Le salme dei quattro israeliani uccisi sono state esposte su un palco insieme alle loro foto: “Li ha uccisi Netanyahu coi suoi raid a Gaza”
Quelle quattro bare mostrate come in un macabro show televisivo. Uno spettacolo ripugnante è andato in scena ieri a Gaza. Hamas ha costruito un palco a est di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, per la restituzione dei corpi dei quattro ostaggi uccisi, Shiri, Ariel e Kfir Bibas, e di Oded Lifshitz. Sullo sfondo del palco campeggiava uno striscione in cui comparivano le foto dei prigionieri uccisi. Al di sopra di esse, un’immagine del Primo ministro Benjamin Netanyahu raffigurato come un vampiro. Ad accompagnare l’immagine c’era la scritta in arabo, inglese ed ebraico: «Il criminale di guerra Netanyahu e il suo esercito li hanno uccisi con i missili e gli aerei da guerra sionisti».
Lo spettacolo inscenato da Hamas si è tenuto accanto a un cimitero a Bani Suheila, dove – secondo al Jazeera – erano stati sepolti i corpi. Un anno fa, riferisce l’Idf, è stato scoperto un tunnel sotterraneo proprio sotto il cimitero, con l’ufficio del comandante di battaglione di Khan Yunis da dove ha diretto i combattimenti del 7 ottobre. Alla fine di gennaio scorso, afferma l’Idf, è stato individuato un passaggio sotterraneo con esplosivi e porte blindate. All’interno del tunnel sono state trovate sale operative, postazioni di comando e dormitori per alti funzionari di Hamas. Il tunnel faceva parte di un complesso sotterraneo lungo circa un chilometro. Dopo averlo trovato, l’esercito l’aveva distrutto.
Hamas torna a sostenere che i quattro ostaggi israeliani le cui salme sono state restituite stamani dal gruppo siano stati uccisi da raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza. Il gruppo rivendica di aver «preservato le vite dei prigionieri, di aver fornito loro ciò che era possibile e di averli trattati umanamente». «Ma – è l’accusa – il loro esercito li ha uccisi insieme ai loro carcerieri». Rivolgendosi alle famiglie Bibas e Lifshitz, Hamas aggiunge: «Avremmo preferito i vostri figli fossero tornati vivi, ma i vostri leader militari e di governo hanno scelto di ucciderli invece di riportarli indietro». Nel novembre del 2023 le Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, avevano già accusato Israele di aver ucciso i Bibas, la mamma e i suoi due figli, in un attacco aereo. Israele non ha mai confermato che fossero morti.
“Questo è un momento di angoscia e dolore. Il cuore di un intero popolo è in frantumi. A nome dello Stato di Israele, chino la testa e chiedo perdono. Mi dispiace di non aver adempiuto al nostro dovere. Mi dispiace di non avervi protetti in quel giorno maledetto. Mi dispiace di non avervi riportato a casa sani e salvi. Che la loro memoria sia benedetta”. Lo ha dichiarato il presidente israeliano Isaac Herzog. “Fratelli e sorelle, cari cittadini di Israele, oggi siamo tutti uniti nel dolore insopportabile. Abbassiamo la testa per la pesante perdita dei nostri quattro ostaggi. Tutti noi soffriamo con un dolore che è mescolato a rabbia. Siamo tutti furiosi con le bestie di Hamas. Le quattro bare dei nostri cari ci obbligano, più che mai, a garantire, a giurare, che ciò che è accaduto il 7 ottobre non accadrà mai più. La voce del loro sangue grida a noi dalla terra. Ci obbliga a fare i conti con gli assassini infami, e faremo i conti con loro”. Così il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
“Il cuore dell’intera nazione oggi è in lutto oggi. Hamas ha rapito, Hamas ha assassinato, Hamas sarà distrutto. Ci vendicheremo dei nostri nemici e garantiremo il nostro futuro”. Lo ha scritto su X il ministro israeliano alla Difesa Israel Katz. L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk ha definito ‘abominevole’ la sfilata delle bare a Gaza, affermando che viola il diritto internazionale. “Secondo il diritto internazionale, la restituzione dei resti deve rispettare il divieto di trattamenti crudeli, inumani o degradanti, garantendo dignità ai defunti e alle loro famiglie”, ha detto Turk. I piccoli Bibas erano diventati i simboli nazionali del calvario di una nazione. I media israeliani rimandano le immagini del piccolo Kfir Bibas, il bimbo dai capelli rossi. Sorride, Kfir, un sorriso che spezza il cuore. Che la terra ti sia lieve, piccolo.
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