boom di richieste per seconde case di lusso da parte di industriali emiliani

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di Nives ConcolinoRiccione mantiene il suo charme, diversi industriali, soprattutto emiliani, sono alla ricerca di ville, attici, appartamenti confortevoli e importanti come seconda casa. Gli occhi sono puntati soprattutto sulla zona turistica, dal porto all’Abissinia, e anche sull’Alba, Paese, e parte alta di viale Ceccarini. Non mancano gli immobili di pregio sulla piazza, qualcuno è stato venduto a un milione di euro, un paio le ville hanno raggiunto i due milioni. Il mercato appare florido, d’altra parte come confermano alcuni immobiliaristi “Riccione è una città che mantiene ancora il suo appeal”. Accade nonostante i prezzi restino sostenuti, i più cari della riviera, in concorrenza con Milano Marittima. L’impennata registrata nei due anni post Covid, e che salvo insignificanti cenni non conosce flessioni, non scoraggia gli acquirenti.

“Negli anni della pandemia abbiamo registrato un bel boom, con un impennata media di prezzi anche di 2.000/2.500 euro al metro quadro – commenta Riccardo Launi, agente immobiliare team leader della Engel &Völkers, che tratta immobili di pregio, al 90 per cento usati come seconde case –. In seguito anche per via dei bonus diminuiti e alcuni eliminati, il mercato si è un po’ riassestato. L’anno scorso c’è stata una diminuzione dei prezzi del 2 per cento e delle contrattazioni del 10 per cento, ma non si può parlare di crisi, si sta solo tornando sul trend pre pandemico”. Continua: “Nella zona mare sotto i 5mila euro a metro quadrato è difficile trovare qualcosa, a meno che non si tratti di un immobile vetusto, dal porto alle terme”. Ma viale Ceccarini? “La clientela che cerca case di pregio è più orientata sui viali Gramsci, Oberdan, Molari, nelle prime vie dell’Abissinia o in quelle vicino al porto, come l’Ariosto, il Carducci e il Virgilio, tant’è che il prezzo lì è arrivato intorno ai 7.000/8.000 al metro quadro. Si può arrivare a 10mila, ma solo per le case fronte mare, che però si contano sul palmo di una mano. Nella zona del Palacongressi a un industriale di Bologna abbiamo venduto una villa in stile Liberty a 1.750.000 e all’Alba, in una nuova costruzione, un attico a oltre un milione”. Da piccole ville a Riccione nascono intanto diversi residence. “Da anni prima del 2020 non si vedevano nuove costruzioni, con i Superbonus introdotti in pandemia e anche perché si otteneva il 20 per cento in più di cubature – spiega Launi – le ditte hanno investito in maniera importante e si è creato il business delle ristrutturazioni, anche se i prezzi continuavano a salire. Ora, nonostante i bonus siano stati abbassati, la ricerca continua, significa che nel nostro mercato c’è ancora fiducia”. I prezzi reggono anche fuori centro, in Paese in media per nuove abitazioni si parte da circa 5mila a metro quadro, più o meno così pure all’Alba dove si può arrivare pure a 6, San Lorenzo e parte alta di Fontanelle si attestano sui 3500, ma al mare si arriva fino a 4500 e tra la ferrovia e la Flaminia tra i 3.700 e i 3.880, Colle dei Pini 4mila e fronte mare centrale si va fuori mercato con 10/12mila a metro quadro”. Cifre indicative. Posizione, servizi e classe energetica fanno la differenza.

Anche Manuel Perazzini dell’Agenzia immobiliare Atlante, che opera con seconde case, parla di trend positivo. “Riccione mantiene il suo appeal – assicura – e noi lavoriamo soprattutto sul nuovo con cantieri in esclusiva. Per esempio presto in via Abba, sopra la ferrovia, al posto dell’hotel Magic, sorgerà la residenza Ceccarini di alto livello in classe 4 e gas free per cui i prezzi si aggireranno intorno ai 6.000 euro. Altri tre quattro interventi di alto livello sono stati fatti nel pressi del palazzo del Turismo. Sta andando bene anche la zona di viale Bologna dove ci sono due/tre cantieri e la Punta de l’Est. Qui dove c’era La Rustica sorgerà una palazzina. In questo momento da noi il più richiesto è il Paese, che in media si aggira sui 5mila euro al metro quadro. Chi intende venire a Riccione fuori stagione balneare sceglie il centro storico perché qui trova più vita e comunque tutti i servizi”. Perazzini conferma anche alcune cessioni di importanti attici “venduti abbondantemente sopra il milione di euro, diversi anche solo su carta. A cercarli, fa sapere, sono soprattutto industriali e altri imprenditori emiliani, da Carpi in giù, e qualche milanese”.

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“Questo è il momento delle seconde case richieste soprattutto da industriali con grandi aziende, che risiedono soprattutto a Modena, Carpi, Sassuolo, Parma e Reggio Emilia – conferma Daniela Pesaresi dell’agenzia Pesaresi – Sono innamorati di Riccione, che sentono familiare e, questo tiene alta la bandiera della città”. È per caso capitato anche qualche nababbo? “No, so però che un russo oligarca tramite un agenzia ha comprato in zona centrale un appartamento nuovo di circa 120 metri quadrati a 980mila euro, mentre noi in viale Trento Trieste abbiamo venduto due ville da 2 milioni di euro. La zona più cara e più richiesta, perché quasi in centro, signorile e tranquilla, resta l’Abissinia, è ambito pure il Paese, ma con poca offerta”.



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