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I più recenti dati del Centro Studi di Assolombarda confermano che la quotazione del gas naturale europeo continua a crescere e, addirittura, risulta raddoppiata negli ultimi 12 mesi, superando la soglia dei 50 €/MWh a fine gennaio. Sono del tutto evidenti i fattori geopolitici che hanno impattato su questa impennata; un incremento che, inevitabilmente, si è direttamente riverberato sul costo dell’energia elettrica a causa del meccanismo di formazione del prezzo (cosiddetto Marginal Price) che lega inscindibilmente il costo delle due commodities. In particolare, in Italia, dove il ricorso al gas è più accentuato rispetto ad altre aree del continente europeo, l’energia elettrica è costata a gennaio 2025, in media, 143,03 €/MWh mentre Spagna, Francia e Germania hanno pagato rispettivamente il 32%, il 29% e il 20% in meno.
Tali dati confermano la necessità di un sostanziale e rapido cambio di rotta: è giunto il momento di cambiare il modo di produrre e di consumare energia, per evitare di essere continuamente in balia delle ormai troppo frequenti tensioni globali. L’obiettivo che ci siamo posti è assai ambizioso: rendere nel tempo le nostre realtà industriali più competitive, autonome nel consumare energia e, quindi, sostenibili. Investire in rinnovabili per l’autoconsumo o per la condivisione di energia e fare efficienza energetica sono solo alcune delle scelte operate da molte imprese per pianificare nuove “traiettorie di sviluppo”. Si tratta di un traguardo a cui tutte le aziende devono, oggi, ambire per beneficiare, nel lungo periodo, degli impatti positivi sulla redditività e sulla qualità produttiva, coniugando, dunque, target ambientali, economici e sociali.
In quest’ottica, Assolombarda ha dato vita, in questi anni, a un portale dedicato alla transizione energetica: l’obiettivo della piattaforma è quello di orientare le imprese verso nuovi strumenti, metodologie e fonti sollecitati da questa fase significativa di cambiamento. Tra gli strumenti, il Power Purchase Agreement (o PPA): un mezzo messo a disposizione delle imprese per ottenere una maggiore stabilità di fronte alla volatilità dei prezzi e favorire il ricorso al project financing per sostenere, in assenza di incentivi, lo sviluppo degli impianti rinnovabili per un approvvigionamento energetico efficiente e sostenibile. Lo studio Assolombarda-Elemens analizza proprio questo strumento che, nel 2024, conta circa 1 GWh di PPA contrattualizzati a livello nazionale, anche se a livello europeo la leadership è ancora appannaggio di Germania e Spagna.
In questo solco, s’impongono anche nuovi approcci al complesso tema dell’energia. Penso, in particolare, alle comunità energetiche rinnovabili (Cer), che consentono la condivisione di energia pulita prodotta dai partecipanti o alla scelta di alcune aziende di diventare produttrici di energia finalizzata all’autoconsumo anche a distanza. Cer e autoconsumo sono stati oggetto di approfondimento nei documenti di Assolombarda-RSE, che mirano a rendere le aziende meno esposte ai rischi dovuti dalle fluttuazioni di prezzo e a partecipare alla transizione energetica, contribuendo all’installazione di nuova potenza rinnovabile che al 2030 deve contare 131 GW. Ma non solo: oggi assistiamo alla ripresa del ragionamento sul contributo del nucleare, oltre che allo sviluppo di nuove importanti fonti.
È il caso dell’idrogeno che, anche grazie ai recenti bandi legati al Pnrr, sta proponendo un modello di crescita sicuro e sostenibile nella cui filiera sono coinvolte anche piccole e medie imprese altamente specializzate. Si tratta di un vettore ad alto potenziale strategico per raggiungere la decarbonizzazione e la sicurezza energetica: lo si può, infatti, produrre, immagazzinare e utilizzare in sicurezza in diversi contesti e, in particolare, ricorrendo alle “Hydrogen Valley”, i distretti finanziati dall’Unione Europea. Recentemente la pubblicazione della strategia nazionale Idrogeno ha delineato i principi per lo sviluppo di questo settore di cui Assolombarda, in collaborazione con H2IT, ha illustrato tutti i passi compiuti con una focalizzazione sul potenziale legato al nostro territorio. Insomma, grazie alla preziosa combinazione di strumenti, metodologie e nuove fonti, l’impresa – con Assolombarda al suo fianco – ha la possibilità di essere protagonista della transizione ecologica per dischiudere le potenzialità del nostro tessuto produttivo.
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