Francesca del Giudice, Direttrice di Usac Viterbo, guida gli studenti americani a conoscere e studiare l’Italia e la Tuscia

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Francesca del Giudice e Luisa Quatrini

Attraversando le scale laterali all’Auditorium del complesso dell’Università degli Studi della Tuscia a Santa Maria in Gradi, salendo la piccola scala in ferro, subito nel ristretto corridoio a destra troviamo il mondo di USAC Viterbo, ad aprirci è la Direttrice del programma, la professoressa Francesca del Giudice che, sorridente, ci accoglie nel suo mondo, nella stanza attigua la professoressa Luisa Quatrini, coordinatrice del programma, insieme riempiono la permanenza del semestre degli studenti americani nel capoluogo della Tuscia,  concedendo loro un’opportunità unica per conoscere persone provenienti da culture diverse e creare legami che si riporteranno nel paese d’origine o nelle altre tappe del loro cammino. Il campus è situato all’interno dell’antico complesso conventuale dell’Ateneo della Tuscia, un ambiente pieno di fascino dominato dal grande chiostro che è divenuto per tutti gli studenti di Ateneo e di USAC il luogo d’incontro, di scambio, di integrazione.

Ma andiamo per ordine e cominciamo, come si conviene, con un po’ di storia per entrare meglio nel cammino…
Aperta nel 2006, USAC Viterbo vanta una lunga storia di eccellenza accademica ed è stata spesso citata come una delle migliori scuole d’Italia per la sua esperienza di studio all’estero. La scuola offre un ambiente di apprendimento informale, flessibile e dinamico che stimola la creatività e l’interazione tra gli studenti. Litaliano è la quinta lingua più studiata negli USA paese di provenienza del nostro studentato.

Come è iniziata per lei questa esperienza davvero unica?
Tutto è iniziato con la decisione di aprire il secondo programma USAC in Italia. All’epoca era un passo importante, mentre oggi USAC vanta ben quattro programmi nel nostro Paese e oltre 50 programmi in tutto il mondo. Tornare all’università e lavorare con studenti universitari americani nel contesto dello study abroad era qualcosa che mi affascinava profondamente, perché rappresentava un’opportunità per creare un ponte culturale tra due realtà accademiche diverse, ma complementari. È sempre stimolante vedere gli studenti crescere non solo dal punto di vista accademico, ma anche personale, grazie al confronto con una cultura nuova.

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Gli studenti che frequentano la USAC Viterbo possono godere di una situazione straordinaria, ci parli delle attività che vengono organizzate…
Indubbiamente gli studenti hanno la possibilità di vivere una esperienza eccezionale, immersi non solo nello studio, ma anche nella realtà culturale e sociale della città. I corsi spaziano dall’arte e la storia, lingua e cultura italiana, fino ad ambiti come scienze politiche e cucina italiana, sfruttando il ricco contesto naturale della Tuscia. Oltre alle lezioni, gli studenti partecipano attivamente a numerose attività integrative. Possono prendere parte a laboratori pratici, visite guidate a siti storici, eventi culturali e incontri con artigiani locali. Inoltre, grazie a progetti di volontariato collaborare con associazioni cittadine e vivere momenti di scambio con gli studenti italiani.

Si crea quindi una vera e propria integrazione con la comunità locale?
Certamente.Il loro soggiorno a Viterbo è principalmente organizzato in appartamenti privati, alcuni condivisi con studenti italiani. C’è una piccola fetta di studenti USAC che ha deciso di vivere un’esperienza più immersiva e per questo condivide questa esperienza con famiglie del posto. Si stabiliscono incontri, si fanno amicizie che continueranno dopo l’esperienza in Usac, per scelta individuale.

Come si inseriscono gli studenti nel tessuto locale?
Nel corso degli anni abbiamo avuto l’occasione di conoscere meglio il territorio che ci ospita grazie all’organizzazione di progetti di volontariato e tirocini formativi in collaborazione con realtà locali, rispondendo al desiderio degli studenti di vivere la cultura ospitante in modo diretto e autentico, mettendo a fuoco le proprie ispirazioni. A fine gennaio in prossimità della festa di San Valentino abbiamo raggiunto la vicina Umbria arrivando a Perugia a visitare la il Museo della Perugina gustando gli iconici i Baci con i ragazzi incuriositi nella traduzione del bigliettino d’amore che contenevano. Abbiamo raggiunto le vie storiche di Roma, con il privilegio di attraversare la Porta Santa in questo anno giubilare. Siamo sempre alla ricerca di nuove opportunità per ampliare la nostra offerta.

Partecipazione culturale e dialogo interculturale, c’è adesione attiva?
Le esperienze offrono uno scambio umano e culturale profondo, valorizzando non solo il percorso formativo degli studenti, ma anche il dialogo tra due culture che si incontrano e si arricchiscono a vicenda e offrono loro il calore della comunità.

L’italiano è la quinta lingua più studiata negli USA paese di provenienza dello studentato USAC.
Gli studenti USAC a Viterbo durante l’anno accademico sono tenuti a iscriversi a un corso di lingua italiana. L’immersione nel contesto locale è considerata essenziale per vivere un’esperienza autentica e l’apprendimento della lingua rappresenta il primo passo in questa direzione.

Com’è articolato il semestre di studio?
Il programma USAC a Viterbo è strutturato su un anno accademico che accoglie quattro gruppi distinti di studenti, da settembre ad agosto. Il gruppo del Fall arriva a settembre e conclude la sua esperienza a dicembre, coprendo la prima parte dell’anno accademico. Il gruppo dello Spring arriva a gennaio e rimane fino a metà maggio. L’estate è suddivisa in due sessioni brevi, ciascuna della durata di circa cinque settimane: tra fine maggio e agosto. Queste sessioni estive offrono un’opportunità intensiva per gli studenti di proseguire gli studi in un contesto immersivo.Tutti i gruppi hanno come obiettivo principale quello di sostenere esami, apprendere la lingua italiana e integrarsi nella realtà locale.

USAC in Italia è presente in 4 città: Torino, Viterbo, Reggio Emilia e Verona. Come è ricaduta questa scelta?
USAC ha scelto Torino, Viterbo, Reggio Emilia e Verona per offrire agli studenti esperienze all’estero autentiche e accessibili, lontane dai circuiti turistici più battuti, ma allo stesso tempo in luoghi che garantiscano un alto livello accademico e un costo della vita più abbordabile.

La specificità di Viterbo?
Viterbo, rappresenta una scelta perfetta per il suo equilibrio tra autenticità, bellezza naturale e vicinanza a Roma, una delle città più ricche di storia e cultura d’Italia. Situata nel cuore della Tuscia, una regione storica che affonda le radici nella civiltà etrusca, Viterbo offre un ambiente tranquillo ma vibrante, immerso in un paesaggio che spazia dalle colline verdi ai caratteristici borghi medievali. Il contesto paesaggistico, con le sue terme naturali, i sentieri di montagna e la vicinanza a luoghi storici come il Lago di Bolsena, la rende una città ideale per gli studenti che vogliono immergersi nella cultura e nella natura, lontano dal caos delle grandi metropoli.

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La posizione strategica il punto di forza…
Viterbo, a solo un’ora di distanza da Roma, permette agli studenti di vivere un’esperienza di vita più tranquilla, avendo la capitale italiana facilmente raggiungibile per approfittare di tutte le opportunità culturali e professionali che questa offre. La vicinanza al centro dell’Italia, poi, consente di esplorare facilmente altre regioni e città italiane, arricchendo ulteriormente l’esperienza formativa.

E la combinazione di bellezze naturali ancora integre.
Un mix che rende la Città dei Papi un luogo ideale per gli studenti che cercano una vera immersione nella cultura italiana, lontano dalla tipica esperienza turistica, ma con tutte le comodità e il fascino di una città ricca di tradizione, arte e cultura,  proiettata nella modernità.

La maggior parte degli studenti proviene da grandi città o piccole città degli States, com’è l’impatto con una piccola realtà medioevale come Viterbo?
In entrambi i casi, come ribadito, trovano rassicurante vivere un’esperienza all’estero in una realtà più raccolta, dove è più semplice adattarsi,muoversi liberamente, creare una nuova abitudine e ambientarsi facilmente osservando e vivendo il contesto in modo sereno e piacevole.

Gli studenti sono ben accettati dalla comunità viterbese?
Abbiamo sempre riscontrato un atteggiamento positivo nei confronti dei nostri studenti. Le realtà con cui collaboriamo– scuole, famiglie, studenti universitari – ci hanno sempre dato riscontri favorevoli. A volte è necessario un piccolo aiuto per superare le barriere linguistiche e culturali, ma la città sembra essere sempre più aperta e ben disposta al dialogo con l’altro.

Cosa prediligono dei nostri usi e costumi? Che cosa li attrae di più?
Una delle prime tappe a Viterbo sono le terme, dove gli studenti non perdono occasione per concedersi un bagno rilassante nelle acque termali. Il cibo locale lascia sempre un segno nei loro ricordi, che si tratti della loro gelateria o pizzeria preferita. Inoltre “vivono” le feste locali della città, come la “Macchina di Santa Rosa”, con la sua imponente struttura trasportata a spalla dai Facchini per le vie della città, è un evento che affascina e coinvolge profondamente gli studenti che prendono parte alla festa come spettatori entusiasti. Il nostro stile di vita, talvolta meno frenetico, insieme all’abitudine di spostarsi a piedi piuttosto che in auto, affascina e lascia un’impressione positiva nel loro immaginario.

Qual è il progetto realizzato che le ha dato grandi soddisfazioni e quello che ha nel cassetto?
Il fatto di percepire la  crescita permette di elaborare quanto questa esperienza sia di insegnamento ed è la mia ricompensa migliore. L’educazione alla diversità culturale è una delle sfide più emozionanti e necessarie del nostro tempo, un’opportunità unica di crescita personale e collettiva mio sogno nel cassetto. Creare occasioni per interagire con studenti di diverse provenienze culturali arricchisce il patrimonio collettivo. A beneficio di tutti.

foto cover: a sx la Direttrice Usac Francesca del Giudice e a dx la coordinatrice Luisa Quatrini

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