Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio, cioè il Dpcm 13/2025 è finito in Gazzetta Ufficiale. Quale è la buona notizia di questo atto del governo che finalmente entra in vigore? Senza dubbio è il fatto che dal calcolo dell’ISEE escono fuori alcune dotazioni bancarie e postali. Novità che di fatto porta un ISEE di un nucleo familiare ad essere più basso e di conseguenza, ad essere più idoneo a prendere prestazioni e agevolazioni. Adesso però viene il bello. Perché di fatto c’è chi è costretto a rifare l’ISEE. Il che implica una contraddizione. L’ISEE il principale strumento che serve alle famiglie disagiate per prendere bonus e agevolazioni, da gratuito diventa a pagamento. E non perché lo ha deciso il Dpcm prima citato. Il secondo ISEE comunemente prevede un costo da sostenere. Un corrispettivo da versare al CAF che può arrivare a 25 euro.
ISEE 2025 da rifare: ecco chi può evitare di pagare 25 euro al CAF
La novità di cui parliamo è l’esclusione dal calcolo dell’ISEE dei libretti di risparmio postale, dei buoni fruttiferi postali, dei Buoni del Tesoro e in genere dei titoli di Stato o a garanzia statale. Molte sono le famiglie che hanno questi titoli nel loro portafoglio. E sono titoli che vanno inseriti sempre nella DSU per avere l’ISEE. Anche nella versione precompilata dell’ISEE si evidenzia come questi titoli siano già presenti tra i dati pre inseriti nella DSU. Dal 5 marzo, data di entrata in vigore del Dpcm, questi titoli non contano più. Il valore dell’ISEE, fondamentale per rientrare in alcune misure e importante per prendere importi più elevati da una determinata misura, grazie alla novità per molte famiglie scenderà.
Bisogna provvedere a ritoccare l’ISEE, a presentare quindi una nuova DSU. La seconda DSU per il secondo ISEE però è a pagamento. Infatti da anni nel caso in cui al CAF un contribuente chiede di presentare una nuova DSU dopo aver già avuto un ISEE in corso di validità, deve versare 25 euro di corrispettivo.
Ecco le considerazioni da fare prima di rinnovare la DSU per avere un nuovo ISEE
Proprio alla luce di un costo che dovrebbe avere il nuovo ISEE che scaturisce però da un qualcosa che non ha voluto il contribuente ma che deriva da un atto del governo, ci sono da fare alcune considerazioni. Prima di tutto non è ancora certo che la novità prevede una nuova DSU. A margine di quando il Decreto fu approvato a gennaio, la Consulta dei CAF aveva avviato delle trattative che parevano andare nella direzione di un aggiustamento autonomo da parte dell’INPS di queste DSU già presentate e adesso da correggere. Poi non è ancora chiaro se anche stavolta il secondo ISEE si pagherà. Parliamo per ipotesi quindi, prive di conferma anche perché la piattaforma delle DSU dell’INPS deve essere ancora aggiornata.
Pare siano in corso interlocuzioni per vedere come risolvere l’arcano. Anche perché sono diverse le famiglie che hanno già provveduto a rinnovare l’ISEE. Tante le famiglie che adesso si trovano a dover produrre una nuova DSU.
Ecco i conti da fare e a chi rinnovare l’ISEE non conviene
Il rinnovo dell’ISEE molte famiglie lo hanno già fatto. Per esempio, le famiglie che prendono l’Assegno Unico sui figli, hanno l’obbligo di rinnovare la DSU entro il 28 febbraio di ogni anno. Altrimenti si corre il rischio di vedersi tagliare l’Assegno Unico per mancanza di un ISEE in corso di validità.
La questione dei titoli di Stato e dei buoni, interessa tante famiglie. Ma va detto che a prescindere da tutto, chi ha l’ISEE già attestato, può lasciarlo anche così com’è adesso, con dentro quei patrimoni che adesso non dovrebbero più incidere. Questo ISEE è perfettamente valido. Certo, avrà valori più alti, ma in base all’utilizzo dell’ISEE può anche darsi che nulla cambi passando dal vecchio al nuovo ISEE. Un qualcosa che renderebbe vano l’adempimento, soprattutto se alla fine verrà confermata la necessità di pagare 25 euro.
Per esempio, con l’Assegno Unico fino a 17.090,61 euro le famgile prendono l’importo massimo previsto a figlio, prossimo a 200 euro al mese. Naturale che quanti si trovano con un ISEE vicino a quella soglia, o si poco superiore, dovrebbero provvedere al rinnovo della DSU perché potrebbero prendere un Assegno Unico più alto per tutto il 2025. Chi invece ha un ISEE distante da questa soglia, magari ha 8.000, 9.000 o 10.000 euro di ISEE, difficilmente trarrà benefici sull’Assegno Unico che resterà con il medesimo importo preso già oggi. Molto dipende da che ISEE serve come valore per la prestazione che gli interessati vanno a chiedere.
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