In corso la cerimonia funebre di Nasrallah mentre proseguono gli attacchi di Israele nel sud del Libano

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È in corso la cerimonia funebre di Hassan Nasrallah e Hachem Safieddine, rispettivamente l’ex segretario generale del partito sciita libanese filo-iraniano Hezbollah e uno dei suoi probabili successori, a Beirut, la capitale del Libano. Nel frattempo, secondo quanto riferito dal quotidiano libanese francofono “L’Orient le Jour”, i caccia israeliani stanno sorvolando a bassa quota Beirut e proseguono gli attacchi aerei sul sud del Libano e sulla Valle della Beqaa, nell’ovest del Paese. A partire da ieri, decine di migliaia di persone provenienti da tutto il Libano e dall’estero sono accorse a Beirut in vista dei funerali tenuti nello stadio Città dello sport Camille Chamoun. Nasrallah era stato ucciso il 27 settembre 2024 da un attacco israeliano alla sede del partito nella periferia meridionale di Beirut. L’ex leader aveva guidato il “Partito di Dio” per più di 30 anni ed era una figura chiave dell’Asse della resistenza, la coalizione riconducibile all’Iran formata da gruppi armati regionali (tra cui Hezbollah, i movimenti islamisti palestinesi Hamas e Jihad islamica, gli Houthi yemeniti e le milizie sciite irachene). Anche Safieddine era stato ucciso da un attacco israeliano a Beirut a ottobre 2024. La cerimonia funebre allo stadio Città dello sport sarà seguita da una processione verso il mausoleo dedicato agli ex leader di Hezbollah.

Tra le personalità presenti allo stadio, c’è una delegazione di oltre 40 parlamentari iraniani guidata dal capo del Parlamento iraniano, Mohammad Ghalibaf, e dal ministro degli Affari esteri, Abbas Araghchi. Tra i partecipanti libanesi, vi sono: Ali Hassan Khalil, braccio destro di Nabih Berri del movimento Amal (alleato di Hezbollah); Emile Lahoud, ex presidente della Repubblica vicino al regime siriano dell’ex presidente Bashar al Assad; Sleimane Frangié, ex deputato, leader del partito Marada ed ex candidato sciita alle presidenziali tenute a inizio gennaio.

I funerali si svolgono mentre le Forze di difesa israeliane (Idf) stanno effettuando diversi attacchi aerei nel sud del Libano. Questa mattina, le Idf hanno confermato alcuni attacchi in un post su X, spiegando che uno degli obiettivi era un sito militare di Hezbollah contenente lanciarazzi e altre armi, in cui sarebbe stata rilevata un’attività del movimento sciita filo-iraniano. Secondo le Idf, l’attività di Hezbollah nel sito rappresentava una “violazione delle intese tra Israele e Libano”. Inoltre, i militari israeliani hanno riferito di aver colpito diversi altri lanciarazzi di Hezbollah nel sud del Libano, “che rappresentavano una minaccia per i civili israeliani”. Secondo quanto reso noto da “L’Orient le Jour”, i caccia israeliani hanno effettuato tre attacchi sulla regione occidentale della Beqaa dall’inizio della giornata e altri due sulla regione di Hermel, nel nord.

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Hezbollah darà “una possibilità alla diplomazia e poi decideremo”. Lo ha detto Naim Qassem, segretario generale di Hezbollah, a Beirut, la capitale del Libano, durante la cerimonia funebre . “La resistenza è essenziale e rimane un nostro diritto finché persiste l’occupazione (israeliana), e decideremo come esercitarla”, ha precisato Qassem. “Vogliamo giurare la nostra fedeltà a te, Hassan Nasrallah”, ha anche affermato il segretario generale durante il suo discorso, seguito dai cori dei presenti alla cerimonia: “Restiamo fedeli al giuramento, Nasrallah”. “Parteciperemo alla creazione di uno Stato libanese forte sotto la guida di Taif (gli accordi che hanno messo fine alla guerra civile nel 1990), che abbia come pilastri principali la fine dell’occupazione, la ricostruzione e l’attuazione di un piano di salvataggio economico. Vogliamo che tutti partecipino alla costruzione di questo Stato: il Libano è un Paese definitivo per tutti i suoi figli e figlie, compresi noi. Nessuno può mettersi tra noi e Amal (il movimento sciita libanese affiliato a Hezbollah, guidato da Nabih Berri). E crediamo nella forza dell’esercito: in Libano non ci sono né vincitori né vinti”, ha proseguito Qassem.

Il segretario generale ha anche affermato che l’istituzione di uno Stato di Palestina “è un diritto e siamo contrari al piano di (Donald) Trump per il Medio Oriente. Lo affronteremo”. Dopo il discorso di Qassem, un corteo di decine di migliaia di persone è partito dallo stadio Città dello sport Camille Chamoun, dove si è tenuta la cerimonia funebre, per raggiungere il mausoleo dove sarà sepolto Nasrallah, vicino all’aeroporto internazionale di Beirut. Safieddine sarà invece sepolto nel suo villaggio natale di Deir Qanoun el Nahr, nel sud del Libano.

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