Napoli, il caso Polisportiva Partenope da 700mila euro :«Mai pagato un affitto»

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Nel 2026, anno di Napoli Capitale Europea dello Sport, la città rischia di perdere uno dei suoi centri sportivi più antichi, che potrebbe diventare un museo, una volta assorbito dal Ministero della Cultura. Il Mattino torna oggi sulla vicenda della Polisportiva Partenope di via Riccardo Filangieri di Candida Gonzaga (cioè via Cavalli di Bronzo, tra il Maschio Angioino e via Acton). Come raccontato ieri su queste pagine, l’associazione sportiva che dal 1951 sorge nella struttura a ridosso di Palazzo Reale è sotto sfratto. La data di sgombero è al momento fissata per il 6 luglio.

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La lettera

Nelle scorse settimane, il sindaco Gaetano Manfredi aveva inviato una lettera alla proprietà degli spazi, che appartengono al Demanio, schierandosi a sostegno della polisportiva. A gennaio il caso era anche arrivato a Palazzo di Governo dal Prefetto Michele di Bari, e in via Verdi, nella commissione consiliare Sport e Pari Opportunità. Diamo spazio oggi alle argomentazioni del Demanio, che – è giusto sottolinearlo – ha avuto ragione in tribunale per un processo di primo grado contro la Polisportiva Partenope, che chiedeva la proprietà della palestra per usucapione.

La sentenza d’appello – come hanno fatto sapere dalla Polisportiva – è attesa entro fine anno. In buona sostanza, al centro del contenzioso – stando alla posizione comunicata a Il Mattino dall’Agenzia del Demanio – ci sono gli affitti arretrati. La Partenope, precisamente, avrebbe una posizione debitoria che supera i 700mila euro, sempre secondo quanto si apprende dal Demanio. Le richieste di canoni di locazione risalgono a molti anni fa. In ogni caso, da parte del Demanio e dell’ufficiale giudiziario che tre giorni fa ha notificato lo sfratto all’associazione – cosa che ha generato una manifestazione spontanea dei dipendenti della Partenope preoccupati della situazione – c’è stata disponibilità a differire la liberazione dei locali, in maniera tale da non compromettere la stagione sportiva per i circa mille tra studenti e atleti che nel 2024-2025 usufruiscono della storica palestra di via Cavalli di Bronzo. Il 6 luglio, secondo l’attuale cronoprogramma, la Partenope dovrebbe lasciare gli spazi. Il Demanio, inoltre, si aspetta un riconoscimento della posizione debitoria da parte della Polisportiva. Se ciò avvenisse, si potrebbero riprendere il dialogo e la trattativa.

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La proposta 

Altro elemento cruciale è l’intervento del Mic. Nei giorni scorsi, il Ministero della Cultura ha inviato una nota al Demanio, in cui ribadisce la volontà di utilizzare gli spazi della Partenope (che sono annessi a Palazzo Reale) per una destinazione museale. L’utilizzo dello Stato e delle sue emanazioni, per il Demanio, è logicamente prioritario. La trattativa, al momento, spinge la Polisportiva Partenope verso la Caserma Albricci dell’Arenaccia, dove l’associazione tiene già gli allenamenti di rugby. In tale contesto c’è stato l’intervento di Manfredi e dell’assessore allo Sport di Palazzo San Giacomo, Emanuela Ferrante. Pur sottolineando che la decisione e la proprietà degli spazi sono del Demanio, l’amministrazione ha finora auspicato che «le attività sportive possano rimanere in via Cavalli di Bronzo».

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Di mezzo, però, c’è ora anche il Mic, che intende acquisire l’immobile, con un possibile incrocio tra Ministero della Cultura e Ministero dello Sport. Intanto, tra ginnastica, scherma, basket, rugby e volley, sono ben 120mila i giovani praticanti che negli anni hanno frequentato la Partenope. 50mila gli atleti agonisti, 4 gli olimpionici, 48 i campioni d’Italia e 6 campioni d’Europa.

Le discipline 

Al novero dei successi, vanno aggiunti anche alcuni scudetti e ben 95 atleti forniti alle nazionali nelle varie discipline sportive. L’associazione, come ribadito in una nota inviata a gennaio al Prefetto prima dell’incontro decisivo per lo slittamento dello sfratto fino a luglio, è stata premiata dal Coni con una Stella di bronzo al merito sportivo nel 1979, con la Stella d’argento al merito sportivo nel 1982 e con la Stella d’Oro al merito sportivo nel 2003. La Partenope è oggi l’unico impianto coperto polivalente del centro di Napoli.

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