Quali sono le scadenze fiscali da non dimenticare per marzo 2025? Anche il mese di marzo è ricco di appuntamenti con il Fisco. In questo mese, infatti, cade la rata della rottamazione quater, importante anche per i decaduti dal piano dei pagamenti, inoltre c’è la scadenza del ravvedimento speciale.
A questi appuntamenti speciali si sommano quelli ordinari, in particolare per i titolari di partita Iva.
Ecco nel dettaglio tutte le scadenze fiscali di marzo 2025.
Rottamazione quater e ravvedimento speciale tra le scadenze fiscali di marzo 2025
La prima cosa da fare è ricordare le scadenze relative alla rottamazione quater.
Entro il 5 marzo si deve provvedere al pagamento della rata. Si tratta della rata scaduta il 28 febbraio 2025, ma per effetto dei 5 giorni di tolleranza è possibile versarla fino al 5 marzo.
Questa scadenza è importante perché consente l’accesso anche al “ripescaggio” per i decaduti dalla rottamazione quater. Il decreto Milleproroghe ha infatti previsto la possibilità per i decaduti, cioè per coloro che non avendo pagato una rata sono caduti dal piano di rottamazione, di recuperare i pagamenti non effettuati.
L’istanza per poter rientrare nel piano dei pagamenti deve essere presentata entro il 30 aprile 2025 per via telematica all’Ader utilizzando il modulo messo a disposizione entro 20 giorni dalla pubblicazione del decreto convertito.
Una delle novità più importanti relativa al “ripescaggio” per i decaduti dalla rottamazione quater è la possibilità di pagare gli importi dovuti in 10 rate mensili.
Per poter presentare istanza per la rottamazione quater è però essenziale pagare la rata della rottamazione in scadenza il 28 febbraio, scadenza estesa al 5 marzo per effetto dei 5 giorni di tolleranza.
Marzo è un mese importante anche per chi ha aderito al concordato preventivo biennale, entro il 31 è, infatti, possibile aderire al ravvedimento speciale per gli anni di imposta dal 2018 al 2022. In questo modo si regolarizzano le dichiarazioni presentate in quegli anni pagando i maggiori importi dovuti.
Per avere il dettaglio del calcolo degli importi, si può leggere la guida: Ravvedimento speciale, entro il 31 marzo si può aderire al maxi condono fiscale. Istruzioni.
Scadenze fiscali 3 e 8 marzo 2025
Terminata l’analisi delle scadenze “speciali” previste per il mese di marzo 2025, si passa alle scadenze fiscali ordinarie per tutti i contribuenti.
La prima scadenza da ricordare è del 3 marzo 2025. Le parti contraenti di contratti di locazione e affitto che non abbiano optato per il regime della “cedolare secca” devono versare l’imposta di registro sui contratti di locazione e affitto stipulati in data 01/02/2025 o rinnovati tacitamente con decorrenza dal 01/02/2025, con “Modello F24 versamenti con elementi identificativi” (F24 ELIDE).
La seconda scadenza importante è quella dell’8 marzo anche se si tratta di una scadenza particolare di cui la maggior parte dei contribuenti non si avvale, occorre ricordare che vi è la possibilità di comunicare l’opposizione all’invio all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi alle spese sanitarie sostenute nell’anno d’imposta 2024 e ai rimborsi effettuati per prestazioni parzialmente o completamente non erogate, ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata 2025.
Naturalmente, siccome l’Agenzia non sarà in possesso di tali dati, non sarà possibile applicare le detrazioni e deduzioni fiscali relative a tali spese. Per effettuare tale scelta occorre identificarsi con Cie, Spid o Cns al sito https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/area-riservata-cittadino
Qui si può consultare l’elenco delle spese sanitarie e selezionare le singole voci per le quali esprimere la propria opposizione all’invio dei relativi dati all’Agenzia delle Entrate per l’elaborazione della dichiarazione precompilata.
Gli appuntamenti con il Fisco del 17 marzo 2025
Si passa alle scadenze di metà mese. Siccome il 16 marzo è domenica, le scadenze generalmente ricadenti in tale data sono spostate al lunedì successivo, il 17 marzo.
I condomini che in qualità di sostituti d’imposta hanno operato ritenute a titolo di acconto sui corrispettivi pagati nel mese precedente per prestazioni relative a contratti d’appalto, di opere o servizi effettuate nell’esercizio d’impresa, devono versarle con modello F24 con modalità telematiche, direttamente oppure tramite intermediario abilitato.
Cadono il 17 marzo 2025 anche gli ordinari adempimenti Iva:
- i soggetti IVA devono procedere all’emissione e registrazione delle fatture differite relative a beni consegnati o spediti nel mese solare precedente e risultanti da documento di trasporto o da altro documento idoneo ad identificare i soggetti, tra i quali è effettuata l’operazione;
- i soggetti Iva mensili devono versare l’imposta dovuta per il mese di febbraio utilizzando il modello F24 con modalità telematiche e il codice tributo: 6002 – Versamento Iva mensile febbraio. Allo stesso adempimento, e utilizzando lo stesso codice tributo, devono provvedere anche i soggetti che facilitano le vendite a distanza (e-commerce).
Scade il 17 marzo anche il versamento del saldo Iva relativo al 2024.
Tra le altre scadenze vi sono:
I sostituti di imposta devono inoltre versare le ritenute operate nel mese precedente sui compensi erogati ai lavoratori, premi di produttività erogati. Stesso adempimento anche per i sostituti di importa intermediari negli affitti brevi.
Ultime scadenze fiscali marzo 2025
Arriviamo alle scadenze fiscali di fine mese.
Il 25 marzo c’è un’unica scadenza, cioè la presentazione degli elenchi intrastat per coloro che effettuano operazioni intracomunitarie. L’adempimento spetta ai soggetti Iva con obbligo mensile e riguarda le operazioni effettuate a febbraio 2025.
Pochi gli impegni previsti per il 31 marzo. Abbiamo approfondito in precedenza il ravvedimento speciale.
Scade il 31 il termine il versamento dell’imposta di registro sui contratti di locazione e affitto stipulati in data 01/03/2025 o rinnovati tacitamente con decorrenza dal 01/02/2025, con Modello «F24 versamenti con elementi identificativi» (F24 ELIDE). Tale adempimento deve essere effettuato dai contraenti che non abbiano optato per la cedolare secca.
Infine, entro il 31 marzo 2025 i datori di lavoro devono effettuare la registrazione dei dati e stampa del Libro unico del lavoro o, nel caso di soggetti gestori, di consegna di copia al soggetto obbligato alla tenuta, in relazione al periodo di paga precedente.
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