Sequestrato e ucciso a coltellate: complice del killer arrestato in città

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GROSSETO. L’ultima volta che avevano visto vivo Mourad Lasri, 43 anni originario del Marocco ma residente a Bordeaux, in Francia, era il 18 agosto 2023. Era stato insieme ad alcuni amici, nel quartiere Balacan. Intorno alle 22.30 però, si era allontanato, dicendo agli uomini che erano con lui che doveva andare a prendere una cosa. 

Era sparito nel nulla, senza lasciare traccia. Pochi giorni dopo, la sua ex compagna, madre delle sue due figlie, si era presentata alla stazione di polizia per denunciarne la scomparsa. E le ricerche erano cominciate.

Per giorni lo avevano cercato senza sosta ovunque. I suoi familiari e i suoi amici. Ma il 13 settembre, i presagi dei suoi familiari, preoccupati che al 43enne fosse successo qualcosa di terribile, sono diventati realtà: il corpo dell’uomo era stato trovato in un bosco a Saint-Pierre-du-Palais, nella Charente-Maritime, in avanzato stato di decomposizione. Per quel rapimento e per quell’omicidio, erano finiti nel mirino della polizia tre persone: un 16enne e un 26enne, interrogati lo scorso dicembre a Bordeaux. E un 29enne di origini tunisine, che è stato arrestato dai carabinieri di Grosseto la sera del 18 febbraio in città. 

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Il ragazzo, martedì sera, è stato fermato in città dai carabinieri del norm durante uno dei controlli antidroga organizzati dal comando. Era insieme a un connazionale, quando i militari li hanno fermati chiedendo loro i documenti

Quando i carabinieri hanno inserito il nome del giovane nella banca dati, hanno scoperto che su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale emesso dalla Procura di Bordeaux. Gravissimi i reati contestati: sequestro di persona e concorso in omicidio.

Il 29enne, di origini tunisine ma in Italia da tantissimi anni, è stato portato nel carcere di via Saffi, dov’è tuttora rinchiuso. Giovedì 20 febbraio, assistito dall’avvocato Giulio Parenti, si è presentato di fronte alla Corte d’appello, dov’è stata celebrata l’udienza di convalida dell’arresto. Il giudice della seconda sezione penale ha disposto che il 29enne, fino all’udienza per decidere sull’estradizione, dovrà restare in carcere: esiste, secondo il magistrato, il pericolo di fuga

In Italia da tantissimi anni, dove vive anche la sua famiglia, il giovane da qualche mese viveva a Grosseto dove – ha spiegato al giudice – ha lavorato come bracciante agricolo. 

Il ventinovenne più volte ha giurato e spergiurato di non entrarci nulla con l’omicidio di Mourad Lasri e di non essere stato a Bordeax nel periodo in cui è avvenuto l’efferato omicidio. Ma di questo, dovrà occuparsi la giustizia francese.

Quella italiana dovrà soltanto prendere una decisione sulla richiesta di estradizione. 

Sequestrato e ucciso per vendetta: tre giovani nei guai

La sera in cui Mourad Lasri scomparve, a Bordeaux, i suoi amici notarono subito che qualcosa di strano era successo. Il monopattino con il quale si muoveva per la città era rimasto dove lo aveva lasciato. E il suo cellulare, hanno stabilito poi le indagini della polizia francese, aveva agganciato le celle di quattro paesi diversi, tutti vicini a Chalais, il borgo nel quale abitava. 

Lui però, non aveva la patente, né un’auto. Qualcuno lo aveva portato via. C’era poi la preoccupazione dei familiari: separato dalla sua compagna, l’uomo aveva due figlie. La più piccola avrebbe compiuto 2 anni il 23 agosto. Lui, che non le lasciava un attimo, non si era più fatto sentire e questa sparizione aveva fatto suonare il campanello d’allarme. 

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Meno di un mese dopo, il corpo del 43enne, che aveva scontato due anni di carcere per spaccio, era stato ritrovato nel bosco. Ucciso a coltellate. Una pista, quella criminale, che non era stata presa subito in considerazione: Lasri, dopo aver scontato la pena, aveva cambiato vita. Ma la sera del 18 agosto 2023, qualcuno lo aveva fatto salire su un’auto – ipotizzano gli investigatori – e lo avevano portato via da Bordeaux. 

Tre persone accusate di sequestro di persona e omicidio

Le indagini per individuare chi avesse ucciso l’uomo sono andate avanti fino al novembre successivo, quando il nome del 29enne tunisino trovato dai carabinieri a Grosseto, è stato inserito per le ricerche nella banca dati Schengen. 

Lo corso dicembre invece, la polizia ha fermato altre quattro persone a Bordeaux. Due sono state subito rilasciate, le altre due invece – un ragazzo di 16 anni e un giovane di 26 – sono stati arrestati. 

Il minorenne dovrà rispondere di favoreggiamento nei confronti del 26enne, indicato dalla polizia come il killer che materialmente avrebbe ucciso Lasri. Il ragazzo si trova in carcere, come il ventinovenne arrestato a Grosseto, accusato di concorso in omicidio e sequestro di persona. 

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  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l’ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi
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