Disponibili 30.600 nuovi posti per le prestazioni sanitarie

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Disponibili 30.600 nuovi posti per le prestazioni sanitarie

Disponibili – La Regione Umbria e le aziende sanitarie locali continuano a lavorare per affrontare il problema delle liste d’attesa e riorganizzare le attività sanitarie dedicate alla presa in carico dei pazienti. Recentemente, è stato annunciato un incremento significativo delle disponibilità per le prenotazioni, con un totale di oltre 30.600 nuovi posti che saranno resi accessibili per i cittadini.

La Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha comunicato che tutti i posti disponibili saranno prenotati entro la fine di marzo. Inoltre, si prevede che circa il 70% delle prestazioni richieste sarà completato entro aprile. L’obiettivo è continuare a creare ulteriori disponibilità per garantire il recupero delle prestazioni arretrate, con particolare attenzione a limitare il fenomeno del “turismo sanitario”, che ha visto molti cittadini spostarsi da un’estremità all’altra della regione negli ultimi anni.

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Per affrontare in modo efficace la questione delle liste d’attesa, la Regione ha avviato anche un coinvolgimento dei centri privati accreditati. Queste strutture, che operano a supporto del sistema sanitario pubblico da oltre trent’anni, saranno integrate in un nuovo approccio. A differenza del passato, in cui i budget per la sanità privata erano determinati esclusivamente in base al numero di prestazioni, ora si punta a una collaborazione più equilibrata tra il settore pubblico e quello privato.

La Presidente Proietti ha inoltre sottolineato che, oltre al recupero delle prestazioni, è stata migliorata l’efficacia delle comunicazioni con i cittadini. Ogni paziente viene contattato telefonicamente almeno tre volte, in orari diversi, per garantire la massima possibilità di ricevere una risposta. Gli appuntamenti vengono fissati immediatamente per coloro che accettano la data e la sede proposta. Altri cittadini possono scegliere di essere ricontattati per pianificare la prestazione in un’altra sede. Coloro che esprimono la volontà di essere rimossi dalle liste vengono cancellati, mentre a chi non risponde viene inviato un messaggio SMS con un numero di telefono da contattare. È importante notare che i numeri da cui vengono effettuate le chiamate appartengono ai distretti sanitari di riferimento.

In aggiunta, la Regione ha implementato una maggiore semplificazione nell’accesso ai servizi sanitari tramite l’applicazione regionale “UmbriaFacile”. Questo strumento consente di effettuare prenotazioni per visite ed esami in modo sicuro e semplice, sia per sé stessi che per altre persone, permettendo di scegliere luogo, data e orario. L’interfaccia dell’app è progettata per essere intuitiva e facile da usare, migliorando l’esperienza degli utenti. Attraverso l’autenticazione SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE (Carta d’Identità Elettronica), gli utenti possono anche accedere a una serie di altri servizi sanitari, tra cui la consultazione del fascicolo sanitario, le esenzioni ticket, il cambio del medico curante e la verifica della situazione nelle sale di pronto soccorso degli ospedali regionali, suddivisa per codice di priorità.

A breve, sarà attivato anche un servizio di notifica push per le prenotazioni del CUP, che invierà promemoria direttamente sugli smartphone degli utenti, facilitando ulteriormente la gestione degli appuntamenti. Questo approccio mira a garantire un accesso più diretto e veloce ai servizi sanitari, migliorando la comunicazione e l’interazione tra il sistema sanitario e i cittadini.

In sintesi, la Regione Umbria sta intraprendendo importanti azioni per affrontare il tema delle liste d’attesa, con l’obiettivo di rendere più accessibili le prestazioni sanitarie e di migliorare la qualità del servizio offerto ai cittadini. Grazie al coinvolgimento dei centri privati accreditati e all’implementazione di strumenti digitali come l’app UmbriaFacile, si prevede di ottimizzare l’organizzazione delle prestazioni e di favorire una gestione più efficace delle comunicazioni con i pazienti.

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