Smart Home, mercato da 900 milioni di euro: +11% nel 2024

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Cresce in Italia il mercato della Smart Home che raggiunge quota 900 milioni di euro, +11% rispetto al 2023.

A spingere sono le soluzioni per la sicurezza e gli incentivi hanno un ruolo di primo piano, dato che per un 1 consumatore su 5 un aumento delle agevolazioni statali lo porterebbe a valutare l’acquisto nei prossimi mesi.

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Ecco i primi dati dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano presentati durante il convegno “Nuove sfide per la Smart Home tra AI, dati e sostenibilità: mission (im)possible?”.

Mercato Smart Home: la sicurezza traina il mercato

In Italia sono le soluzioni per la sicurezza a trainare le vendite del mercato Smart Home, con 250 milioni di euro (+28% rispetto al 2023).

Segue il settore degli elettrodomestici smart, con 179 milioni di euro e una quota di mercato del 19%, la crescita nell’ultimo anno è stata del +13%.

Rallenta il mercato dei dispositivi smart per il risparmio energetico (-5%), che vale 141 milioni di euro, il 16% del valore complessivo del mercato. Questa categoria ha risentito della riduzione degli incentivi statali, soprattutto per i canali B2B presidiati da distributori e installatori.

Nonostante la flessione, si osservano segnali positivi per l’offerta: gli utenti sono sempre più attenti alla riduzione dei consumi, sia per l’aumento dei costi dell’energia, sia per la crescente sensibilità ambientale. Al quarto posto troviamo il mercato degli smart speaker: 125 milioni di euro, 14% del mercato.

I consumatori: elevato interesse all’acquisto

Il 69% dei consumatori italiani conosce la Smart Home (+10% rispetto al 2023), il 59% possiede oggetti smart e il 41% li ha effettivamente connessi alla rete internet di casa (+3%).

Guardando alle aspettative dei consumatori per il futuro, si mantiene elevata la percentuale di utenti interessati all’acquisto di nuovi dispositivi connessi per la casa (32%) con un aumento di +2% rispetto al 2023.

Sul fronte dei dispositivi smart per il risparmio energetico, si registra un forte interesse verso l’utilizzo degli incentivi statali (53% dei rispondenti).

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Incentivi e risparmio energetico

La “Direttiva Case Green”, da recepire entro maggio 2026, impone una riduzione media dell’energia primaria utilizzata negli edifici residenziali rispetto al 2020 di almeno il 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.

La Direttiva è un elemento determinante nelle intenzioni future di acquisto. Sia in termini positivi: quasi 1 consumatore su 5 afferma che un aumento delle agevolazioni statali lo spingerebbe a valutare l’acquisto nei prossimi mesi. Sia in termini negativi: se gli incentivi subissero delle riduzioni nei prossimi anni, il 15% degli utenti interessati rinuncerebbe all’acquisto.

Gestione delle Smart Home

Per gestire la domotica, aumenta l’uso delle app (+18% sul 2023). L’utilizzo degli assistenti vocali ha una quota di mercato del 24%, con un incremento del +4%. Aumenta anche la quota di coloro che utilizzano entrambe le interfacce (15%), con un +6% rispetto all’anno 2023.

L’interazione tramite app è diventata non solo più diffusa, ma anche più frequente: l’87% dei consumatori le utilizza almeno 1-2 volte a settimana, il 72% ogni giorno, il 10% almeno una volta al mese.

«L’App si conferma la principale interfaccia tra utente e i vari dispositivi smart (72%), ma c’è ancora da lavorare sull’integrazione con gli altri device casalinghi –spiega Angela Tumino, Direttrice dell’Osservatorio Internet of Things. Guardando alle aspettative dei consumatori per il futuro, il desiderio è avere una casa più sicura (30%), in cui si possa interagire comodamente con i dispositivi connessi e programmarne il funzionamento (28%), e in cui si possano controllare i consumi energetici e risparmiare (23%)».

Le tecnologie

Continua l’evoluzione del protocollo Matter, dall’ottobre 2022 una pietra miliare per l’interoperabilità nella Smart Home. La strada, tuttavia, è ancora in salita.

«L’ultima versione, porta con sé significative innovazioni, ampliando ulteriormente il potenziale dello standard, con un’attenzione sempre maggiore all’efficienza energetica – spiega Antonio Capone, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Internet of Things. Tuttavia, il protocollo deve ancora affrontare alcune sfide tecniche ed ecosistemiche che ne rallentano la diffusione: tra queste la capacità descrittiva limitata, i requisiti hardware elevati, la preferenza per ecosistemi legacy da parte di alcuni produttori e la complessità nell’aggiunta di dispositivi alla rete. Nonostante ciò, le novità introdotte stanno progressivamente riducendo la frammentazione dell’ecosistema, contribuendo alla maturazione complessiva dello standard».



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