Aversa (CE) – Si è svolta ieri, lunedì 24 febbraio, presso la Caritas Diocesana di Aversa (vicolo Sant’Agostino 4), la terza assemblea pubblica del progetto PLACE, l’interessante iniziativa selezionata da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Un incontro partecipato e propositivo, che ha segnato un passaggio importante dalla riflessione teorica all’elaborazione di iniziative concrete per contrastare le diverse forme di povertà nel territorio, una fase cruciale per un progetto che mira a incidere realmente sulla vita delle persone.
Un percorso in crescita: dall’ascolto all’impegno
Dopo le prime due assemblee, dedicate alla comprensione delle esperienze e alla condivisione di prospettive, PLACE è entrato nel vivo della fase di attuazione, quella che trasforma le idee in progetti tangibili. L’incontro di ieri, nuovamente guidato da Emilio Di Fusco, assistente sociale e membro dell’équipe Strategia per il Sud presso Caritas Campania, ha avuto un duplice scopo, strettamente correlato:
- Approfondire le dimensioni della povertà: l’assemblea si è focalizzata su tre ambiti specifici: povertà educativa, sanitaria e relazionale, ambiti che frequentemente si intersecano e si influenzano reciprocamente.
- Sviluppare proposte concrete: i partecipanti, suddivisi in gruppi di lavoro tematici, hanno formulato proposte operative e realizzabili, pronte per essere sottoposte alle istituzioni.
L’intersezionalità delle discriminazioni: il contributo di Michela Murgia
Per evidenziare la complessità delle situazioni di indigenza ed emarginazione, durante l’assemblea è stato mostrato un video di un intervento di Michela Murgia, scrittrice e attivista recentemente scomparsa, riguardante il razzismo e le disparità di genere. Il contributo ha fornito significativi spunti di riflessione sull’intersezionalità, vale a dire sull’intreccio tra differenti forme di discriminazione (origine etnica, genere, classe sociale, orientamento sessuale, ecc.). Queste discriminazioni, sovrapponendosi, possono aggravare le condizioni di svantaggio, rendendo ancora più arduo il superamento della povertà.
Questo riferimento all’intersezionalità, elemento centrale per interpretare le dinamiche sociali odierne, ha evidenziato la necessità di un approccio globale alla povertà. Un approccio che consideri le molteplici origini e le diverse esperienze individuali, in una prospettiva di inclusione e valorizzazione delle differenze.
Il ruolo centrale della Caritas: oltre il sostegno, un paradigma di intervento
In questo scenario complesso, si delinea con chiarezza il ruolo centrale della Caritas Diocesana di Aversa. Come ha spiegato Emilio Di Fusco, l’organizzazione non offre solamente supporto materiale, ma attua un’azione articolata e multiforme, finalizzata a promuovere un cambiamento sostanziale e duraturo nella vita delle persone e della collettività, ispirandosi al principio che “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”.
Quest’azione, profondamente radicata nel territorio e sensibile ai bisogni particolari, si manifesta attraverso una serie di servizi integrati:
- Punto di ascolto: il primo riferimento, un ambiente di accoglienza e orientamento per chi vive un momento di difficoltà, dove la persona è considerata nella sua interezza.
- Mensa diocesana: un pasto caldo, simbolo di dignità e speranza per chi non ha mezzi, un’occasione di condivisione e relazione.
- Struttura di accoglienza “Gratis Accepistis”: un rifugio protetto per chi è senza dimora, un contesto in cui ricostruire la propria esistenza e riconquistare la speranza nel futuro.
- Supporto sanitario: un aiuto dedicato ai migranti senza documenti (STP/ENI), spesso esclusi dai servizi sanitari ordinari, un’attenzione prioritaria alla salute intesa come diritto inalienabile.
- Doposcuola popolare: sostegno mirato all’apprendimento, per i minori provenienti da contesti familiari svantaggiati, che rischiano l’abbandono degli studi. Un percorso formativo che favorisce pari opportunità.
“Il nostro impegno,” ha sottolineato Di Fusco, “è indirizzato a persone di ogni età e condizione di povertà, poiché ciascuno ha una propria storia e necessità peculiari, e perché l’indigenza non conosce limiti anagrafici né di altro genere.” La Caritas, quindi, rappresenta un paradigma di intervento integrato, che unisce l’assistenza tempestiva alla promozione di percorsi di crescita personale e inclusione sociale. Opera *insieme* alle persone in difficoltà, per edificare un avvenire più equo.
La Caritas Diocesana di Aversa, grazie alla sua estesa rete di iniziative, si estende su un vasto territorio, dai comuni dell’hinterland napoletano a quelli del casertano.
Dai gruppi di lavoro alle proposte per il territorio
Il momento più importante dell’assemblea, che ha tradotto la riflessione in azione concreta, è stata l’organizzazione dei partecipanti in gruppi di lavoro. Ciascun gruppo ha esaminato in dettaglio uno dei tre aspetti della povertà (educativa, sanitaria, relazionale), formulando proposte concrete e specifiche, destinate alle autorità locali.
“Siamo passati dall’analisi alla proposta,” ha riassunto Di Fusco, cogliendo l’essenza dell’incontro. “Il fine è coinvolgere attivamente la cittadinanza e le istituzioni per elaborare, di concerto, soluzioni valide e durature.”
Queste proposte, risultato di un impegno condiviso e partecipativo, confluiranno in un documento unitario, che sarà consegnato al Comune di Aversa e ad altri enti locali, quale contributo tangibile per la definizione di politiche sociali più incisive.
Prospettive future: appuntamento a marzo
Il cammino di PLACE, un itinerario di partecipazione civica e responsabilità sociale, prosegue. La quarta e quinta assemblea sono già fissate per marzo. Data, relatore e sede saranno resi noti a breve. L’invito a partecipare è rivolto a tutti coloro che aspirano a contribuire a un domani più solidale e inclusivo per l’agro aversano, un avvenire in cui la povertà non rappresenti più un impedimento, bensì una sfida da affrontare e superare collettivamente.
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