Se stai pensando di diventare procacciatore d’affari con partita iva, è importante conoscere il funzionamento di questa professione, i requisiti necessari e il regime fiscale più conveniente. In questo articolo, vedremo passo dopo passo come funziona la partita iva per un procacciatore d’affari, quali sono i vantaggi del regime forfettario, i codici ATECO più adatti e come gestire tasse e contributi. Se vuoi aprire la Partita IVA in modo rapido e senza complicazioni burocratiche, troverai anche tutte le informazioni su come farlo online con Quickfisco.
Requisiti per operare come procacciatore d’affari con partita iva
Il procacciatore d’affari è un intermediario che svolge la sua attività con l’obiettivo di aumentare la clientela dell’azienda o del professionista che l’ha incaricato. Non può concludere i contratti a nome dell’azienda, ma segnala potenziali clienti con libertà d’azione e senza particolari vincoli.
L’incarico normalmente avviene tramite una lettera d’incarico (mandato). Gli ambiti più interessati sono quelli delle merci o dei servizi.
L’attività di procacciatore d’affari non richiede iscrizione ad un Albo professionale, titoli di studio o abilitazioni. Tuttavia, possono nascere dubbi o incertezze su tutto ciò che serve per iniziare la professione di procacciatore d’affari, a partire dall’apertura della partita IVA.
La partita iva forfettaria conviene per un procacciatore?
Se valuti di aprire la partiva iva per svolgere l’attività di procacciatore d’affari ti consigliamo di considerare assolutamente il regime forfettario.
La partita iva forfettaria offre una tassazione agevolata (con un’unica imposta sostitutiva del 15% o addirittura del 5% sul reddito imponibile per i primi 5 anni per nuove attività). Inoltre, la gestione contabile e fiscale semplificata riduce i costi del commercialista, e l’assenza dell’IVA.
Puoi approfondire leggendo il nostro articolo > Vantaggi del regime forfettario: ecco quando conviene.
Attenzione però al limite di incassi! Il regime fiscale è applicabile a coloro che incassano entro 85.000 euro all’anno e ci sono altri requisiti di accesso a questo regime agevolato. Vediamo quali sono.
Requisiti di accesso al regime forfettario
Ecco i requisiti che devi rispettare per poter accedere al regime forfettario:
- il tuo reddito percepito da lavoro dipendente o assimilati, ad esempio pensione, deve essere uguale o inferiore a 35.000 euro nell’anno precedente, oppure devi aver cessato il rapporto lavorativo entro il 31 dicembre 2024;
- devi possedere la residenza fiscale in Italia, oppure la residenza in uno stato membro UE o in uno stato aderente all’Accordo Spazio Economico europeo a condizione che il reddito prodotto in Italia sia almeno il 75% del reddito complessivamente prodotto;
- non devi essere socio di una società di persone (sas o snc), associazione professionale o impresa familiare;
- non devi possedere quote di maggioranza e non avere controllo indiretto di una srl che opera nel tuo stesso settore;
- non devi fatturare più del 50% al tuo datore di lavoro o l’ex datore (per cui hai lavorato nei due anni precedenti)
Codice ATECO e inquadramento per un procacciatore d’affari con la partita iva forfettaria
L’inquadramento previdenziale e il codice ATECO (codice attività) sono le fondamenta per la tua partita IVA. Da questi dipendono i contributi che dovrai versare e l’ammontare delle tasse che dovrai pagare. Un singolo errore potrebbe causarti danni economici e sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Per fare la scelta corretta e vivere tranquillamente, consigliamo di affidarti a un esperto fiscale, come noi di Quickfisco, Commercialista Digitale specializzato nel regime forfettario.
Svolgendo l’attività di natura commerciale, un procacciatore d’affari dovrebbe essere inquadrato come commerciante e dovrebbe iscriversi alla Camera di Commercio.
La scelta del codice ATECO per un procacciatore d’affari dipende dalla tipologia dei prodotti o servizi che “procaccia” per i propri clienti. Il più comune è:
46.19.02 – Procacciatori d’affari di vari prodotti senza prevalenza di alcuno.
Se ti tratta, invece dei prodotti/servizi in un ambito ben definito, potrebbe esserci un codice ATECO specifico, ad esempio:
- 46.13.04 – Procacciatori d’affari di legname e materiali da costruzione;
- 46.14.06 – Procacciatori d’affari di macchinari, impianti industriali, navi e aeromobili, macchine agricole, macchine per ufficio, attrezzature per le telecomunicazioni, computer e loro periferiche;
- 46.15.06 – Procacciatori d’affari di mobili, articoli per la casa e ferramenta;
- 46.16.08 – Procacciatori d’affari di prodotti tessili, abbigliamento, pellicce, calzature e articoli in pelle;
- 46.17.08 – Procacciatori d’affari di prodotti alimentari, bevande e tabacco;
- 46.18.34 – Procacciatori d’affari di prodotti farmaceutici e di cosmetici;
- 46.18.23 – Procacciatori d’affari di elettronica di consumo audio e video, materiale elettrico per uso domestico, elettrodomestici;
Una volta chiarito con l’inquadramento e il codice ATECO, passiamo alla spiegazione del funzionamento delle tasse e contributi.
Tra i costi principali che un procacciatore d’affari dovrà sostenere per gestire la partita iva in regime forfettario ci sono le tasse e i contributi. Ma non ti preoccupare, vedrai che non è così complicato e oneroso come sembra.
Contributi procacciatore d’affari con partita iva
I contributi rappresentano i versamenti obbligatori per tutti coloro che hanno la partita iva (anche in regime forfettario), per garantir una futura pensione.
Svolgendo l’attività di procacciatore d’affari ed essendo inquadrato come commerciante, dovrai versare iscriverti alla Gestione Commercianti INPS e versare obbligatoriamente i contributi richiesti.
Per l’INPS il reddito minimale per il 2025 su cui si pagano i contributi è 18.555€ quindi, anche se hai guadagnato meno o non hai guadagnato affatto, il calcolo dei contributi parte da questo valore.
I contributi minimi fissi INPS per agenti immobiliari in regime forfettario nel 2025 sono: 4.549,70€.
Una volta superato il reddito minimale, sulla parte eccedente si applica l’aliquota del 24,48% fino al reddito di 55.448 euro, e il 25,48% oltre al 55.448 euro.
Per approfondire la questione clicca qui > Contributi INPS regime forfettario 2025: artigiani, commercianti e professionisti
Ma non preoccuparti, te che sei (quasi!) forfettario i vantaggi non finiscono qui: puoi chiedere una riduzione fino al 50% dei contributi. E se, invece, sei anche dipendente full time avrai la possibilità di beneficiare dell’esonero contributivo.
Tasse procacciatore d’affari in regime forfettario
Non smetteremo mai di ripeterlo: il regime forfettario conviene!
Potrai beneficiare dell’aliquota del 5% per i primi 5 anni se non hai mai lavorato come procacciatore d’affari (sì, anche da dipendente), che diventerà del 15% dal sesto anno in poi.
Il coefficiente di redditività per procacciatore d’affari è fissato al 62%. Il restante della percentuale corrisponde invece alla presunta deduzione per le spese forfettarie sostenute.
Conoscendo il coefficiente di redditività corretto potrai facilmente calcolare a quanto ammonta il reddito imponibile (quello, cioè, soggetto a tassazione): a differenza di quanto accade per la Partita IVA a regime ordinario, il reddito imponibile per la partita iva forfettaria non corrisponde alla differenza tra costi e ricavi, bensì si calcola applicando proprio il coefficiente di redditività al fatturato annuo!
Al reddito imponibile dovrai poi applicare l’aliquota del 5% o del 15% per calcolare l’imposta dovuta allo Stato.
Come si calcolano le tasse?
Immagina di fatturare e incassare 10.000 € e hai l’aliquota del 5%:
10.000 (reddito lordo) x 62% (coefficiente di redditività per procacciatore d’affari con l’ATECO 46.19.02) = 6.200€ (reddito imponibile)
6.200€ x 5% (aliquota imposta sostitutiva) = 310 € (tasse)
Su un fatturato di 10.000 €, pagherai solo 310 € di imposte!
Non male questo regime forfettario, vero?
Aprire partita iva in regime forfettario per procacciatore d’affari online
Se vuoi evitare iter burocratici e noiosissime scartoffie, affidati a Quickfisco: ti aiuteremo ad aprire la partita IVA in regime forfettario in pochi passi e completamente online!
Il costo di apertura della partita IVA per procacciatore d’affari è 160 € + IVA e comprende i seguenti servizi: Iscrizione alla Camera di Commercio e Iscrizione Gestione Artigiani e Commercianti INPS, a questi dovrai aggiungere circa 90 euro (esenti IVA) per i diritti fissi camerali.
L’abbonamento annuale a 299€ + IVA all’anno include:
- Dichiarazione dei Redditi relativa all’anno d’imposta d’iscrizione e predisposizione dei modelli F24 per pagare le tasse
- consulenza fiscale dedicata
- fatturazione elettronica ILLIMITATA (obbligatoria per tutti i forfettari)
- piattaforma online per web con tanti tool utili per gestire la tua fiscalità, come anagrafiche clienti, previsionale tasse e contributi e molto altro
- servizio clienti reattivo via WhatsApp
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