Intervista a Maria Elena Boschi per «L’Unità» del 22-02-2025
di Angela Stella
Delmastro dovrebbe dimettersi non perché è stato condannato ma perché è incapace, inadeguato, pericoloso per quello che dice e che fa”: così in questa intervista la deputata e responsabile giustizia di Italia Viva, Maria Elena Boschi, in merito alla condanna del sottosegretario alla giustizia ad otto mesi per violazione di segreto d’ufficio. Sul caso Paragon ha aggiunto: “gestione disastrosa e omertosa” da parte del Governo; “Mantovano o Nordio dovrebbero dimettersi”.
Onorevole Boschi, il sottosegretario Delmastro ha parlato di “sentenza politica”. Lei come commenta?
Il centro destra ha questa consuetudine: se c’è una condanna nei loro confronti è una sentenza politica, se c’è un’assoluzione invece è il trionfo della giustizia (vedi Salvini e Open Arms). Chiaramente, vale il principio contrario per gli avversari politici. Delmastro e Meloni sono sempre stati campioni del giustizialismo populista di destra. Per loro un avviso di garanzia per un “nemico” equivaleva ad una condanna senza appello. Ma hanno tutti dimenticato cosa dicevano di Bibbiano, Tempa Rossa, caso Unicef, Banca Etruria?
Meloni ha blindato la posizione di Delmastro. Ma in passato, riguardo proprio al caso Banca Etruria, chiese le sue dimissioni.
Io non ero nemmeno indagata. Lo era mio padre, poi completamente assolto, eppure votarono una mozione di sfiducia in Parlamento contro di me. Ma potrei citare il caso di Renzi e la sua famiglia nello stesso modo. Hanno massacrato noi e le nostre famiglie per anni, con video, comizi, sfiducie in aula, fango sui social e in tv, prendendo voti su questo e noi siamo stati tutti assolti. Delmastro, non suo padre, viene condannato e per lui e Meloni va tutto bene, deve restare al Ministero della giustizia da dove peraltro avrebbe diffuso atti riservati per danneggiare esponenti delle opposizioni. Alla faccia della coerenza!
Secondo Lei dovrebbe dimettersi dopo questa condanna in primo grado?
Non per la condanna. Resto garantista anche nei confronti di Delmastro che è non colpevole, come tutti, fino a sentenza definitiva. Noi non siamo garantisti à la carte come Meloni che riscopre i valori costituzionali solo se condannano i suoi. Meloni e Fratelli d’Italia hanno chiesto le dimissioni mie, di Federica Guidi, Josefa Idem, Renzi, Conte, di chiunque. Ora per coerenza Meloni dovrebbe far dimettere Delmastro che è stato condannato e invece lo blinda. Per me, Delmastro se ne deve andare, e lo pensavo anche prima della sentenza, perché è incapace, inadeguato, pericoloso per quello che dice e che fa come sottosegretario, dagli spari di Capodanno a Biella, al piacere per i detenuti senza respiro, a quello che dice alla polizia penitenziaria.
Il pm, considerato una “toga rossa”, chiede l’assoluzione. I giudici lo condannano. Ma Delmastro dice “sto col pm”. Non le sembra un cortocircuito? Fino ad ora la separazione delle carriere e stata invocata soprattutto per mettere un freno allo strapotere dei pm, ora si ribalta tutto il racconto.
La separazione delle carriere non c’entra nulla e una riforma così importante non si può valutare su un singolo caso, siamo seri. Trovo surreale che il sottosegretario alla giustizia, che in teoria à anche avvocato, sostenga la tesi che lui non si dimette perché conta quello che dice la procura – a lui favorevole – e non la sentenza del giudice. Al di là del fatto che non ha alcun fondamento giuridico, ma se passasse questa sua linea interpretativa molto fantasiosa, allora Santanchè si dovrebbe dimettere perché l’accusa sostiene la colpevolezza?
Anche il Ministro Nordio si e detto “disorientato e addolorato per una condanna che colpisce uno dei collaboratori più cari e capaci”. Secondo lei è stato opportuno questo intervento del Guardasigilli?
Da ministro della giustizia avrei evitato. La vicinanza personale poteva esprimerla in privato se era proprio necessario, rispettando la decisione dei Giudici. Ma non è la prima volta che Nordio si presta ad arzigogolate difese di Delmastro, dal caso Cospito alle frasi sui detenuti mafiosi. E arrivato a paragonare Delmastro a Churchill rispondendo a Giachetti in Aula. Questo dice tutto.
Sempre a proposito del Guardasigilli, Italia Viva, con le altre opposizioni, ha presentato contro di lui una mozione di sfiducia sul caso Almasri. Al momento che conclusioni possiamo trarre dalla gestione di questa vicenda? E sono in pericolo anche i nostri rapporti con la Corte Penale Internazionale?
Sulla liberazione di un torturatore e stupratore libico come Almasri con un mandato di arresto internazionale, Nordio si è appigliato ad un cavillo giuridico da leguleio per giustificare scarcerazione e volo di stato per riportarlo in Libia. In aula si à esibito in una difesa di Almasri mettendo in discussione, come fosse il suo avvocato di fiducia, punto punto il provvedimento della Cpi, esondando dal proprio ruolo. Chc la Cpi abbia aperto un fascicolo sull’Italia non è un bel segnale. Ma lo è ancora meno che Nordio, Tajani e tutto il governo siano impegnati in un’opera di demolizione della Cpi. Ha fatto bene Mattarella a ricordare valore e importanza degli organismi internazionali per preservare democrazia e stato di diritto contro la legge del più forte.
Come reputa la gestione del caso Paragon da parte del Governo?
Disastrosa e omertosa. Mantovano scrive a Fontana che il governo non riferirà mai più in Aula perché ci sono atti secretati e il giorno dopo Nordio risponde al nostro question time come nulla fosse. Ha diffuso atti secretati? Ma soprattutto non è accettabile che Meloni non dica una parola sul caso di un giornalista spiato illegalmente. Una cosa gravissima. O lo hanno spiato i servizi segreti e allora Mantovano ha mentito e deve dimettersi, o lo hanno spiato le procure con la polizia giudiziaria e allora ha mentito Nordio e si deve dimettere lui. Perché è certo che Cancellato (direttore di Fanpage, ndr) è stato spiato e che qualcuno sta mentendo per non assumersi la responsabilità. Da governo Meloni a governo delle banane.
Che bilancio può fare al momento delle politiche sulla giustizia, sul carcere e sulla sicurezza messe in campo dal Governo e dalla maggioranza?
Su carcere e sicurezza impossibile immaginare una gestione peggiore. Siamo tristemente già a 14 suicidi in carcere dall’inizio dell’anno e il sovraffollamento è a livelli inaccettabili. Io nelle carceri ci vado: vedo le condizioni disumane in cui sono. A cosa è servito il decreto del governo? A nulla. Ma ora con il ddl sicurezza aumenteranno ulteriormente i reati, giusto per peggiorare la situazione in carcere. Peraltro consentendo di mandarci anche donne incinte e con bimbi sotto 1 anno e punendo in modo grave chi manifesta in carcere in modo non violento. Vogliono davvero creare l’incidente in una situazione così esplosiva.
Piantedosi ancora non sa cosa fare dei centri in Albania. Come giudica in generale la politica migratoria dell’Esecutivo?
Noi abbiamo proposto di farli diventare carceri per i detenuti albanesi in Italia. Essendo di buon senso ma proposta da noi non lo faranno mai. Preferiscono tenerli vuoti con le nostre forze dell’ordine lì a non fare nulla. Tanto pagano gli italiani per la propaganda Meloni, quasi 1 miliardo di curo. E nel frattempo gli sbarchi irregolari sono aumentati in questi primi due mesi rispetto allo scorso anno. Quindi zero effetto deterrenza. In compenso però un rimpatrio Giorgia Meloni è riuscita a farlo, con tanto di tricolore, quello di Almasri.
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