“No a riscrittura storia, c’è un popolo aggredito e Milano è con lui”

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Pace in Ucraina sì, ma giusta: “Per dire da che parte si sta, ci vogliono poche parole”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, partecipando venerdì mattina all’inaugurazione dell’opera d’arte ‘(Un)Forgotten Ukraine’, un girasole monumentale di 3 metri, opera dell’artista Mauro Seresini, alla Biblioteca degli Alberi.

“Si è parlato molto di questa tragedia”, ha detto Sala, “ma per dire da che parte si sta ci vogliono poche parole. Siamo tutti qua per auspicare la pace, ma deve essere una pace giusta. In questi giorni si vede una riscrittura ignobile della storia. Si può pensarla come si vuole, ma non si può riscrivere la storia. Viviamo in tempi in cui il confine tra verità e menzogna è labile, ma c’è una sola verità e un solo popolo aggredito, che è quello ucraino. Milano è dalla parte dell’Ucraina e cercheremo di impedire che il nostro Paese assuma atteggiamenti ambigui”.

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Terzo anniversario della guerra

L’installazione, promossa dalla rappresentanza della Commissione europea per il Nord Italia e dall’ufficio del Parlamento europeo a Milano, è stata ideata insieme a Fondazione Cesvi, Factanza Media e Mirror, è stata inaugurata venerdì 21 febbraio in vista del terzo anniversario dell’invasione su larga scala, avviata dalla Russia il 24 febbraio 2022. Resterà alla Biblioteca degli Alberi anche sabato 22 febbraio e ha l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza a ricordare le vittime del conflitto e alimentare la speranza di una pace giusta e duratura.

Le accuse a Trump

Il girasole è un simbolo dell’Ucraina e anche emblema di speranza e resilienza. L’aggressione russa su larga scala, avviata il 24 febbraio 2022, ha causato decine di migliaia di vittime civili e quasi 4,3 milioni di rifugiati, soprattutto in Unione europea. Proprio in queste settimane, il nuovo presidente degli Usa Donald Trump ha avviato un lavoro diplomatico con la Russia per arrivare a un ‘cessate il fuoco’, ma le sue dichiarazioni sono apparse spesso incendiarie rispetto alla lettura della guerra come aggressione russa.

Trump ha infatti attribuito la responsabilità principale al presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyy accusandolo falsamente di essere “un dittatore” che “non vuole le elezioni” (la legge marziale in vigore in Ucraina le ha rinviate a dopo la fine della guerra) con una popolarità del 4% (i più recenti sondaggi indicano invece una popolarità del 57% per il presidente ucraino).

Libertà da difendere con fermezza

All’inaugurazione hanno partecipato il sindaco di Milano Giuseppe Sala, la capo rappresentanza della Commissione europea a Milano Claudia Colla, il deputato europeo del Pd Giorgio Gori, il capo dell’ufficio milanese del Parlamento europeo Maurizio Molinari, la presidente di Cesvi Gloria Zavatta, il console ucraino a Milano Andrii Kartysh, il sottosegretario in Regione Lombardia Raffaele Cattaneo e la scrittrice e giornalista Yaryna Grusha, che ha letto un brano della scrittrice ucraina Viktoriya Amelina, uccisa a Kramatorsk nel 2023 da un bombardamento russo.

Colla e Molinari hanno affermato che le istituzioni europee non lasceranno sola l’Ucraina. Secondo il console Kartysh, “la pace non è mai scontata, e la libertà va difesa con fermezza. La pace potrà essere vera e durare solo se basata sulle regole del diritto internazionale. Il maggiore isolamento della Russia con sanzioni e il supporto militare all’Ucraina sono fondamentali, come rafforzare la pressione sulla Russia. Vogliamo la pace giusta ma non a ogni costo, qualsiasi compromesso incoraggerà nuove aggressioni”.

“Non immaginavo – ha detto Gori – di ricordare il terzo anniversario in questo clima, caratterizzato dal tradimento degli Stati Uniti nei confronti del popolo ucraino. L’Europa ha fatto cose concrete per l’Ucraina. Ma adesso, se davvero gli Stati Uniti girano le spalle al popolo ucraino, al suo presidente, noi siamo chiamati a fare di più. E per farlo dobbiamo farlo insieme, perché queste decisioni per statuto dell’Unione europea vanno assunte unanimemente dai Paesi, o quantomeno da una maggioranza di questi che decide di prendersi la responsabilità di un investimento comune, di maggiori aiuti, di assumere delle sanzioni più forti nei confronti della Russia. Diversamente, è una posizione che si differenzia dal punto di vista dialettico, ma non produce nulla”.

Le cifre drammatiche della guerra e delle conseguenze

L’aggressione russa ha provocato, solo nel primo anno, la distruzione di 2 milioni di case, 2mila scuole e 400 strutture educative. Oltre a chi è scappato all’estero, circa 3,6 milioni di ucraini sono sfollati interni. Milioni di persone lottano contro disturbi legati allo stress, in particolare i bambini. Circa 6 milioni di anziani, 3,3 milioni di donne e 1 milione di bambini dipendono dagli aiuti umanitari per sopravvivere.

“Abbiamo abbracciato e preso parte attiva a questa iniziativa con l’obiettivo di contribuire a tenere accesi i riflettori sulla crisi umanitaria in Ucraina, dando voce a chi rischia di essere dimenticato”, ha detto Bianca Arrighini, Ceo e co-founder di Factanza Media: “Il girasole è emblema di forza ed è anche simbolo dell’Ucraina: rappresenta la resilienza di un popolo e il bisogno di non distogliere lo sguardo dalle sue sofferenze e difficoltà. Attraverso il nostro impegno quotidiano nella creazione di nuove modalità di informazione e di coinvolgimento delle nuove generazioni, vogliamo, quindi, stimolare una riflessione collettiva e un’azione concreta di solidarietà soprattutto tra i più giovani”.

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“Poter rappresentare con la mia arte un simbolo così potente per dare voce alla sofferenza di un popolo, ma allo stesso tempo alla sua capacità di resilienza, è per me un onore”, ha concluso Mauro Seresini, l’artista che ha realizzato l’opera: “Sono un artista della carta, ma in questa occasione speciale il mio girasole sarà di metallo per trasmettere da un lato la forza del materiale, ma dall’altro la malleabilità dello stesso, che si piega e si trasforma senza però spezzarsi, come l’Ucraina, che nonostante il dramma vissuto, è ancora in piedi, fiera e tenace”.



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