioni all’esportazione della sostanza emanate dalle autorità indiane.
Contrariamente da quanto auspicato dalle autorità, da allora la diffusione del cocktail a base di tapentadolo e carisoprodolo, pensato come succedaneo del tramadolo, è esplosa con la sua commercializzazione sotto finte etichette come Super Royal-225 e Tafrodol.
Gli effetti del tapentadolo hanno la capacità di indurre una sedazione talmente profonda da portare a sonno privo di respirazione, pericolo a cui vanno a sommarsi le proprietà rilassanti del carisoprodolo.
La Drug Enforcement Agency del Ghana ha dichiarato illegale la combinazione di tapentadolo e carisoprodolo. Oltre alle accuse di traffico internazionale, Aveo Pharmaceuticals sarebbe inoltre responsabile della violazione della legge indiana che vieta alle aziende nazionali di produrre ed esportare farmaci senza licenza che non rispettano gli standard del Paese importatore.
Come suggerito dai dati pubblici disponibili sulle esportazioni, Aveo Pharmaceuticals non sarebbe l’unica azienda inserita nel florido commercio delle esportazioni di farmaci oppioidi senza licenza: le rilevazioni testimoniano infatti la vendita di farmaci simili in tutto il territorio dell’Africa Occidentale ad opera di altre società produttrici con base in India.
L’inchiesta della BBC ha scatenato reazioni immediate, in particolare da parte delle autorità indiane: recentemente, Rajeev Singh Raghuvanshi il responsabile generale del controllo dei farmaci in India ha dichiarato che il permesso di produrre ed esportare i farmaci è stato revocato, aggiungendo che la Food and Drug Administration nazionale ha condotto una perquisizione all’interno della fabbrica Aveo di Mumbai che ha portato al sequestro di uno stock di farmaci già pronti all’esportazione.
La situazione potrebbe essere al centro della prossima sessione della Commissione Onu sulle droghe che si riunirà a Vienna a metà marzo. Sempre più spesso vengono lanciati allarmi sulle nuove rotte del traffico internazionale di stupefacenti, legali o illeciti, a cui però si fanno seguire le solite ricette proibizioniste che, come conferma la vicenda degli oppiacei in Africa occidentale, non fanno altro che consolidare i commerci al di fuori del controllo delle istituzione nazionali e internazionali.
Responsabile legale della Lista Referendum e Democrazia dal 2022 e Presidente del Comitato Promotore Referendum Cannabis Legale (2021), per l’Associazione coordina varie attività. Senatore radicale (2008 – 2013) per 20 anni ha rappresentato il Partito Radicale all’ONU. Ha collaborato con studi legali inglesi e fondazioni americane su questioni di diritti umani in Italia. Nel 2018 ha fondato Science for Democracy e nel 2021 è stato Sherpa per il Values 20 Group. Ha pubblicato “Operazione Idigov, Come il Partito Radicale ha sconfitto la Russia di Putin alle Nazioni Unite” e “Farnesina Radicale, memorie scelte di vent’anni in giro per il mondo per il Partito Radicale”, “Sgorga Tumulto, finzione, funzione non fazione politica” e curato “La Cannabis fa bene alla Politica”, “Terapie Stupefacenti” e “È la dose che fa ‘l veleno” (tutti con Reality Book). Per Fandango Libri, con Filomena Gallo ha curato “Proibisco Ergo Sum” (2018) e con Giulia Perrone “Così San Tutt3” (2021). È laureato in lingua e letteratura nord-americana.
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