comunicato – PIEMONTE E COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA: NUOVE PROSPETTIVE PER LO SVILUPPO DEI TERRITORI DI CONFINE

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(AGENPARL) – Roma, 25 Febbraio 2025

(AGENPARL) – mar 25 febbraio 2025 PIEMONTE E COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA:
NUOVE PROSPETTIVE PER LO SVILUPPO DEI
TERRITORI DI CONFINE
Presentata la ricerca A-Mont che individua una strategia su come
abitare la “montagna del futuro”.
L’assessore alla Programmazione territoriale Marco Gallo: “Il
nostro obiettivo è costruire una montagna sempre più connessa,
accessibile e sostenibile”
Immaginare la montagna del futuro: con questa premessa entra nel vivo la
prima parte del progetto A-Mont, nell’ambito del Programma
trasnfrontaliero Alcotra.
Martedì 25 febbraio, nella cornice del Museo della Montagna di Torino,
l’assessore alla Programmazione territoriale della Regione Piemonte
Marco Gallo, la vicepresidente del Département de la Savoie Christiane
Brunet, e l’assessore alle Politiche nazionali per la montagna della
Regione Autonoma Valle d’Aosta Luciano Caveri, insieme ai
rappresentanti di Uncem e Institut d’études fédéralistes et régionalistes Fondation Émile Chanoux (Fondazione valdostana) si sono riuniti per
definire insieme quali strategie adottare nei comuni dei territori di
montagna considerati “marginali”, un’area condivisa tra Piemonte, Valle
d’Aosta e Savoia su cui è necessario stipulare una logica di intervento
integrata.
Presentati gli esiti dello studio condotto da Società MOT e dal Politecnico
di Torino e dall’agenzia Agate, attraverso cui sono stati definiti i quattro
ambiti prioritari di intervento: trasporti e mobilità, istruzione e lavoro,
sviluppo sostenibile e turismo, sanità.
Individuati anche gli obiettivi primari, che delineano quindi il quadro
strategico di progettazione adottato da tutti gli attori presenti al tavolo di
lavoro: aumentare l’attrattività dei territori, rendere i territori più
accessibili, sostenere la resilienza di fronte alle sfide del cambiamento
climatico, rafforzare lo scambio su tutti i livelli.
Una particolare attenzione è stata dedicata al tema dei trasporti: sono
quattro i valichi che collegano l’Italia alla Francia, e che registrano 1.500
passaggi di mezzi pesanti al giorno. I cittadini, tuttavia, chiedono maggiori
interventi per facilitare i passaggi della frontiera, supportando una mobilità
sostenibile capace di coinvolgere sia il sistema ferroviario e sia quello
ciclabile.
“La recente rielezione del presidente del Piemonte Alberto Cirio alla
guida della delegazione italiana delle Regioni a Bruxelles può risultare
decisiva per un’iniziativa politica trasversale affinché l’Unione Europea
apra un’agenda montagna. Il Piemonte è pronto a giocare un ruolo
strategico nella costruzione di una legge nazionale della montagna,
capace di indicare risposte concrete alle esigenze di chi vive nelle terre
alte. Il progetto A-Mont, che oggi portiamo al tavolo di un’agenda
condivisa, ha come parola chiave ‘bacino di vita’ per identificare chi vive e
lavora in questo territorio di confine dove il confine non esiste nel
quotidiano: scambi e relazioni giornalieri regolano da sempre le vite di
queste comunità di frontiera. Eppure, se l’accesso ai servizi pubblici è
difficoltoso in tutte le nostre aree di montagna, spesso lo è ancora di più al
confine, complici leggi e sistemi operativi differenti tra Paesi che finiscono
per rendere la vita complessa innanzitutto ai lavoratori transfrontalieri”,
ha dichiarato l’assessore regionale alla Programmazione Territoriale,
Marco Gallo, a margine dell’incontro.
“È fondamentale portare servizi nel cuore delle montagne, che devono
essere accessibili al pari di un territorio di pianura. Le politiche
transfrontaliere sono una priorità, e il Trattato del Quirinale rappresenta
un documento rivoluzionario che permette grandi passi avanti nella
cooperazione”, ha aggiunto l’assessore alle Politiche nazionali per la
montagna della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Luciano Caveri.
“L’incontro di oggi rappresenta un’opportunità condivisa con tra le
Regioni Piemonte e Valle d’Aosta con il Dipartimento della Savoia per
riflettere sul futuro di questo grande territorio, a seguito del Trattato del
Quirinale. È una riflessione sui bisogni comuni che parte dai territori”,
ha concluso la vicepresidente del Département de la Savoie Christiane
Brunet.
“La Francia si è dotata di uno strumento di programmazione politico, una
questione politica che la Francia ha fatto sua per costruire un percorso sul
tema dei cambiamenti climatici. C’è un lavoro da intessere sulla
governance, che può prendere spunto dal modello francese, con una
cooperazione tra Comuni, creando un legame tra l’organizzazione
istituzionale e un modello economico e d’impatto sui servizi”, hanno
concluso il presidente nazionale Uncem, Marco Bussone, e il presidente
regionale, Roberto Colombero.
I progetti individuati per le aree transfrontalierie saranno poi integrati con
le strategie nazionali, secondo quanto previsto dal Trattato del Quirinale, e
avranno l’obiettivo di limitare gli squilibri economici e sociali rispetto ad
altre aree del Paese, sostenere le attività produttive, fronteggiare il
problema dello spopolamento e consentire alla popolazione residente la
fruizione dei servizi essenziali in condizioni di parità con chi risiede nelle
altre aree del territorio nazionale.

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