Un impianto solare termico aziendale ha un ottimo ritorno dell’investimento grazie al risparmio generato, soprattutto sfruttando Industria 5.0 e Conto Termico. Ecco a quali imprese conviene di più.
INDICE:
Solare termico per aziende: sostenibilità, rinnovabili e risparmio
Il solare termico è tra le migliori tecnologie che favoriscono la decarbonizzazione nelle imprese. Questa attività è fondamentale per migliorare la sostenibilità aziendale. Grazie al solare termico, si riescono infatti ad affrontare contemporaneamente tutti i differenti aspetti che compongono il complesso “mosaico” della sostenibilità: riduzione della CO2 emessa, riduzione generale dell’inquinamento generato, utilizzo delle fonti rinnovabili e miglioramento dell’efficienza energetica.
In qualsiasi azienda dove viene utilizzato calore, sia per esigenze di riscaldamento dell’acqua che per processi produttivi, il solare termico può fornire un importante contributo riducendo i costi energetici. L’imprenditore deve considerare attentamente queste soluzioni per ottimizzare la gestione operativa e raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.
Con gli incentivi attualmente a disposizione (in particolare Conto termico e Industria 5.0, di cui parliamo più avanti), si possono ottenere tempi di ritorno dell’investimento molto interessanti, paragonabili a quelli di un impianto fotovoltaico. Ogni impresa, indipendentemente dal settore, può trarre vantaggio dall’adozione di queste tecnologie innovative.
In particolare, tutte le imprese che operano in questi settori dovrebbero valutare l’installazione di un impianto solare termico:
- aziende che offrono servizi di teleriscaldamento;
- aziende ricettive;
- aziende produttive che utilizzano calore per i processi.
Come funziona il solare termico?
Un impianto solare termico funziona convertendo la luce solare in calore, utilizzando pannelli solari termici. La definizione di un impianto solare termico include i vari aspetti legali, economici e giuridici legati alla sua installazione e utilizzo. Questi pannelli, noti anche come collettori solari, sono installati generalmente sui tetti e contengono un fluido termovettore che si riscalda quando esposto al sole. A differenza dei pannelli fotovoltaici, che convertono la luce solare in energia elettrica, i pannelli solari termici producono calore. Il calore assorbito viene poi trasferito a un serbatoio di accumulo dove l’acqua viene riscaldata. Questo sistema è particolarmente efficiente per il riscaldamento dell’acqua sanitaria e per supportare il riscaldamento degli ambienti.
Il funzionamento di un impianto solare termico si basa su tre componenti principali: i collettori solari, il sistema di accumulo e il circuito di distribuzione. I collettori catturano l’energia solare, il sistema di accumulo conserva l’acqua calda prodotta, e il circuito di distribuzione trasporta l’acqua calda dove necessario. I sistemi più avanzati possono integrare pompe e controlli elettronici per ottimizzare l’efficienza e garantire una fornitura costante di calore, riducendo i costi di esercizio.
In sintesi, l’impianto solare termico è una soluzione sostenibile e conveniente per ridurre i costi energetici e l’impatto ambientale, sfruttando una fonte di energia rinnovabile e inesauribile: il sole.
Solare termico per il riscaldamento e teleriscaldamento
Negli impianti di teleriscaldamento il solare termico viene utilizzato con funzione di preriscaldamento dell’acqua calda. Dal punto di vista tecnico, questa soluzione permette di ottimizzare le prestazioni energetiche e ridurre i costi operativi.
Oltre al risparmio ottenuto grazie allo sfruttamento di una fonte gratuita (il calore del sole), in questi contesti il solare termico permette di aumentare notevolmente la quota di energia rinnovabile utilizzata dall’impianto per rispettare i requisiti di “teleriscaldamento efficiente“ previsti dal Decreto legislativo 102/2014, che oggi impone l’utilizzo, in alternativa, di almeno:
- il 50% di energia derivante da fonti rinnovabili;
- il 50% di calore di scarto;
- il 75% di calore prodotto da impianti di cogenerazione ad alto rendimento;
- il 50% di una combinazione delle precedenti fonti.
La nuova direttiva europea sull’efficienza energetica (Direttiva UE 2023/1791), entrata in vigore ad ottobre 2023 e da recepire entro l’11 ottobre 2025 ha modificato questi criteri stabilendo percentuali sempre più ambiziose per il teleriscaldamento efficiente a partire dal 2028, con l‘obiettivo di arrivare al 2050 a produrre calore esclusivamente da energia rinnovabile, calore di scarto o da una combinazione di energia rinnovabile e calore di scarto.
Ricordiamo che il teleriscaldamento efficiente può essere conteggiato per il raggiungimento degli obblighi delle quote minime di energie rinnovabili negli edifici e anche per la contabilizzazione dei risparmi di energia annui obbligatori degli operatori.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), inoltre, ha previsto una dotazione di 200 milioni di euro per la realizzazione, la trasformazione e l’estensione di reti di teleriscaldamento efficiente.
Solare termico in azienda per i processi produttivi
Nelle aziende produttive industriali il solare termico può essere utilizzato per la produzione di acqua calda ad uso sanitario e/o per supportare il riscaldamento e per i processi produttivi, sia quando la richiesta termica è a bassa temperatura, sia in processi che richiedono alte temperature; in questo caso l’impianto solare supporta il generatore di calore principale (caldaia per acqua calda o generatore di vapore) preriscaldando l’acqua in ingresso.
Un caso tipico di sfruttamento del solare termico è quello dell’industria agroalimentare e vinicola, caratterizzata da abbondante fabbisogno di acqua calda per il lavaggio quotidiano delle attrezzature e delle linee produttive.
Nei mesi estivi i pannelli solari termici sono in grado di produrre acqua calda fino a 80 °C, temperatura più che sufficiente per le operazioni di lavaggio che in questo modo possono essere condotte in modo gratuito e sostenibile.
Solare termico per le strutture ricettive
Le strutture ricettive come gli hotel o gli agriturismi, gli stabilimenti termali, i centri benessere, le piscine e i centri sportivi in generale hanno un fabbisogno di acqua calda sanitaria molto elevato.
Negli hotel, ad esempio, i consumi energetici per produrre acqua calda sanitaria sono addirittura superiori a quelli dovuti al riscaldamento. Mentre le esigenze di riscaldamento sono di carattere stagionale (in inverno), infatti, la richiesta di acqua calda sanitaria è costante durante tutto l’anno, con picchi nei periodi di alta stagione.
Riuscire a contenere questi consumi è fondamentale per abbattere i costi di gestione e il solare termico rappresenta senz’altro la tecnologia più conveniente per raggiungere questo scopo. In media, la sua installazione consente di produrre gratuitamente anche il 50% del fabbisogno di acqua calda annuale.
Incentivi solare termico per aziende: Industria 5.0
Al credito di imposta di Industria 5.0 possono accedere le imprese che effettuano investimenti in tutte le rinnovabili elettriche (escluse le biomasse), a condizione che questi interventi siano “trainati” a seguito di investimenti in beni riconosciuti da Industria 4.0. Per quanto riguarda le rinnovabili termiche, il Decreto interministeriale del 24 luglio 2024 recante le modalità attuative di Industria 5.0 non escludeva il solare termico, ma non lo citava esplicitamente lasciando qualche dubbio interpretativo (per sapere di più su Industria 5.0 leggi Quando conviene installare le rinnovabili con Industria 5.0).
A dare certezza in questo senso è stata la risposta alla FAQ pubblicata Il 2 novembre 2024 dal MITE /GSE che ha definitivamente chiarito la possibilità per il solare termico di accedere a Industria 5.0. Nel testo si legge, infatti, che “la produzione di calore tramite un impianto solare termico può essere considerata assimilabile nell’ambito (…) della decarbonizzazione dei consumi termici (….) e rientra comunque negli approcci che utilizzano le fonti rinnovabili per sostituire i combustibili fossili nella produzione di calore. Gli impianti basati su tale tecnologia risultano pertanto ammissibili all’incentivo, a condizione che il calore prodotto sia interamente destinato al processo produttivo”. Questa certezza fornisce nuove interessanti possibilità di abbattimento dei costi per tutte le imprese potenzialmente interessate a installare i pannelli solari per soddisfare il fabbisogno di calore.
Incentivi solare termico per aziende: Conto Termico
Il Conto Termico è un sostegno statale che incentiva l’incremento dell’efficienza e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili (quindi anche il solare termico, in particolare fino a 2.500 m2 di collettori) in edifici esistenti già dotati di impianto di riscaldamento, ed è accessibile da parte dei soggetti titolari di reddito d’impresa, da privati e dalla PA.
L’incentivo consiste in un rimborso diretto che viene effettuato dal GSE sul conto corrente del beneficiario, e l’entità delle somme rimborsate è variabile a seconda delle caratteristiche tecniche dell’impianto e della zona climatica dove si trova l’edificio e può arrivare al massimo al 65% delle spese sostenute.
Ritorno dell’investimento impianto solare termico: un esempio concreto
Per chi si stesse chiedendo qual è il tempo necessario per rientrare dall’investimento in un impianto solare termico di taglia “aziendale”, diciamo subito che si tratta di pochi anni anche in assenza di agevolazioni, ma che sfruttando gli incentivi di cui abbiamo parlato poco sopra (Industria 5.0 e Conto Termico) si riduce ulteriormente.
Vediamolo con un esempio concreto.
Analizziamo il caso di un’azienda in Sicilia in provincia di Messina, dove il solare termico presenta un ottimo rendimento grazie alla latitudine favorevole, che installa 100 metri quadri di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e per il preriscaldo dell’acqua di reintegro della caldaia a vapore.
A fronte di circa 721.000 kWh di consumi energetici annui per produrre acqua calda, l’impianto solare termico riesce a generare 103.000 kWh (considerando una produzione di 1.024 kWh per metro quadro di pannelli). Si risparmiano in questo modo circa 13.450 metri cubi di gas/anno che, con un costo del gas metano pari a 0,65 euro/metro cubo (Iva esclusa), determinano un risparmio economico pari a circa 8.780 euro l’anno. In questo modo, senza sfruttare incentivi l’ammortamento del costo dell’impianto (la cifra orientativa per 100 mq di pannelli oggi è pari a 63.150 euro oltre Iva) avviene in 7,2 anni. Con le attuali fluttuazioni al rialzo del costo del gas, arrivato a 0,75/0,80 euro/metro cubo, i tempi di ritorno dell’investimento si riducono ulteriormente.
Cosa succede sfruttando il Conto termico? Ottenendo un rimborso di circa 4.200 euro l’anno per 5 anni (il 33% della spesa) il rientro completo dell’investimento avviene dopo soli 5 anni. Accedendo invece al credito d’imposta di Industria 5.0, ipotizzando un’aliquota di detrazione del 40%, il tempo di rientro per l’impianto solare termico si riduce a poco più di 4 anni.
Esiste infine la possibilità di cumulo tra i due incentivi che apre possibilità di risparmio ancora più interessanti e tempi di ritorno ancora più brevi, fermo restando l’obbligo di non superare determinate percentuali del valore dell’incentivo complessivo cumulato sulla spesa.
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