comparto immobiliare sconta dati macro deboli

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Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


Quella che si è appena conclusa è stata una settimana poco brillante per il mercato immobiliare, in assenza di grandi catalyst. Sul fronte dei tassi di interesse, che hanno un peso importante sull’andamento del comparto, è emersa una cautela da parte della Federal Reserve statunitense: i banchieri centrali vogliono vedere “ulteriori progressi sull’inflazione prima di apportare ulteriori aggiustamenti all’intervallo target”, secondo quanto emerso dai verbali dell’ultima riunione. In Europa, Isabel Schnabel, membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea, ha invece dichiarato in un’intervista al Financial Times che “ci stiamo avvicinando al punto in cui potremmo dover fare una pausa o arrestare i nostri tagli ai tassi di interesse”.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare ha vissuto una settimana negativa a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che ha fatto segnare un -1,3% su base settimanale, peggiore dell’andamento in leggero rialzo dello Stoxx Europe 600.

Una performance migliore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha mostrato un andamento invariato su base settimanale, sotto-performando comunque l’indice FTSE MIB che ha chiuso la settimana con un rialzo dell’1,3%.

Microcredito

per le aziende

 

I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata un’ottima settimana positiva per Gabetti (+23%). Bene anche Aedes (+6%), Brioschi (+5%), Next Re (+3%) e Risanamento (+1%). Le peggiori performance, invece, sono quelle di AbitareIn (-7%), seguita da IGD (-3%) e Aedes (-1,2%).

Spunti sul business sono arrivati da Immobiliare Grande Distribuzione, che ha sottoscritto un contratto definitivo per la vendita di un centro commerciale incluso nel portafoglio detenuto in Romania a un investitore privato rumeno. In particolare, è oggetto della cessione il centro commerciale “Winmarkt Somes” situato a Cluj (7.873 mq di GLA e key tenants come Carrefour, DM, Pepco e Dr. Max), per un controvalore complessivo di circa 8,3 milioni di euro. La definizione di questo accordo rappresenta il primo risultato concreto delle attività di dismissione di asset “non core”, finalizzate alla riduzione della leva finanziaria del Gruppo, previste nel Piano Industriale 2025-2027.

I dati macroeconomici

Il mercato delle costruzioni nella Zona Euro è stato debole a fine 2024. Secondo l’Eurostat, la produzione nel settore delle costruzioni è risultata invariata a dicembre su base mensile, dopo il +0,6% registrato a novembre, mentre nell’Europa dei 27 il settore ha riportato un incremento della produzione dello 0,4%, contro il +0,8% registrato il mese precedente. La produzione media annua nel settore delle costruzioni per l’anno 2024, rispetto al 2023, è diminuita dello 0,9% nella zona euro e dell’1,3% nell’UE.

Dall’altra parte dell’oceano è emerso che nell’ultima settimana il volume delle domande di mutuo ipotecario è calato del 6,6% negli Stati Uniti, nonostante i tassi sui mutui trentennali siano scesi al 6,93% dai 6,95% precedente, secondo i dati della Mortgage Bankers Associations (MBA). Inoltre, sono arrivati dati negativi a gennaio per i nuovi cantieri negli Stati Uniti: secondo il Dipartimento del Commercio statunitense, i nuovi cantieri avviati hanno registrato un calo del 9,8%, attestandosi a 1,366 milioni di unità, dopo l’aumento del 16,1% registrato a dicembre 2024 e rispetto ali 1,390 milioni attesi dagli analisti. Infine, è diminuita la fiducia del settore immobiliare statunitense a febbraio, come sintetizzata dall’indice NAHB: il dato si è attestato a 42 punti, rispetto ai 47 punti del mese precedente, ed è risultato peggiore del consensus che stimava un calo a 46 punti.

Gli studi di settore

In settimana sono arrivati dati interessanti sulle compravendite immobiliari in Italia. L’Ufficio Studi Tecnocasa ha analizzato i dati diramati dall’Agenzia delle Entrate sui primi nove mesi del 2024. In Italia sono state compravendute 502.301 abitazioni, con una diminuzione dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Però, se si guarda al terzo trimestre del 2024, la situazione appare in miglioramento con un aumento del 2,7% delle compravendite a livello nazionale. Nei due orizzonti temporali presi in esame le realtà non capoluogo sono andate meglio di quelle capoluogo. Rallenta quindi la discesa del mercato immobiliare italiano, complice il ribasso dei tassi di interesse che ha ridato slancio alla domanda, come testimonia anche il fatto che nel terzo trimestre del 2024 sono aumentate le compravendite finanziate con mutuo, pari ora al 44,1% del totale. Nei primi nove mesi dell’anno, tra le grandi città italiane, spiccano i cali di Milano (-8,5%) e Verona (-7,3%). Le uniche due città che segnalano una ripresa delle compravendite sono Genova (+1,5%) e Palermo (+0,4%).

Gli immobili italiani hanno continuato ad attrarre acquirenti da tutto il mondo anche nel 2024, in base ai dati del report annuale elaborato dal portale immobiliare italiano per l’estero Gate-away.com, con il Paese che si conferma una delle mete preferite per chi cerca una nuova casa all’estero, spinto dal desiderio di migliorare la propria qualità della vita. Gli Stati Uniti si confermano saldamente al primo posto nella classifica delle nazionalità più attive, con il 29,92% delle richieste totali. Seguono il Regno Unito al secondo posto, con il 9,78%, un risultato che consente ai cittadini britannici, nonostante le difficoltà legate alla Brexit, di superare la Germania. Quest’ultima scende al terzo posto, registrando una performance annuale negativa del -21%, pari al 9,58% delle richieste complessive.

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