«Ma più soldi per film in italiano»

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Il contributo finanziario richiesto al Gran Consiglio è di 17 milioni di franchi, in linea con quello precedente. Secondo il Consiglio di Stato, che oggi ha pubblicato il messaggio con la richiesta di credito, sarà fondamentale per garantire la continuità e il prestigio internazionale della manifestazione. Il Locarno Film Festival rappresenta infatti da anni un pilastro culturale ed economico per il nostro cantone. Come detto, l’importo complessivo – valido per il quinquennio 2026-2030 – è rimasto il medesimo. Con una novità importante, però: la quota destinata alla sottotitolazione elettronica in lingua italiana raddoppierà, passando da 30 a 60 mila franchi, «così da incrementare il numero di film accessibili in italiano durante il Festival».

Più film in italiano

La proposta – inserita nella Convenzione che il Parlamento dovrà discutere e votare con il credito complessivo – risponde alle recenti preoccupazioni sollevate attraverso una lettera aperta rivolta alla direzione del Festival da parte dei cineclub ticinesi. Lettera in cui le quattro associazioni lamentavano il sempre minore spazio riservato all’italiano e alle altre lingue nazionali, soppiantate in diverse occasioni dall’inglese. Ebbene, secondo il messaggio del Consiglio di Stato, «il Locarno Film Festival sarà tenuto a trasmettere annualmente un elenco dei film tradotti o sottotitolati all’Ufficio fondi Swisslos con copia alla Divisione della cultura e degli studi universitari del DECS». Questa misura – si legge ancora – permetterà di rendere il Festival più accessibile al pubblico italofono, nonché di rafforzare il suo ruolo di ambasciatore della lingua e della cultura italiana in Svizzera.

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Le ricadute sul territorio

Secondo il Consiglio di Stato, l’investimento pubblico nel Locarno Film Festival si giustifica non solo per la qualità della manifestazione, ma anche per le sue ricadute sul territorio. Già nel 2005, uno studio dell’Istituto di ricerche economiche (IRE) stimava un impatto economico tra i 20 e i 30 milioni di franchi annui, una cifra successivamente rivista al rialzo da un’analisi del BAK nel 2019, che ha evidenziato un aumento della spesa media dei visitatori. Oltre all’aspetto economico, il Festival contribuisce alla promozione internazionale del Ticino grazie alla vasta copertura mediatica su testate prestigiose, consolidando l’attrattività della regione.

Dove vanno i soldi?

L’effetto positivo del Festival si riflette anche sull’economia locale: nel 2023, l’86% delle spese operative, pari a 10,7 milioni di franchi, è stato destinato a società e professionisti ticinesi, con un incremento del 15% rispetto al 2018. Inoltre, il Locarno Film Festival ha un impatto diretto sull’occupazione, con 37 dipendenti fissi durante l’anno e oltre 650 collaboratori nel periodo della manifestazione. La massa salariale ha raggiunto i 7,5 milioni di franchi, con i costi del personale che rappresentano il 42% delle spese complessive.

Bilanci e salute finanziaria

Negli ultimi anni, il Festival ha dovuto affrontare diverse sfide finanziarie, specialmente a causa dell’aumento dei costi operativi. Nel biennio 2022-2023, per mantenere l’equilibrio di bilancio, sono state utilizzate parzialmente le riserve disponibili, con un conseguente impatto sulla liquidità. Tuttavia, l’aumento del contributo pubblico nel 2021 ha permesso di mitigare l’inflazione e di rafforzare le collaborazioni con il settore privato, incrementando le sponsorizzazioni. Oggi, il Festival riesce a finanziare il 60% delle proprie spese grazie ai ricavi e al sostegno di numerosi partner privati.

«Un sostegno essenziale»

Nonostante ciò, il sostegno pubblico rimane essenziale per garantire la stabilità e la crescita del Locarno Film Festival. Secondo il Consiglio di Stato, questo contributo è fondamentale per permettere alla manifestazione di continuare a promuovere il cinema indipendente e di rafforzare la sua missione di ambasciatore culturale del Canton Ticino e della Svizzera nel mondo. Grazie a questo impegno congiunto tra istituzioni pubbliche e settore privato, il Festival potrà affrontare le sfide future, consolidando il suo ruolo di punto di riferimento internazionale per l’industria cinematografica e per gli amanti del cinema di qualità.

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