«Ora Governo e Ministero al lavoro per i danneggiati da vaccino»

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Cinque anni dopo restano i danneggiati da vaccino, vittime consapevoli del rischio di una deriva totalitaria nel segno dell’emergenza. È a loro che l’onorevole Alice Buonguerrieri, componente della Commissione Bicamerale Covid si è rivolta sabato mattina nel corso del Convegno Pandemiopoli, organizzato dalla Nuova Bussola Quotidiana al centro Rosetum di Milano. E lo ha fatto incontrando pubblicamente Federica Angelini, presidente del Comitato Ascoltami, che riunisce in forma organizzata il maggior numero di danneggiati da vaccino anti covid e promettendole quell’ascolto e quelle cure che finora lo Stato ha negato loro.


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L’esponente di Fratelli d’Italia è intervenuta al convegno della Bussola, nato per presentare i due libri del quotidiano on line sulla stagione pandemista (Non ci ha salvati il vaccino, di Paolo Bellavite e Vaccinocrazia, di Andrea Zambrano) e ha illustrato i primi risultati del lavoro della Commissione.



Un lavoro duro, irto di ostacoli a causa dell’ostruzionismo delle opposizioni (Pd e Cinque Stelle) che hanno paralizzato per due anni l’inizio dei lavori. Ma qualcosa sta emergendo e la Buonguerrieri ha elencato i primi errori emersi durante la gestione della pandemia, dall’emersione della raccomandazione Tachipirina e vigile attesa che ha fatto arrabbiare l’ex ministro Speranza, allo scandalo delle mascherine inidonee e pericolose acquistate dallo Stato.


Ma è sulla necessità di affrontare da subito il grande problema dei danneggiati, molti dei quali ancora senza diagnosi e che per potersi curare stanno spendendo migliaia di euro, che la Buonguerrieri ha voluto mostrare quella vicinanza finora assente da parte delle istituzioni: «Confermo che il Ministero (della salute ndr.) e il Governo sono impegnati per realizzare un tavolo tecnico nel quale andare a verificare tutti i casi avversi da vaccino denunciati, per poter farsene ovviamente carico – ha detto -. Ci sono tante persone che stanno male e non possono attendere il loro turno nella Commissione di inchiesta per essere auditi: occorre nel frattempo che le istituzioni se ne facciano carico e che finalmente non siano più considerati un tabù – ma per noi non lo sono mai stati – e si preveda un luogo con dei professionisti che possano farsi carico dei vari casi e verificare se c’è un nesso causale, se sono realmente danneggiati da vaccino e aiutarli nelle cure».


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La Buonguerrieri ha promesso che «il Ministero e il Governo daranno una risposta in tempi brevi e assolutamente prima della fine dei lavori della commissione, nel corso del quale verrà dedicato comunque un apposito momento di audizione per il Comitato Ascoltami e i danneggiati».


Si tratta di parole molto importanti, che rompono il tabù istituzionale sugli eventi avversi da vaccino e che hanno fatto sorridere la Angelini (nella foto a fianco) a fianco della Buonguerrieri nel convegno di sabato. Da tempo il Comitato Ascoltami chiede che il Governo metta a disposizione un ambulatorio dedicato in ogni Asl per i danneggiati da vaccino e che possano accedere alle cure con un ticket apposito. Ma finora ogni richiesta era sempre caduta nel vuoto. Le parole della Buonguerrieri, che ora dovranno trovare compimento nell’azione del ministro Schillaci, vanno nel segno di una riconciliazione nazionale e responsabilità di Stato che in questi cinque anni è venuta meno.


Il convegno, infatti, questo grave vulnus lo ha evidenziato molte volte. Quando è stato ricordato il livore e l’odio ideologico verso tutti coloro che non essendosi vaccinati non avevano il green pass e quando i malati sono stati letteralmente abbandonati alle cure perché tutto era incentrato verso una gestione ospedaliera della Covid 19.


Nel corso degli interventi di Paolo Bellavite (QUI la sua relazione) e di Paolo Gulisano è stato fatto il punto sullo scandalo di una medicina che ha smesso di essere vicina alle persone e sui vaccini sono stati ricordati i grandi interessi economici che hanno spinto l’umanità a vaccinarsi con gravi conseguenze per la loro salute.

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C’è stato spazio per parlare anche del ruolo della Chiesa con l’intervista del direttore Riccardo Cascioli al cardinale Ludwigh Gherard Muller. Una chiesa che si è allineata alle posizioni del governo con le chiese chiuse i sacramenti negati, compresi i funerali. «La Chiesa – ha ricordato Muller – ha una missione superiore a quella dello Stato, ha il compito di essere responsabile per la vita eterna per mezzo di Gesù Cristo. Dopo questi cinque anni – ha detto il prefetto emerito della Dottrina della Fede – bisogna fare una revisione critica di quello che è successo perché tanti responsabili della Chiesa sono stati troppo vicini allo Stato, ma noi non possiamo sottometterci allo Stato, il quale deve svolgere il suo compito per il bene comune, ma la chiesa non è una Ong suddita dello Stato».


Muller è intervenuto anche sui vaccini, che vennero resi obbligatori proprio nello Stato Vaticano: «Qui non si trattava di vaccini, ma di una manipolazione genetica del corpo e non c’era nessuna necessità né sicurezza morale che potesse giustificare un loro obbligo per i lavoratori».




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