Il Parlamento si opponga alla modifica della legge 185/90

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Invitiamo tutti i cittadini a sostenere la petizione “Basta favori ai mercanti di armi!”

21 Febbraio 2025

Articolo di Missione Oggi, Mosaico di Pace, Nigrizia

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per le imprese

 

Tempo di lettura 5 minuti

Chiediamo al Governo di ritirare il Disegno di Legge che intende modificare, in senso peggiorativo, la Legge n. 185 del 1990 che regolamenta le esportazioni italiane di armamenti e a tutti i Parlamentari di esprimere, con voto contrario, la propria opposizione.

In prossimità della discussione e del voto finale nelle Commissioni riunite Esteri e Difesa della Camera sul Disegno di Legge (A. C. 1730) di iniziativa governativa, la Campagna di pressione alle “banche armate”, promossa dalle riviste Missione Oggi, Mosaico di Pace e Nigrizia, rivolge un ultimo appello al Governo e al Parlamentato per invitarli a non stravolgere la legge n. 185 del 1990 (“Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”).

Col pretesto di  apportare “alcuni aggiornamenti” alla legge per “rendere la normativa nazionale più rispondente alle sfide derivanti dall’evoluzione del contesto internazionale”, il Disegno di legge limita l’applicazione dei divieti sulle esportazioni di armamenti, riduce al minimo l’informazione al Parlamento e alla società civile, e soprattutto, elimina dalla Relazione governativa annuale tutta la documentazione riguardo alle operazioni svolte dagli istituti di credito nell’import-export di armi e sistemi militari italiani.

La legge 185/90 è stata una conquista delle associazioni cattoliche e laiche che negli anni Ottanta hanno promosso un’ampia mobilitazione sociale denunciando gli scandali del commercio italiano di armamenti. Mobilitazione che ha portato a definire norme rigorose per impedire l’esportazione di armi e sistemi militari non solo agli Stati sottoposti a misure di embargo, ma anche a Paesi coinvolti in conflitti armati, a governi responsabili di gravi violazioni dei diritti umani e verso Paesi la cui politica contrasta con i principi dell’articolo 11 della Costituzione.

Con la modifica proposta governo l’applicazione di questi divieti viene sottoposta alla discrezione del governo attraverso la reintroduzione del Comitato interministeriale per gli scambi di materiali di armamento per la difesa (CISD) presieduto dal Presidente del Consiglio: questo è inammissibile.

Ma soprattutto verrà fortemente ridotta l’informazione al Parlamento e alla società civile, informazione che oggi è garantita dalla Relazione che la Presidenza del Consiglio deve inviare ogni anno alle Camere. Dalla Relazione verranno eliminati tutti i dati sulle singole autorizzazioni ed esportazioni per tipo di armi, quantità e valore e tutte le informazioni riguardo alle attività delle banche.

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Sono proprio queste informazioni che hanno finora permesso agli analisti della nostra Campagna di ricostruire e documentare numerose esportazioni di materiali d’armamento a Paesi a rischio e di conoscere gli istituti di credito che le hanno sostenute. I correntisti non sapranno più dalla Relazione annuale quali sono le banche, nazionali ed estere, che traggono profitti dal commercio di armi in particolare verso regimi autoritari e Paesi coinvolti in conflitti armati.

La legge 185/90 non è mai stata accettata dai produttori di armi e dalle banche che li appoggiano. Nel corso degli anni la lobby militare-industriale ha cercato tutti i modi per manometterla e soprattutto di ridurre al minimo le informazioni sugli affari che vedono coinvolte aziende e gruppi bancari. Con queste ulteriori modifiche si illudono di mettere a tacere le voci critiche compresa la nostra Campagna.

Sollecitiamo pertanto tutti i cittadini a sostenere e firmare la petizione Basta favori ai mercanti di armi!promossa dalla Rete italiana Pace e Disarmo. Invitiamo infine tutte le congregazioni religiose, le diocesi e le parrocchie, le associazioni laicali e i correntisti ad inviare alla propria banca la “Lettera-modello” per chiedere al proprio istituto di credito di non offrire servizi finanziari alla produzione e al commercio di armi, di dotarsi di direttive restrittive e fornire informative pubbliche trasparenti su tutte le attività riguardanti il settore delle esportazioni di armamenti.

Per contatti stampa:

  1. Giuseppe Cavallini (direttore di Nigrizia) – Email: redazione@nigrizia.it
  2. Mario Menin (direttore di Missione Oggi) – Email: direttore@missioneoggi.it
  3. Alex Zanotelli (direttore di Mosaico di Pace) – Email: info@mosaicodipace.it

 

Per la Segreteria della Campagna “banche armate”: campagnabanchearmate@gmail.com

Missione Oggi: Via Piamarta 9, 25121 Brescia – Tel: 030-3772780 – Email: segreteria@missioneoggi.it
Mosaico di Pace: Via Lamarmora 16, 76011 Bisceglie (BT) – Tel: 080-3953507 – Email: info@mosaicodipace.it
Nigrizia: Vicolo Pozzo 1, 37129 Verona – Tel: 045-8092390 – Email: redazione@nigrizia.it

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La Campagna di pressione alle “banche armate”

La Campagna di pressione alle “banche armate” è stata promossa nel gennaio del 2000 da tre riviste (Missione Oggi dei Missionari Saveriani, Nigrizia dei Missionari Comboniani e Mosaico di Pace della sezione italiana del movimento internazionale Pax Christi) e dal 2020 è co-promossa dalla rivista del Movimento nonviolento Azione Nonviolenta e dal sito Osservatorio Diritti.

La Campagna è nata per informare riguardo alle attività degli Istituti di credito, italiani ed esteri, nel settore dell’esportazione italiana di armamenti e per offrire alle associazioni e ai cittadini un modo concreto per indurre la banca presso cui sono correntisti a non finanziare la produzione e la commercializzazione di armamenti e di armi comuni o, per lo meno, a definire delle direttive per autoregolamentare in modo rigoroso le attività finanziarie in questi settori.

Tutte le informazioni sul sito: www.banchearmate.org.

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