Salvini a Palazzago: “Ad aprile il congresso nazionale: mi ricandido”

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Palazzago. Matteo Salvini arriva alla festa della Lega di Palazzago, nel secondo week end dedicato al partito e ai suoi big. A dargli il benvenuto, il segretario provinciale e vice regionale Fabrizio Sala, la deputata Rebecca Frassini, la senatrice Daisy Pirovano, il consigliere regionale Giovanni Malanchini e l’ex parlamentare oggi consigliere comunale di Bergamo Alberto Ribolla. Tanti i temi toccati, a partire dall’impegno sul territorio, all’incontro con gli amministratori che terrà nella giornata di domani, sabato 22 febbraio, a Chiuduno, passando per il decreto sicurezza, che assicura essere una delle priorità del Governo, al bilancio che definisce più che positivo del nuovo codice della strada, alla guerra tra Russia e Ucraina e alla posizione di Trump, fino ad arrivare al congresso nazionale che porterà all’elezione del nuovo segretario nazionale che, assicura, si terrà ad aprile. 

“Solo la Lega è una bestia strana, perché sceglie di fare, a febbraio, una festa, come questa di Palazzago, senza che siano previste le elezioni, e lo fa perché noi siamo nati militanti – attacca così Salvini dal palco -. Diversamente dagli altri, infatti, noi non abbiamo le televisioni, i giornali o i sindacati dalla nostra parte. E siamo anche gli unici ambientalisti veri, a sinistra sono solo dei chiacchieroni. Ringrazio Bergamo perché è la provincia più forte. Stasera sono stato accolto da uomini e donne che mi hanno raccontato che hanno la tessera dal 1990. Io stesso la feci da giovane, quella della Lega Lombarda di Umberto Bossi. E ieri come oggi, l’obiettivo c’era: continuaimo a credere negli stessi valori, quelli dell’autonomia e dell’autogoverno, battaglie peraltro che abbiamo portato a casa grazie al lavoro di un ministro bergamasco, Calderoli, instancabile e infaticabile. I problemi, certo, non sono finiti e quelli più gravi sono l’immigrazione clandestina e il terrorismo islamico. Noi abbiamo migliaia di cittadini stranieri iscritti al partito che ci chiedono di chiudere i porti”.

Sulla politica estera, Salvini ribadisce il sostegno a Trump: “In America oggi non c’è più una bandierina, ma c’è Donald Trump, presidente eletto dal popolo americano, che ha le idee molto chiare: ha fatto più lui in un mese che Biden o Ursula Von der Leyen in cinque anni. Vedere oggi l’immagine della riconsegna di tre morti da parte dei terroristi palestinesi, di cui due bambini, restituiti ai loro genitori con una parata islamica è una vergogna. Ho ribrezzo per chi dà loro voce.

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Tra mille polemiche, il cessate il fuoco regge. Noi siamo contro la guerra, la posizione della Lega è sempre stata chiara. Mi piacerebbe piuttosto capire dove vanno a finire i miliardi di euro di chi la guerra l’ha voluta perché gli conveniva, perché ci guadagnava. Trump ha chiamato a raccolta la Russia e l’Ucraina, poi Unione Europea. E la Von der Leyen si è offesa, ma d’altronde ognuno raccoglie quello che semina. La fine della guerra, quello che noi tutti ci auguriamo, metterà fine alle morti di bambini e ragazzi. Ricordiamoci bene che i conflitti non hanno mai né vincitori, né vinti. Ci sono solo giovani mandati al macello. Hanno dato il Nobel per la pace a Obama che non ha fatto nulla. Io lo darei a Trump se davvero riuscirà a mettere la parola fine al conflitto”.

Poi lo sguardo torna in Italia e al tema sicurezza: “Per questo è importante e fondamentale che il Governo vari il decreto sicurezza, che è in via di definizione nonostante qualcuno a sinistra e anche qualche anima della maggioranza vorrebbe tirarla per le lunghe. Noi siamo per le bodycam, le telecamere in dotazione ai poliziotti che garantiscono loro la sicurezza, vogliamo lo sgombero delle case occupate abusivamente, chiediamo il carcere per le borseggiatrici che usano la gravidanza per non andare in galera. L’Italia è un Paese ospitale con tutti, ma dico anche che chi non sta bene qui, può tornarsene a casa sua.

 

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Rispetto al tema fisco, ribadisco che un conto sono i grandi evasori, quelli che non hanno mai pagato le tasse, e per questi noi vogliamo la galera. Un conto i cittadini che non riescono a pagare perché fanno fatica. Da qui la proposta della pace fiscale e la rottamazione delle cartelle esattoriali, con la formula simile a quella del mutuo.

Abbiamo lavorato al nuovo codice della strada e il bilancio è assolutamente positivo: 700 feriti e 55 morti in meno in soli due mesi. Anche se avessimo salvato solo una vita sarei orgoglioso di essere il ministro che ha introdotto queste leggi. E mai come stasera, anche e soprattutto in materia di sicurezza stradale, sono felice di poter ricordare una grande sindaca che ci ha lasciati proprio oggi, Silvana Saita, la prima a credere e sposare il progetto di “On The Road”, l’associazione che fa educazione stradale ai ragazzi e che lavora in tutta Italia per il bene dei nostri giovani”.

Salvini mette l’accento poi alle molte grandi opere messe a terra in questi due anni e a quelle che saranno pronte nei prossimi: “Abbiamo aperto cantieri per più di 1 miliardo di euro. Penso al Treno da Orio, al raddoppio della linea Ponte San Pietro-Bergamo, al ponte di Calusco. E dopo decenni di chiacchiere, finalmente ci sarà anche la variante delle curve della Selva in Val Seriana, senza contare il nuovo svincolo a Dalmine che è stato inaugurato nella giornata di oggi. I miracoli non si fanno, ma bisogna anche essere sinceri e riconoscere che in due anni abbiamo fatto molto di più che in decenni”.

 

 

Poi si rivolge ai militanti: “Grazie a voi, che avete sempre creduto nella Lega, che avete tenuto duro in anni difficili, quelli del Governo Draghi, quelli della guerra, che non è ancora finita, e che non ci avete mai abbandonato. Ma che siete sempre rimasti coerenti e parte giusta. Siamo solo a febbraio e i dati dei tesseramenti sono in costante crescita, a dimostrazione che il nostro popolo ancora ci crede. L’8 e il 9 marzo faremo gazebi in tutte le città italiane e l’impegno deve essere di tutti: se portiamo anche solo un cittadino per ogni paese, raddoppiamo i voti. Settimana scorsa abbiamo tesserato il sindaco numero 501. Siamo il terzo gruppo in Europa. Faremo il congresso, programmatico ed elettivo, ad aprile, prima di Pasqua. Io sono segretario da 12 anni: un periodo molto lungo fatto di gioie, di lavoro, di processi, di soddisfazioni ma anche di dolori. E sto ragionando sulla mia candidatura, voglio capire bene cosa fare.

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La voglia c’è. Sono disposto ancora a fare un tratto di strada con la mia gente: io mi metto a disposizione. Io mi sacrifico, e per certi versi, me la cerco anche. L’unica cosa che però mi sentirò di dire è che i prossimi tre anni saranno fondamentali dal punto di vista politico: ci saranno le politiche e le regionali. Proprio per questo ricorderò a tutti i militanti che gli avversari sono fuori, non dentro il partito. Dobbiamo essere una squadra forte e unita. Zero beghe interne, se vogliamo vincere. Saremo sempre Davide contro Golia, ma con la consapevolezza che gli altri partiti non comprano i cuori. Andiamo a vincere, perché ce lo meritiamo e ve lo meritate tutti”.

 

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