San Marino. Resoconto della seduta pomeridiana di giovedì 20 febbraio del Consiglio Grande e Generale

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Consiglio Grande e Generale, sessione 13-14-17-18-19-20-21-24-25 febbraio

Giovedì 20 febbraio, pomeriggio

Nel pomeriggio il focus del Consiglio Grande e Generale è sul comma 12 riguardante il Piano casa e l’emergenza abitativa. 

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Sono presenti tre diversi Pdl: a cura di Domani-Motus Liberi, della Segreteria di Stato per il Territorio, di Rete.  Dopo le illustrazioni di Domani-Motus Liberi e del Segretario di Stato Matteo Ciacci durante la mattinata, spazio all’illustrazione di Emanuele Santi per conto di Rete. 

Quasi unanime il plauso al Segretario Ciacci per la metodologia di lavoro adottata e per il coinvolgimento non solo delle forze politiche ma anche delle parti sociali. Tutti i partiti concordano nel ritenere l’emergenza casa un problema particolarmente sentito dalla cittadinanza che richiede risposte immediate. L’auspicio delle opposizioni è che le proposte avanzate possano essere recepite in sede di esame in Commissione. 

Per Giulia Muratori (Libera) positiva è l’introduzione del “bonus ristrutturazioni per riqualificare l’esistente e ridurre il consumo di suolo”. Inoltre “si è introdotto il canone calmierato con un meccanismo diverso. Viene messo un freno alle distorsioni. Parallelamente, la Segreteria di Stato sta lavorando per la risistemazione degli immobili inutilizzati in pancia alle banche”.  Aggiunge Matteo Rossi (PSD): “Devo dare atto al Segretario Ciacci che ha subito preso di petto un problema emergenziale. Ho apprezzato l’innalzamento della quota per le residenze atipiche”. Sul problema affitti: “siamo intervenuti con una proposta di calmierazione che va a premiare a livello fiscale i proprietari che praticano politiche di locazione popolari. Questo Governo sta dando risposte molto serie e concrete”. Matteo Casali (RF) avverte: “L’introduzione del canone calmierato, avendo fatto una serie di simulazioni, potrebbe avere effetti opposti, portando ad un innalzamento dei canoni”. Michela Pelliccioni (D-ML) esprime “perplessità sulle norme per come sono state scritte. Sulla garanzia dello Stato, non sono previste limitazioni per chi ha avuto già una sovvenzione. Il limite dei 18mila euro è troppo poco per poter accedere ad un finanziamento. Viene il dubbio che ci siano finanziamenti e nomi già scritti”. Secondo Maria Luisa Berti (AR) “una riflessione va fatta, anche come monito di sensibilizzazione a chi ha in pancia i beni immobili. Mi riferisco specialmente alle banche. E’ arrivato il momento di fare in modo che quei beni immobili possano essere messi a disposizione di chi oggi fa richiesta”. 

“Noi pensiamo che l’aumento dell’importo finanziabile fino a 300mila euro non sia un incentivo per chi deve comprare casa, ma potrà avere un effetto distorsivo nell’aumento dei prezzi” dice Emanuele Santi (Rete) che poi punta il dito sulla “Commissione Politiche Territoriali, che tanti danni ha fatto al nostro Paese”. “Un primo elemento da mettere in evidenza – afferma Silvia Cecchetti (PSD) – è quello legato agli affitti fuori controllo. Questo è il cuore del problema. A San Marino questo problema tocca i cittadini, molti hanno investito nel settore immobiliare quando esso era considerato sicuro”. Per Iro Belluzzi (Libera) è “positivo il fatto che in tempi rapidi si è arrivati alla presentazione e all’avvio dell’iter per dare una risposta all’emergenza casa. Penso al tema dell’edilizia sociale con quelle che possono essere case popolari. Ma anche all’investimento dello Stato su una bioedilizia rispondente alle esigenze del tempo che viviamo”. 

Alessandro Scarano (PDCS) ritiene “essenziale garantire a tutti il diritto di avere una propria abitazione. Diritto che è parte integrante della nostra cultura e della Repubblica di San Marino”. Interviene il Segretario di Stato Alessandro Bevitori: “Abbiamo tante strutture e tanti appartamenti che hanno bisogno di essere ultimati, tale bonus può essere un valido sostegno. Infine, il canone calmierato per gli affitti. E’ una risposta all’emergenza abitativa derivante anche dall’aumento delle nuove residenze”.

Questa è la prima risposta che potevamo dare. Però ancora una volta è un Pdl che ha come protagonista lo Stato, che dà incentivi, conto interessi, etc – sottolinea Francesco Mussoni (PDCS) -. E’ un sistema che è frutto di una ideologia che non c’è più. Lo Stato non può arrivare da tutte le parti. Bisognerebbe lavorare sull’incremento delle unità abitative. Dunque occorre incentivare la costruzione senza consumare tutto il territorio, cercando di verticalizzare”.

“Al di là degli interventi fiscali di incentivo e di riqualificazione, che sono corretti e necessari, dovremo avere il coraggio di affrontare il tema di rivedere gli indici di edificabilità nelle zone già urbanizzate, salvaguardando il verde ma con la capacità di creare nuclei abitativi” commenta Gian Nicola Berti (AR). “Non possiamo affrontare tematiche come queste nella semplice logica dell’emergenza – dice Fabio Righi (D-ML) -. Qui il tema non è la percentuale o l’intervento fiscale, ma una ristrutturazione del nostro territorio in funzione della mutata situazione sociale. E’ evidente che c’è un problema di mancato allineamento di domanda e offerta, è evidente che il potere d’acquisto è diminuito”. “Va bene fare interventi rispetto ad un’emergenza come quella abitativa – sottolinea Enrico Carattoni (RF) -. Ma per dare una risposta organica non bastano misure spot, ma un intervento concreto che riguarda il piano regolatore del nostro paese. Altrimenti qualsiasi risposta rischia di essere monca”. 

In replica il Segretario di Stato Matteo Ciacci: “Durante il confronto che abbiamo avuto con le opposizioni, ho apprezzato l’atteggiamento avuto da RF, Rete e Domani – Motus Liberi. Certo: il Pdl non è risolutivo. Ci saranno correttivi da fare. E penso che una volta chiuso il capitolo emergenza, il discorso vada fatto strutturalmente, sulla pianificazione territoriale e su quella strategica. C’è una road map molto precisa da questo punto di vista. Sugli immobili in pancia alle banche credo che avremo una bella sorpresa. A breve avvieremo un cantiere sul nostro territorio che da tempo era fermo: abbiamo messo al tavolo le banche, le abbiamo fatte ragionare e avvieremo un percorso che ritengo proficuo”. 

Contabilità

Buste paga

 

Concluso il confronto sul Comma 12, si passa al Comma 13 con il riferimento del Segretario di Stato 

Luca Beccari sul Progetto di Legge Costituzionale “Inno Ufficiale della Repubblica di San Marino”. A seguire il Comma 14, il progetto di legge “Comunità dei cittadini sammarinesi residenti all’estero”.

Comma 12

Emanuele Santi (Rete): “Il progetto di legge si propone di affrontare in modo sistematico e tempestivo le problematiche legate al settore abitativo, agli affitti e ai mutui, con l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini, e in particolare alle categorie più vulnerabili, un accesso sostenibile a soluzioni abitative sicure e dignitose. La legge mira a rispondere a una serie di emergenze in atto, che riguardano sia le famiglie in difficoltà economica sia le persone giuridiche proprietarie di immobili non destinati a locazione. La finalità del progetto di legge è quella di introdurre misure concrete per il contenimento dell’emergenza abitativa, ridurre la pressione sugli affitti e supportare i mutuatari in difficoltà, rendendo più accessibile il mercato delle locazioni e dei mutui. Il progetto si sviluppa in un quadro normativo che prevede modifiche e aggiunte a diverse leggi esistenti, con l’intento di tutelare i diritti dei locatori e dei conduttori, incentivare l’utilizzo di immobili non locati e offrire soluzioni innovative come la locazione con riscatto. Il progetto di legge introduce modifiche agli articoli della Legge 27/1995, una Legge in vigore da 30 anni che non ha mai trovato applicazione, fatto di per sé gravissimo in uno Stato di diritto. Vengono modificati i valori ancora in· lire dell’imposta speciale annuale sugli immobili di proprietà di persone giuridiche non concessi in locazione (Art.2) e una denuncia obbligatoria degli immobili non concessi in locazione (Art.3). Le modifiche mirano a incentivare la messa a disposizione di immobili per l’affitto, limitando la speculazione immobiliare e favorendo  l’utilizzo di proprietà inutilizzate. Viene introdotto un canone calmierato per gli immobili destinati ad uso civile abitazione (Art.5) e istituita la locazione a canone concordato, con incentivi fiscali per i locatori con reddito basso (Art.6). Tali misure sono finalizzate a garantire che i canoni di affitto siano accessibili alle fasce più deboli della popolazione. Una delle novità principali del progetto è l’introduzione della possibilità di stipulare contratti di locazione con riscatto (Art.6 e Art. 7), che consentono ai conduttori di acquistare l’immobile al termine del contratto, utilizzando i pagamenti del canone come acconto sul prezzo finale dell’abitazione. Sono previste agevolazioni fiscali sia per i locatori (riduzioni delle imposte di registro e deduzioni per i locatori con redditi più bassi) sia per i conduttori (detrazione delle spese di affitto dalle dichiarazioni fiscali). Inoltre, è prevista una tassa unica di registrazione per i contratti di locazione con riscatto, che copre tutte le imposte e i diritti di registrazione (Art. 7). Noi abbiamo trasformato questi articoli in un Pdl perché di fatto avevamo presentato già queste proposte nell’ambito della discussione sulla legge Omnibus. Il 23 dicembre la legge sulla casa ancora non era stata depositata. Dunque non sapendo bene come si voleva impostare il lavoro, abbiamo proposto questi articoli sotto forma di emendamenti che abbiamo voluto discutere in Commissione. Benissimo che oggi facciamo la prima lettura. Noi ci accingiamo a questa discussione con spirito molto costruttivo. Quando nel 2020 il Governo di allora pensò a delle possibili residenze, c’era una situazione totalmente diversa, in cui c’erano tanti immobili sfitti. Non sapevamo come andarli a riempire. Se il tema delle residenze ha comportato effetti distorsivi, occorre metterci mano”.

Giulia Muratori (Libera): “E’ un’emergenza su cui tutti i partiti si sono spesi in campagna elettorale. Noi di Libera ci siamo presi un impegno verso i cittadini per adottare soluzioni concrete. Il problema coinvolge tutta la popolazione, a partire dai giovani che vogliono mettere su famiglia. Un’emergenza che il Paese non può più permettersi di rimandare. Questo è il primo passo. L’accesso alla casa è un diritto fondamentale, vissuto da alcuni cittadini come un traguardo irraggiungibile. Un passaggio sull’approccio utilizzato: io credo che la condivisione con tutte le parti in causa – forze di opposizioni, sindacati, banche, associazioni di categoria – è quello giusto e ciò è stato ampiamente riconosciuto. Si introduce il bonus ristrutturazioni per riqualificare l’esistente e ridurre il consumo di suolo. E si è introdotto il canone calmierato con un meccanismo diverso. Viene messo un freno alle distorsioni. Parallelamente, la Segreteria di Stato sta lavorando per la risistemazione degli immobili inutilizzati in pancia alle banche”. 

Matteo Rossi (PSD): “Devo dare atto al Segretario Ciacci che ha subito preso di petto un problema emergenziale. Oggi in Aula è stato portato un testo di legge in prima lettura del quale bisogna rendergli merito. Gli è stato riconosciuto il merito del confronto anche ieri sera nell’ambito del congresso della CSDL. Il problema degli affitti: siamo intervenuti con una proposta di calmierazione che va a premiare a livello fiscale i proprietari che praticano politiche di locazione popolari. Questo Governo sta dando risposte molto serie e concrete. Ho apprezzato l’innalzamento della quota per le residenze atipiche. Ci dobbiamo impegnare a riservare a queste persone un certo tipo di edilizia che non deve andare in competizione con un’edilizia popolare e accessibile alle persone comuni. In questa prima lettura ci sono aspetti da approfondire: si può ragionare sul tetto dei 40 anni ad esempio per avere un mutuo agevolato”.

Matteo Casali (RF): “Per quel che riguarda il mercato degli incentivi, devo dire che alcune criticità ci sono. Un intervento del genere non è confacente alla situazione d’emergenza, anzitutto per via dei tempi di attivazione.  Ma anche per tipologia di persone che hanno questa esigenza. Sarebbe interessante legare gli aspetti della manutenzione all’immissione dell’immobile nel mercato delle locazioni. Anche sulle locazioni intravediamo criticità. L’introduzione del canone calmierato, avendo fatto una serie di simulazioni, potrebbe avere effetti opposti, portando ad un innalzamento dei canoni. Volendo mantenere la stessa redditività dell’immobile, la proprietà potrebbe riversare le maggiori spese sul canone di locazione. Non abbiamo la bacchetta magica, ma mi rendo conto che sarebbe utile una maggiore comprensione del fenomeno. La leva fiscale è debole. Occorre assolutamente aumentare l’offerta garantendo maggiormente le proprietà”.

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Michela Pelliccioni (D-ML): “Sul tema casa non si possono fare proclami. Servono provvedimenti con effetti immediati, perché c’è una emergenza. Ho delle perplessità sulle norme per come sono state scritte. Sulla garanzia dello Stato, non sono previste limitazioni per chi ha avuto già una sovvenzione. Il limite dei 18mila euro è troppo poco per poter accedere ad un finanziamento. Soprattutto mancano delle parti tecniche di raccordo. Il bonus ristrutturazione mi lascia perplessa. Libera ha fatto una grande guerra sul Decreto Alberghi. E’ stata fatta una norma dedicata ai redditi alti. Serve dare approvigionamenti a chi non ne ha bisogno? Viene il dubbio che ci siano finanziamenti e nomi già scritti. Questo noi lo vorremmo escludere. Dunque credo vadano rivisti i parametri per chi ha necessità. E poi non c’è un ancoraggio dell’immobile sul territorio sammarinese”. 

Luca Lazzari (PSD): “Se c’è un diritto da garantire, quello è il diritto alla casa. I giovani hanno molte difficoltà, si trovano bloccati tra affitti altissimi e l’impossibilità di comprare. Nel frattempo il settore edilizio è fermo. Il progetto di legge è un passo nella direzione giusta. Si introduce un aiuto concreto per chi vuole comprare e ristrutturare, si sceglie di calmierare il mercato degli affitti. Si avvia un censimento degli immobili da recuperare. Tutto questo però non basta. Cominciando a distinguere nettamente il mercato per i residenti da quello dei forensi. Per i soggetti facoltosi, dobbiamo creare un mercato separato. Altrimenti rischiamo di creare l’effetto Monaco. Se un inquilino non paga, non è ammissibile che ci vogliano due o tre anni per allontanarlo. E serve dare impulso al settore edile. Se vogliamo rilanciare l’edilizia, dobbiamo cambiare mentalità e valutare nuove idee e strumenti”.

Antonella Mularoni (RF): “Ci dobbiamo concentrare sul fatto che ci sono tante famiglie che non trovano appartamenti per la locazione. Abbiamo fatto un sondaggio informale e abbiamo capito che ci sono ad oggi numerosi immobili non dati in locazione. Anzitutto, perché la normativa in materia di sfratti, quando si tratta tecnicamente di liberare un appartamento in caso di morosità, lascia passare 2-3 anni. Inoltre c’è una clausola nella nostra legge IGR che prevede che se anche il proprietario non vede il canone di locazione pagato, è costretto a pagare le imposte: noi anche su questo chiederemmo un intervento del Segretario alle Finanze. Questo bonus ristrutturazione non ci pare totalmente coerente con l’emergenza casa. Sul piano tecnico sarebbe un po’ da sistemare”. 

Maria Luisa Berti (AR): “Di sicuro, in un momento di grossa difficoltà economica, l’impegno della politica dev’essere ancora più concreto nel dare delle risposte. Nel nostro sistema si sono create delle distorsioni. Giovani e nuclei familiari con difficoltà si trovano nelle condizioni di non poter far fronte ai canoni. In questo Pdl ci sono interventi che danno delle risposte in più. L’intento è quello di calmierare i prezzi dell’intero contesto abitativo. Credo che una riflessione va fatta, anche come monito di sensibilizzazione a chi ha in pancia i beni immobili. Mi riferisco specialmente alle banche. In questi anni, lo Stato ha sicuramente supportato le banche. E’ arrivato il momento di fare in modo che quei beni immobili possano essere messi a disposizione di chi oggi fa richiesta. E fare in modo che possa essere potenziata l’edilizia sociale”. 

Emanuele Santi (Rete): “Vorrei dare il mio contributo sul Pdl del Governo. Il primo aspetto è la scelta politica di tornare alla garanzia dello Stato. Ci sono diverse scuole di pensiero. In passato fu tolta e i cittadini andarono a chiedere i prestiti in banca direttamente. E’ una scelta che fino al 2015 aveva esposto in maniera enorme lo Stato rispetto ai mutui prima casa. Non dico che non va bene la garanzia, ma che bisogna fare un ragionamento sulle possibili esposizioni. Noi pensiamo che l’aumento dell’importo finanziabile fino a 300mila euro non sia un incentivo per chi deve comprare casa, ma potrà avere un effetto distorsivo nell’aumento dei prezzi. La Commissione Politiche Territoriali tanti danni ha fatto al nostro Paese. Come Rete, non sappiamo nemmeno cosa sta succedendo. Il passaggio alla CPT ci sembra non tanto dovuto”. 

Nicola Renzi (RF): “Se fino a pochi anni fa si parlava del problema di immobili che non si riusciva a collocare, oggi siamo di fronte alla cosa opposta, un’offerta minore rispetto alla domanda. Noi rivolgiamo, soprattutto al Segretario Ciacci, un appello politico: di esprimere una vera volontà di confronto sul merito per trovare le soluzioni migliori. Lavorando non per slogan ma per cercare di trovare la soluzione migliore. C’è un grande assente che è il Piano regolatore generale: che cosa si farà di questo tema?”

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Luca Boschi (Libera): “La legge a supporto dell’acquisto degli immobili era diventata particolarmente limitativa. Poi c’è stata l’esplosione, forse non calcolata, delle residenze atipiche. A San Marino è sempre più difficile trovare una casa per l’acquisto o in affitto. Ringrazio il Segretario Ciacci per aver prodotto un Pdl che potesse dare le prime risposte. Mi compiaccio che anche due gruppi di opposizione abbiano fatto altrettanto. La molteplicità di idee è sicuramente arricchente in un problema molto, molto sentito. La difficoltà sta nella complessità di andare a incrociare domanda e offerta. Mettere d’accordo domanda e offerta e creare un circolo virtuoso che possa consentire ai proprietari degli immobili di avere reddito, rendendo accessibile il mercato immobiliare a tutta la cittadinanza”.

Giovanna Cecchetti (indipendente): “Mi lasciano perplessi i requisiti per accedere all’edilizia sovvenzionata. Qui riduciamo dai 18 ai 40 e bisogna far parte di un nucleo con almeno due persone. Spero che il Segretario – e la disponibilità c’è tutta – sia pronto a confrontarsi per un superamento di questo aspetto. Gli spunti su tutti e tre i progetti ci sono. Mi auguro che possano esserci confronto e dialogo”.

Gaetano Troina (D-ML): “Voglio pormi in questo dibattito in una modalità costruttiva. A fronte di tre progetti di legge, spero che non ci sia l’intento politico di eliminare le proposte delle opposizioni. Lo spirito dovrebbe essere quello di esaminarle con serietà ed eventualmente coordinarle. Il Pdl della mia forza politica è molto specifico e dedicato al tema della legge sull’edilizia sovvenzionata. Stiamo lavorando anche ad un altro provvedimento per la revisione delle leggi sulla locazione. Abbiamo deciso di intervenire sulla legge del 2015 andando ad aggiornare i parametri previsti dalla legge in vigore che non tengono conto del caro-vita e dell’inflazione. Un’attenzione particolare alle famiglie ricomposte e alle persone con disabilità. Si è intervenuti settorialmente su un tema che riteniamo prioritario”.

Iro Belluzzi (Libera): “Anzitutto, è positivo il fatto che in tempi rapidi si è arrivati alla presentazione e all’avvio dell’iter per dare una risposta all’emergenza casa. Penso al tema dell’edilizia sociale con quelle che possono essere case popolari. Ma anche all’investimento dello Stato su una bioedilizia rispondente alle esigenze del tempo che viviamo. Altro elemento è il fatto che comunque dobbiamo valutare positivamente il fatto che il mercato immobiliare ha riacquisito valore, dando un patrimonio a chi ha la casa. Ora avere una casa è tornato ad essere un valore, frutto del sacrificio delle famiglie. Altro elemento che vorrei sottoporre all’Aula: il Segretario Ciacci è intervenuto aumentando il conto interessi per determinate fasce d’età. Noi interveniamo per andare a sopperire una mancanza di sistema: e qui bisogna svegliarsi perché le risorse dello Stato possono essere impegnate in progetti di vero sviluppo”. 

Silvia Cecchetti (PSD): “Ringrazio il Segretario Ciacci per aver messo in campo questo intervento allargando il contributo non solo alle forze politiche ma anche a quelle sociali. Un primo elemento da mettere in evidenza è quello legato agli affitti fuori controllo. Questo è il cuore del problema. Vi sono le difficoltà subite finora dal mercato immobiliare sammarinese. A San Marino questo problema tocca i cittadini, molti hanno investito nel settore immobiliare quando esso era considerato sicuro. Questa normativa ha il merito di coniugare questi aspetti che possono sembrare contrapposti ma che devono marciare insieme. Si è tentato di aumentare la disponibilità degli immobili, agevolando anche le ristrutturazioni. Altro elemento è legato al contenimento degli affitti. Mi auguro che il confronto sarà proficuo”. 

Andrea Menicucci (RF): “Da parte di tutti c’è la massima condivisione nel portare a casa un progetto come questo. La condivisione decantata dalla maggioranza è stata sui generis. Gli incontri con le opposizioni sono stati solo un paio. L’aumento delle nuove tipologie di residenze, intorno alle mille unità, ha prodotto effetti distorsivi sul mercato. Guardando le statistiche economiche, abbiamo visto una riduzione del reddito pro capite di fronte a dinamiche di crescita dei prezzi e degli affitti. Il sistema dell’edilizia ci ha dato non pochi problemi. Quindici anni fa iniziava la crisi. Ci siamo trovati con un numero enorme di immobili sfitti. Oggi siamo nella situazione opposta. Abbiamo avuto un aumento della crescita demografica e nuove residenze”.

Alessandro Scarano (PDCS): “L’aspetto abitativo è una delle priorità che riguarda tutti i cittadini, specialmente le famiglie più bisognose e in particolar modo le nuove generazioni. Ritengo essenziale garantire a tutti il diritto di avere una propria abitazione. Diritto che è parte integrante della nostra cultura e della Repubblica di San Marino. C’è un aumento del tasso di interesse sui mutui e c’è la difficoltà nel reperire finanziamenti. Si è dunque reso necessario intervenire introducendo una serie di norme che possono agevolare la possibilità di acquistare una abitazione. C’è il mandato per realizzare un censimento immobiliare, è previsto un bonus per le ristrutturazioni. Di residenze atipiche pensionati si è discusso in Commissione Esteri, innalzando il reddito da 50 a 120mila euro. Una mia proposta era quella di prevedere l’obbligo della compravendita. Interessanti le proposte per quanto riguarda gli interventi a sostegno di nuclei composti da una sola persona”. 

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Segretario di Stato Alessandro Bevitori: “Vorrei ringraziare la Segreteria al Territorio, la maggioranza e le forze politiche che hanno presentato dei Pdl. E’ un impianto normativo che dà risposte concrete. Sul mutuo prima casa torna ad essere introdotto il sistema della garanzia. E’ un sostegno importante per le famiglie. L’altra risposta è il bonus ristrutturazione. Abbiamo tante strutture e tanti appartamenti che hanno bisogno di essere ultimati, tale bonus può essere un valido sostegno. Infine, il canone calmierato per gli affitti. E’ una risposta all’emergenza abitativa derivante anche dall’aumento delle nuove residenze. Esso consentirà di mantenere la medesima possibilità di affitto rispetto a quanto era stato definito nel contratto precedente. Auspico il massimo coinvolgimento di tutte le forze politiche”.

 Paolo Crescentini (PSD): “Anche il Segretario Ciacci ha dato disponibilità ad un ampio confronto nell’ottica di andare a determinare un progetto di legge molto sentito nel Paese. La Repubblica è cambiata negli anni. La vecchia legge non dà più risposte necessarie. C’è la diffidenza di chi è propietario di immobili nell’affittare perché mancano le garanzie in caso di inadempienze. Necessario intervenire su questi aspetti. Dal mio punto di vista su alcuni elementi è necessario fare un ragionamento. Ad esempio, il nucleo familiare. Non possiamo limitarci a sole due persone, ma dare la possibilità anche ad un single di poter naturalmente avanzare la richiesta di mutuo prima casa. Come PSD daremo il nostro contributo: ci siamo spesi in questa direzione e sentiamo molto il tema”. 

Guerrino Zanotti (Libera): “Il tema dell’emergenza casa ha assunto degli aspetti preoccupanti. Insieme al progetto di legge presentato dal Governo, abbiamo anche altri due progetti di legge presentati dai gruppi di opposizione. Quella sulla prima casa è diventata un’emergenza. E’ chiaro che c’è l’aspettativa di tantissime famiglie che si formano. In questi ultimi anni una serie di concause hanno reso sempre più difficile accedere all’acquisto della prima casa. C’è un diverso calcolo della superficie dell’abitazione per cui si amplia la platea degli interessati al rimborso degli interessi. C’è un intervento di garanzia per le famiglie”. 

Francesco Mussoni (PDCS): “Mi unisco al coro di ringraziamenti. Questa è la prima risposta che potevamo dare. Però ancora una volta è un Pdl che ha come protagonista lo Stato, che dà incentivi, conto interessi, etc. E’ un sistema che è frutto di una ideologia che non c’è più. Lo Stato non può arrivare da tutte le parti. Ma per dare risposte immediate, il Governo doveva spingersi in una direzione. Bisognerebbe lavorare sull’incremento delle unità abitative. Dunque occorre incentivare la costruzione senza consumare tutto il territorio, cercando di verticalizzare. Poi bisogna fare anche una politica dei prezzi. Attenzione al discorso della calmierazione, perché potrebbe essere incentivato il nero. Questo provvedimento è intelligente, ma dobbiamo aprire un ragionamento che esca da questo schema classico per il quale forse è richiesto maggiore approfondimento. Il tema casa è anche un tema di visione della società”. 

Gian Nicola Berti (AR): “Io temo che questi interventi non saranno risolutivi. Non perché non siano buoni, ma perché c’è un problema legato ai numeri e alla domanda/offerta. Temo che abbiamo un numero di abitazioni insufficiente a soddisfare la domanda. Ancora i proprietari non reputano interessante la costruzione in determinate aree. Il problema è che se nel 1990, con quel numero di popolazione vicino al 30mila, avevamo un indice di giovani molto più alto, questo significa che i nuclei familiari erano diversi, con 2,3 o 4 bambini. Oggi non è più così. Al di là degli interventi fiscali di incentivo e di riqualificazione, che sono corretti e necessari, dovremo avere il coraggio di affrontare il tema di rivedere gli indici di edificabilità nelle zone già urbanizzate, salvaguardando il verde ma con la capacità di creare nuclei abitativi, magari con un’edilizia popolare rispondente alle esigenze del nostro territorio”. 

Fabio Righi (D-ML): “Una prima riflessione sul metodo. Lei Segretario Ciacci ha la possibilità di confermare questa volontà di confronto e di soluzione più organica che tiene conto delle diverse esigenze. E’ già stata fissata la Commissione per il 26 di febbraio. La mia proposta è di rimandarla, se si vuole veramente coordinare i vari interventi. Noi abbiamo cercato di fare interventi che non siano di urgenza, ma interventi organici rispetto ad una normativa che ritocca parametri tenendo conto delle nuove esigenze del mercato. Non possiamo affrontare tematiche come queste nella semplice logica dell’emergenza. Qui il tema non è la percentuale o l’intervento fiscale, ma una ristrutturazione del nostro territorio in funzione della mutata situazione sociale. E’ evidente che c’è un problema di mancato allineamento di domanda e offerta, è evidente che il potere d’acquisto è diminuito. Ci dovremmo interrogare su come dare la possibilità alle famiglie di fare i conti con la nuova realtà”.  

Enrico Carattoni (RF): “Va bene fare interventi rispetto ad un’emergenza come quella abitativa. Ma per dare una risposta organica non bastano misure spot, ma un intervento concreto che riguarda il piano regolatore del nostro paese. Altrimenti qualsiasi risposta rischia di essere monca. Abbiamo assistito ad un abbassamento delle tutele che lo Stato concedeva rispetto all’acquisto della prima casa. Ci sono anche delle ombre, degli accorgimenti che spero che il Segretario vorrà accogliere in Commissione nell’esame dei singoli articoli. Ci sono alcuni interventi, come quello sul canone calmierato, che condividiamo nello spirito, pur ritenendo necessario uno studio più approfondito per evitare distorsioni. Dunque spero in un confronto fattivo in Commissione affinché si possa giungere ad una sintesi”. 

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Vladimiro Selva (Libera): “Ritengo utile ragionare su quanto abbia pesato il tema delle residenze atipiche sulla questione affitti. Qualche centinaio di nuovi residenti, che in parte prendono in affitto appartamenti, fanno esplodere un mercato che in teoria per numeri così piccoli non avrebbe dovuto risentirne. Abbiamo circa 17mila appartamenti accatastati, più un migliaio di unità rustiche, da finire. Se pensiamo di risolvere il problema casa incentivando la costruzione, allora dobbiamo contare fino a dieci. Oggi dobbiamo tenere conto che già oggi il PRG ha migliaia di mq costruibili. Ma i costi sono tali che per vendere quanto costruito, devono proporre prezzi che non sono sostenibili. Non si costruisce più, perché forse non si vende più”. 

Segretario di Stato Matteo Ciacci, replica: “Ho apprezzato molto il dibattito. Durante il confronto che abbiamo avuto con le opposizioni, ho apprezzato l’atteggiamento avuto da RF, Rete e Domani – Motus Liberi. Le proposte fatte potranno sicuramente essere vagliate. Il progetto di legge ha la necessità di essere ritarato con due grandi premesse. C’era la necessità di intervenire con rapidità rispetto a questa emergenza. Un conto è fare emendamenti o promesse elettorale, un conto è fare norme che devono produrre effetti. Rivendichiamo il lavoro che è stato fatto. Certo: il Pdl non è risolutivo. Ci saranno correttivi da fare. E penso che una volta chiuso il capitolo emergenza, il discorso vada fatto strutturalmente, sulla pianificazione territoriale e su quella strategica. C’è una road map molto precisa da questo punto di vista. Sugli immobili in pancia alle banche credo che avremo una bella sorpresa. A breve avvieremo un cantiere sul nostro territorio che da tempo era fermo: abbiamo messo al tavolo le banche, le abbiamo fatte ragionare e avvieremo un percorso che ritengo proficuo. 



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