É un gesto di solidarietà armato di cesoie quello avvenuto nella in Trentino Alto Adige, nella Val di Non che non è passato inosservato.
Il territorio è ricco di meleti e proprio un gruppo di agricoltori è protagonista della vicenda. A Casez, un melicoltore, Arturo Sarcletti, è stato colpito da una broncopolmonite che lo ha costretto a rimanere a letto per una lunga convalescenza. Venuti a conoscenza della situazione e del rischio che il suo raccolto di mele fosse danneggiato dalla mancata potatura, un gruppo di 50 melicoltori, compreso un gruppo di vigili del fuoco della zona, ha deciso di prendersene cura effettuando la potatura degli alberi al suo posto.
L’operazione di potatura, spiegano i melicoltori, deve essere effettuata nel momento giusto, altrimenti nei mesi successivi la produzione sarà più scarsa del normale sia quantitativamente che qualitativamente. È importante esporre bene le gemme tagliando i rami che creerebbero ombra. “Quello che facciamo può suonare strano a chi non vive in montagna e a diretto contatto con le piante. Ma per noi è diverso e assolutamente normale” raccontano i volontari a l’Adige.it. “Noi conosciamo benissimo il valore e i vantaggi anche pratici della cooperazione. Per noi è la normalità. Se tutti reimparassero a pensare che il problema di uno è affare di tutti, probabilmente il mondo sarebbe migliore“.
Casez, il melicoltore è ammalato: i suoi vicini lanciano la “potatura solidale” per salvare le piante https://t.co/QLkjibbk3P pic.twitter.com/XUHWEbk2R2
— La Voce Del Trentino (@VoceDelTrentino) February 23, 2025
Il gesto è stato subito ribattezzato “potatura solidale” e mostra il potere della solidarietà in un settore, quello agricolo, reso sempre più fragile dalla mancanza di politiche lungimiranti e dai bassi redditi degli agricoltori che, come dimostra la storia, possono perdere tutto in pochi mesi.
Proprio per protestare contro la situazione di difficoltà in cui si incontra il settore a partire dal 2024 sono esplose le manifestazioni dei trattori. Il settore protesta in tutta Europa contro il mancato riconoscimento di un giusto prezzo alla vendita, contro i meccanismi dei rimborsi europei che finiscono col premiare le realtà più grandi e contro la mancanza di regole che guidino i contadini verso una transizione verde, spesso percepita come punitiva e completamente a carico dell’agricoltore.
“Per ogni 100 euro di spesa per i cittadini, 7 vanno ai contadini. Pagate le spese, rimane loro poco più 1 euro.” questo il calcolo dell’Ismea riproposto dai produttori per far comprendere la necessità del riconoscimento a chi coltiva del giusto prezzo. In attesa della manifestazione nazionale del prossimo 19 marzo a Roma, i trattori hanno ripreso le proteste in diverse parti d’Italia. La richiesta principale lanciata a tutti i partiti e ai presidenti la Russa e Fontana, è la proclamazione dello stato di crisi. Intanto una petizione rivolta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha raccolto migliaia di firme online.
A queste proteste l’Unione europea ha risposto con una modifica della Politica Agricola Comune (PAC) che ha di fatto cancellato le norme necessarie alla realizzazione del Green Deal ma senza prevederne altre per ottenere lo stesso obiettivo. Secondo diversi sondaggi effettuati a livello europeo sono proprio gli agricoltori a desiderare la transizione ecologica, a patto che a pagarne i costi non siano le loro finanze già stremate.
Recentemente l’Unione ha presentato un nuovo documento programmatico che risponde in modo articolato alle richieste del mondo agricolo. Il vicepresidente esecutivo, Raffaele Fitto, e il commissario all’Agricoltura, Christophe Hansen, hanno reso noto il contenuto della “Vision for Agriculture and Food”, un documento programmatico che contiene le linee guida per la Politica Agricola Comune del futuro.
“La Visione è la nostra ferma risposta alla chiamata all’azione del settore agrifood- volta a modellare un futuro competitivo, resiliente, giusto e attraente per le future generazioni. Rappresenta un’Europa fiorente, in cui le aree rurali sono al contempo centri vivaci e connessi di eredità e innovazione”, ha dichiarato Raffaele Fitto, Vicepresidente esecutivo della Commissione europea.
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