Nessuna lettera scritta con l’inchiostro verde, nessun gufo messaggero e nessuna Hogwarts, ma le magie sì, accadono anche nella realtà. Qui, dove a volte basta una mail per vivere un’esperienza straordinaria, guadagnata un po’ per quel senso dell’innaturale che o ce l’hai o non ce l’hai, un po’ per l’utilizzo che ne fai. Dove? In un rettangolo verde con due porte e un pallone, luogo in cui i sogni si rincorrono a suon di chilometri, passaggi, giocate, assist e gol. Sogni che a volte si realizzano all’improvviso, come un volatile che ti entra in casa con una pergamena, o come una notifica che spunta sul telefono. Quello di Hamza Kabori, lui che a 18 anni si è guadagnato un’occasione per pochissimi: provare a rappresentare l’Italia.
DA BARZANÒ A FORMIA: UN VIAGGIO DA MAGO
Da un paesino di appena 5000 abitanti, a metà strada tra Monza e Lecco, a un comune di 36mila persone lontano 750 chilometri. Un bel viaggio, sì, soprattutto senza scope magiche o binari invisibili, ma dannatamente reale, e forse anche un po’ una sorpresa. Sì perché quando la Rappresentativa Dilettanti Under 19, nata per selezionare i migliori talenti dei campionati dilettantistici dall’Eccellenza in giù di tutto il paese, si riunisce in Veneto per il raduno territoriale dell’area nord, il nome del classe 2006 non è in lista, e non rientra neanche il giorno delle convocazioni per il primo raduno nazionale di metà febbraio, o meglio, non subito.
Sì perché dopo un paio di giorni arriva la rettifica della Lega Nazionale Dilettanti: è l’ora di fare le valigie per Formia. «È stata una bellissima esperienza, ho avuto modo di conoscere tante persone, soprattutto del sud, e abbiamo fatto due grandi giorni di calcio. – racconta Kabori, partito dalla Lombardia insieme a Giacomo Giuliani e Filippo Renner in pieno stile Golden Trio – In totale eravamo 33 ragazzi, abbiamo fatto una specie di triangolare in cui io ho giocato durante il primo giorno e segnato nel secondo. Spero in futuro di avere altre possibilità di questo genere perché è importante per me continuare con il calcio e cercare di ambire sempre a livelli più alti».
MANARA LA CASA MADRE, TDR IL GRANDE SOGNO
Una volontà quella del centrocampista fin qui ripagata dal campo, con un primo salto di categoria già avvenuto negli ultimi mesi, ovvero dalla Promozione all’Eccellenza, guadagnato sudando la maglia. Quella della Manara, indossata sin dai tempi delle giovanili e con cui fa il suo esordio in prima squadra nella scorsa stagione, collezionando 17 presenze e segnando i suoi primi 2 gol nel mondo dei grandi. Un contributo da quasi 500 minuti in campionato, concluso al secondo posto in classifica, e a cui se ne aggiunge una manciata nella vittoria della Coppa Lombardia sotto la guida di Ivan Iotti, che vale il passaggio al nuovo livello.
Una nuova sfida chiamata Eccellenza, fin qui vissuta duplicando il suo impiego (896 minuti in 19 partite, la maggior parte con Davide Castagna in panchina, e una rete fondamentale per rimontare la Trevigliese) nonostante l’aumento della difficoltà. La riprova delle abilità di Kabori, centrocampista di qualità che l’aria di Rappresentativa la respira già da un anno. Prima della chiamata della Nazionale, infatti, arriva quella della Rapp Regionale di Matteo Medici, che gli occhi sul giocatore della Manara li mette nella scorsa stagione convocandolo a più riprese come unico classe 2006. Ergo, il più giovane di tutta la squadra.
Con la Rapp, Hamza si mette in mostra dai raduni di selezione fino all’amichevole con l’Atalanta (assist per il gol di Cirillo, annullato per fuorigioco), seguita da quelle con Folgore Caratese, Renate e Alcione. Presenze che lo tengono per un po’ nel giro dei convocabili per il Torneo delle Regioni, dove però, alla fine, la lettera per partire alla volta della Liguria non arriva. «Ci sono rimasto un po’ male, però ero il più piccolo e si giocava nel periodo del ramadan», spiega Kabori, che quel sogno è tornato a cullarlo in questa stagione.
Quella dell’upgrade? Sì, perché la mail del classe 2006 ormai è intasata. Convocazione al primo raduno di selezione, convocazione alla prima amichevole e convocazione pure alla seconda, entrambe vinte, e non solo. L’impatto lì a centrocampo è stato infatti fin qui talmente importante da attirare l’attenzione della Nazionale, catturata dal suo lavoro in fase di ripiego, dalla sua visione e dalla sua capacità di creare pericoli, sia servendo i compagni sia inserendosi in area di rigore. «L’anno scorso magari ero un po’ più spaesato perché era la prima volta ed ero anche sotto età, però quest’anno sono molto più sereno e mi sento anche un leader avendo già provato la Rappresentativa. – racconta il centrocampista della Manara – Non dico che sia tutto più facile, ma mi trovo veramente molto bene, anche coi compagni, con cui abbiamo già legato. Sicuramente cercheremo di dare il massimo per arrivare al Torneo delle Regioni preparati, già con l’Alcione si è vista una grande partita e, oltre al risultato, è stato importante vedere gente che combatte dentro al campo e si aiuta a vicenda».
Un 3-1 che si aggiunge al tris rifilato anche alla Pro Sesto e che conferma il buon lavoro della Rapp di Medici, oltre alle qualità di un Kabori che quel tocco di magia lo mette nelle giocate, tra doppi passi e colpi di tacco. Quelle che hanno stupito la Nazionale, quelle con cui il 18enne sogna di incantare l’Italia indossando il verde della Lombardia: «Aspettavo questa stagione, spero sia il mio anno e di poter aiutare la squadra». Il percorso di avvicinamento al TDR è ancora lungo, ma le intenzioni sono chiare: c’è un’altra mail da far arrivare.
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