FONDO PERDUTO: RICERCA E SVILUPPO DELLE TECNOLOGIE CRITICHE ED EMERGENTI NEL SUD

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RAMSES GROUP NEWS n. 722 – 21 febbraio 2025

Il Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività 2021-2027 prevede interventi a favore di progetti di ricerca e sviluppo da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna).

Questi progetti devono essere in linea con i settori tecnologici definiti dal regolamento europeo n. 2024/795, che istituisce la piattaforma STEP (Strategic Technologies for Europe Platform), volta a sostenere tecnologie strategiche per l’Europa.

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L’obiettivo principale è promuovere lo sviluppo di tecnologie innovative, riducendo al contempo la dipendenza strategica dell’Unione Europea da paesi esterni e tutelando il mercato interno. Questo è il fine del decreto “Sostegno di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di rilevanza strategica per il sistema produttivo”, emanato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Il 60% dei fondi è destinato a progetti proposti da piccole e medie imprese (PMI) o reti di imprese. In caso di progetti congiunti, tutti i partecipanti devono essere PMI, ad eccezione degli organismi di ricerca.

Le agevolazioni sono accessibili alle imprese di qualsiasi dimensione con almeno due bilanci approvati e che operano nei settori industriale, agroindustriale, artigianale o nei centri di ricerca.
Gli incentivi sono concessi sotto forma di finanziamenti agevolati per il 50% dei costi ammissibili, con un contributo diretto alla spesa variabile:

35% per piccole imprese;
30% per medie imprese;
25% per grandi imprese.

Una quota di 192 milioni di euro (60% dei 320 milioni destinati alla “Ricerca collaborativa”) è riservata alle PMI e alle reti di imprese. Di questa, il 25% (48 milioni) è dedicato a micro e piccole imprese.

Sono finanziabili progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per creare o migliorare significativamente prodotti, processi o servizi utilizzando tecnologie avanzate identificate dal regolamento STEP.

– Budget ammissibile: tra 1 e 5 milioni di euro;
– Durata: 18-36 mesi;
– Devono iniziare entro tre mesi dall’assegnazione dell’agevolazione.

I progetti devono essere collaborativi e possono seguire due modalità:

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Finanziamenti e contributi

 

1. Progetti congiunti tra massimo tre partecipanti (inclusa un’impresa capofila), con almeno una PMI coinvolta e un minimo del 10% dei costi sostenuti da ciascun partner.
2. Progetti di una singola PMI, con il coinvolgimento di soggetti esterni indipendenti per attività di ricerca o consulenza, pari ad almeno il 10% dei costi ammissibili.

– Budget ammissibile: tra 5 e 20 milioni di euro;
– Durata: 18-36 mesi;
– Devono iniziare entro tre mesi dall’assegnazione dell’agevolazione.

Questi progetti possono essere presentati da singole imprese o consorzi di massimo cinque partecipanti.

Le agevolazioni sono concesse nel rispetto dei limiti stabiliti dal regolamento GBER e prevedono:

Finanziamento agevolato: 50% dei costi ammissibili;
Contributo diretto alla spesa:

  • 35% per piccole imprese;
  • 30% per medie imprese;
  • 25% per grandi imprese.

Per gli organismi di ricerca, il contributo diretto è pari al 60% per attività di ricerca industriale e al 40% per sviluppo sperimentale.

Sono rese disponibili risorse complessivamente pari a euro 400.000.000,00 di cui:
a) euro 320.000.000,00 a valere sull’Azione 1.1.4. “Ricerca collaborativa” del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027, per il sostegno dei progetti, con spese e costi ammissibili non inferiori a euro 1.000.000,00 e non superiori a euro 5.000.000,00.

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Saldo e stralcio

 

Una quota pari al 60% delle risorse è riservata ai progetti proposti da PMI e da reti di imprese.
Una sotto riserva pari al 25 %  della stessa è destinata alle micro e piccole imprese. 

Ai fini dell’accesso, i soggetti che propongono un progetto di ricerca e sviluppo in forma congiunta devono appartenere tutti alla categoria delle PMI, ad eccezione degli Organismi di ricerca, o devono realizzare il progetto mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete.

b) euro 80.000.000,00 a valere sull’Azione 1.6.1. “Sostegno alle tecnologie critiche STEP” del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027, per il sostegno dei grandi progetti di ricerca e sviluppo di cui all’articolo, con spese e costi ammissibili non inferiori a euro 5.000.000,00   e non superiori a euro 20.000.000,00.

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa e soddisfano le condizioni del regolamento GBER.

Possono beneficiare delle agevolazioni:
1. le imprese che esercitano le attività di cui all’articolo 2195 del codice civile, numeri 1) e 3) ovverosia attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi; attività di trasporto per terra, per acqua o per aria, comprese le imprese artigiane;
2. le imprese agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriale;
3. centri di ricerca.

Possono essere soggetti co-proponenti di un progetto congiunto i seguenti soggetti:
1. organismi di ricerca;
2. imprese agricole che esercitano le attività di cui all’articolo 2135 del codice civile;
3. imprese che esercitano le attività ausiliarie di cui al numero 5) dell’articolo 2195 del codice civile, in favore delle imprese di cui al comma 1, lettere a) e b):

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  • attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi;
  • attività intermediaria nella circolazione dei beni;
  • attività di trasporto per terra, per acqua o per aria;
  • attività bancaria o assicurativa;
  • altre attività ausiliarie delle precedenti.

Deve prevedere:
– un massimo di tre soggetti proponenti, compresa l’impresa capofila;
– almeno una PMI;
– che ciascuno dei soggetti proponenti sostenga almeno il 10 per cento dei costi ammissibili;
– il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione, quali, a titolo esemplificativo, il consorzio e l’accordo di partenariato.

In particolare, il contratto deve prevedere:
– la suddivisione delle competenze, dei costi e delle spese a carico di ciascun partecipante;
– la definizione degli aspetti relativi alla proprietà, all’utilizzo e alla diffusione dei risultati del progetto di ricerca e sviluppo; 
–  l’individuazione dell’impresa capofila, che agisce in veste di mandataria dei partecipanti, attraverso il conferimento di un mandato collettivo con rappresentanza per tutti i rapporti con il Ministero.

I progetti ammessi alle agevolazioni devono includere attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per la creazione o il miglioramento significativo di prodotti, processi o servizi, basandosi sulle tecnologie critiche indicate dal regolamento STEP:
– tecnologie digitali, incluse quelle per il decennio digitale 2030 e le deep tech;
– tecnologie pulite ed efficienti, comprese quelle a zero emissioni nette;
– biotecnologie, inclusi i farmaci dell’elenco UE dei medicinali critici.

Al momento della richiesta di agevolazione, i progetti devono dimostrare almeno una delle seguenti condizioni:
– apportano innovazione di rilievo con elevato potenziale economico;
– riducono o prevengono dipendenze strategiche dell’Unione.

Per essere ammissibili, i progetti devono introdurre avanzamenti tecnologici e agevolare il passaggio alla produzione su scala industriale, prevedendo:
– spese tra 1 e 5 milioni di euro (Azione 1.1.4, con 320 milioni disponibili);
– spese tra 5 e 20 milioni di euro (Azione 1.6.1, con 80 milioni disponibili).

Inoltre, devono:
– essere realizzati in unità locali delle regioni meno sviluppate;
– prevedere spese non superiori al 60% della media del fatturato degli ultimi due esercizi del proponente;
– iniziare dopo la domanda e non oltre 3 mesi dal decreto di concessione, con comunicazione al Soggetto gestore entro 30 giorni;
– avere una durata tra 18 e 36 mesi;
– rispettare il principio DNSH.

Sono eleggibili per le agevolazioni previste dal presente decreto le seguenti spese e costi:
– il personale del soggetto proponente coinvolto nel progetto (tecnici, ricercatori e personale ausiliario), esclusi amministrativi, contabili e commerciali;
strumenti e attrezzature di nuova fabbricazione, limitatamente al periodo e all’uso effettivo nel progetto. Se utilizzati per un periodo inferiore alla loro vita utile, sono ammesse solo le quote di ammortamento ordinarie;
– servizi di consulenza, ricerca contrattuale e altri servizi funzionali al progetto, inclusa l’acquisizione o licenza di risultati di ricerca, brevetti e know-how a condizioni di mercato;
spese generali del progetto;
materiali impiegati nello svolgimento delle attività progettuali.

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Non sono ammessi titoli di spesa inferiori a euro 500,00 al netto di IVA.

Le agevolazioni per le imprese beneficiarie sono concesse in due forme, cumulabili tra loro:
a) Finanziamento agevolato, pari al 50% dei costi e delle spese ammissibili, senza necessità di garanzia;
b) Contributo diretto alla spesa, con percentuali variabili:

  • 35% per le piccole imprese;
  • 30% per le medie imprese;
  • 25% per le grandi imprese.

Per gli Organismi di ricerca, il contributo diretto alla spesa è concesso nella misura di:
– 60% per attività di ricerca industriale;
– 40% per sviluppo sperimentale.

Il finanziamento agevolato ha una durata da 1 a 8 anni, con un periodo di preammortamento massimo di 3 anni, a discrezione dell’impresa. Il rimborso avviene con rate semestrali costanti, con scadenza il 30 giugno e il 31 dicembre. Il tasso agevolato è pari al 20% del tasso di riferimento fissato dalla Commissione europea alla data di concessione.

Il Ministero definirà con successivi provvedimenti il termine di apertura e le modalità di presentazione delle domande. Saranno stabiliti anche i criteri di valutazione, le soglie minime di ammissione, le condizioni aggiuntive per i progetti e gli indicatori di impatto, inclusi quelli per il rispetto del principio DNSH.

Se vuoi maggiori informazioni compila subito senza impegno la scheda informativa e ti contatteremo il prima possibile

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